Il razzismo negli stadi? Cominciamo a guarire la cultura… |
  • Chi Siamo
  • Firme e Voci
  • Sport
    • Accadde Oggi
    • Atletica
    • Calcio
    • Ciclismo
    • Ginnastica
    • Golf
    • Motori
    • Nuoto
    • Pallacanestro
    • Pallavolo
    • Pugilato
    • Sci
    • Sport di contatto
    • Tennis
    • Vari
    • Politica Sportiva
  • TennisVintage
  • La testimonianza
  • Galleria
  • Sport per Tutti
Il razzismo negli stadi? Cominciamo a guarire la cultura… |
  • Chi Siamo
  • Firme e Voci
  • Sport
    • Accadde Oggi
    • Atletica
    • Calcio
    • Ciclismo
    • Ginnastica
    • Golf
    • Motori
    • Nuoto
    • Pallacanestro
    • Pallavolo
    • Pugilato
    • Sci
    • Sport di contatto
    • Tennis
    • Vari
    • Politica Sportiva
  • TennisVintage
  • La testimonianza
  • Galleria
  • Sport per Tutti
La cena delle beffe, Sport

Il razzismo negli stadi? Cominciamo a guarire la cultura…

Da Roberto Perrone 04/11/2019

Fra i tanti problemi degli stadi, ci sono anche i giocatori che crollano a terra come morsi da una vipera del Gabon, i dirigenti che chiedono rispetto dopo un rigore non dato, le proteste per la Var...

La discriminazione territoriale è un reato solo calcistico. Se, per strada, dici al tale con cui stai litigando, che dall’accento hai riconosciuto come napoletano, “che il Vesuvio erutti e t’inghiotta” e lui ha inteso la mia cadenza genovese e replicato “che una mareggiata ti porti via”, nessuno dei due porterà l’altro in tribunale. Il problema, ahinoi, è che per anni, negli stadi, abbiamo ascoltato di tutto, dagli insulti semplici a quelli complessi, fino agli ululati nei confronti dei giocatori di colore. Abbiamo visto lanci di razzi, di petardi, di oggetti più o meno contundenti (dalla carta igienica alle bottiglie di vetro) e perfino un motorino fatto rotolare dai gradoni del più importante stadio italiano, San Siro.

Abbiamo letto striscioni con le peggio nefandezze e dopo averle denunciate, abbiamo voltato pagina. Adesso il tema forte è la “discriminazione”. Nell’ultimo weekend un arbitro, il migliore su piazza, Rocchi, ha fermato Roma-Napoli per gli insulti “territoriali” dei tifosi giallorossi ai loro nemici partenopei. A Verona, Mario Balotelli ha scagliato il pallone in tribuna, arbitrandosi da solo, perché bersagliato dai sostenitori della squadra di casa.

Non è che siano cominciati ieri, gli insulti, eh, ma adesso c’è un’acustica migliore e una sensibilità in aumento su certi temi. Purtroppo, quella che non è mai cambiata è la stupidità. Dopo le bordate dei cagliaritani a Lukaku, quelli dell’Inter, quelli di Koulibaly (ricordate?) scrissero una lettera esemplare al loro centravanti, la cui sintesi era, più o meno: “Non te la prendere, non è razzismo, non ce l’hanno con te per il colore della tua pelle, ma perché sei il giocatore più forte della nostra squadra. Noi facciamo lo stesso con gli altri”. Sublime.

 Voglio arrivare a questo. Purtroppo negli stadi italiani c’è una grande mancanza, si chiama cultura. Non si può affrontare un tema alla volta, non si può fare la battaglia contro il razzismo senza cambiare radicalmente la cosiddetta “mentalità da stadio” nostrana. Certo, fermare le partite;  certo, punire. Ma poi ricomincerà tutto come prima. Negli stadi italiani, non c’è, forse perché ce n’è poca anche fuori, cultura del rispetto, consapevolezza che l’insulto, di qualsiasi tipo, è qualcosa di sbagliato, di stupido, di profondamente ingiusto. Ma anche che crollare a a terra dopo un contatto di un avversario come se ti avesse morso una vipera del Gabon è indecente. E protestare contro le decisioni arbitrali come si protesta in Italia, è sconfortante. Altrettanto avvilente è assistere alla sfilata di dirigenti che chiedono “rispetto” dopo un rigore non dato. Ah, la Var te la raccomando ma ne parliamo la prossima volta. Cercare di risolvere il problema del razzismo negli stadi, senza affrontare il male del mondo calcio alla radice non porterà da nessuna parte.

PIATTO CONSIGLIATO

Cous Cous Eruzione (dell’hotel Ghibli di San Vito lo Capo), l’unica eruzione buona. Cous Cous al nero di seppia, colata lavica al sugo di ricci di mare.

Condivisione...

Articolo precedente
Hamilton campione. Ora il confronto è con Schumacher
Articolo successivo
Solo il principe Harry salva… il rugby inglese!

Nota sull’autore: Roberto Perrone

Giornalista e scrittore, ha cominciato al Giornale di Indro Montanelli (1981-1989). Dal novembre 1989 al giugno 2015 è stato inviato del Corriere della Sera. Ha seguito 9 Olimpiadi, 7 Mondiali di calcio, 5 Europei di calcio, 11 finali di Champions League; inoltre, ha scritto di tennis, raccontando tutti i tornei del Grande Slam, la Coppa Davis e la Fed Cup, e di nuoto (9 Mondiali e 11 Europei). Scrive anche di enogastronomia e viaggi, il suo sito è www.perrisbite.it

Post correlati

  • Riparte il Sei Nazioni. Stanchi delle sconfitte della palla ovale? Perseverate, perché…
  • Ha ragione Capello: non abbiamo talenti. E anche Insigne…
  • Intervista al Dr. Roberto Gorla, prevenire è meglio che curare…
  • Takam un guerriero sconfitto per Kot. Ma adesso dateci Joshua contro Wilder
  • Politica, non smontare lo sport, che è stato così leale
  • Storia di Shim, l’atleta coraggiosa che svela la verità sugli allenatori violenti

Ultimi articoli

  • Determinazione Südtirol, presto i playoff ai piedi dello Sciliar?
  • Volevamo una vita come Gianni Minà
  • L’isola dei noiosi
  • Senza i russi i Mondiali sono il festival dell’ipocrisia
  • Da Berrettini a Musetti, quando super è troppo di tendenza. Se è un coach…
  • McLaren, questione di testa

Sport Senators

Le grandi firme di 45 Olimpiadi, 8 mondiali di calcio, 86 tornei del Grande Slam, 13 Tour de France, 43 giri d’Italia, 20 GP di Formula 1, 31 Mondiali di Atletica leggera, 100 campionati Mondiali ed Europei di nuoto, ginnastica, scherma, judo, e tanti altri sport.

Accounts Social

  • Facebook
  • Twitter

Newsletter

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
Iscriviti!

Cerca

Sport Senators © 2018 - All Rights Reserved | Testata registrata al Tribunale di Milano. Registrazione n.168 del 30.05.2018. Direttore responsabile Vincenzo Martucci

  • Home
  • Chi Siamo
  • Firme e Voci
  • Sport
  • Accadde Oggi
  • Galleria
  • Sport per Tutti
  • TennisVintage
  • Privacy policy

Continuando la navigazione, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi