Dal direttore tecnico La Torre agli Europei: la demagogia soffoca la nostra atletica |
  • Chi Siamo
  • Firme e Voci
  • Sport
    • Accadde Oggi
    • Atletica
    • Calcio
    • Ciclismo
    • Ginnastica
    • Golf
    • Motori
    • Nuoto
    • Pallacanestro
    • Pallavolo
    • Pugilato
    • Sci
    • Sport di contatto
    • Tennis
    • Vari
    • Politica Sportiva
  • TennisVintage
  • La testimonianza
  • Galleria
  • Sport per Tutti
Dal direttore tecnico La Torre agli Europei: la demagogia soffoca la nostra atletica |
  • Chi Siamo
  • Firme e Voci
  • Sport
    • Accadde Oggi
    • Atletica
    • Calcio
    • Ciclismo
    • Ginnastica
    • Golf
    • Motori
    • Nuoto
    • Pallacanestro
    • Pallavolo
    • Pugilato
    • Sci
    • Sport di contatto
    • Tennis
    • Vari
    • Politica Sportiva
  • TennisVintage
  • La testimonianza
  • Galleria
  • Sport per Tutti
Atletica

Dal direttore tecnico La Torre agli Europei: la demagogia soffoca la nostra atletica

Da Luciano Barra 05/09/2020

In attesa di conoscere la data di svolgimento dell'assemblea elettiva, www.sportolimpico.it esamina alcuni dei temi emersi dai primi manifesti programmatici: dai provvedimenti sugli atleti alla candidatura di Roma per la rassegna continentale 2024

Da più parti mi vengono sollecitati commenti sulle tre candidature alla Presidenza della Federatletica. Ho avuto modo di scriverne molto tempo fa e non ho altro da aggiungere. Anzi da qui a quando si terrà l’Assemblea mi asterrò da ogni commento sulle persone. Ho notato grande suscettibilità dopo quanto già scritto, a conferma che la verità fa sempre male. Mentre non mi asterrò da commentare idee e programmi che i tre differenti schieramenti pubblicizzeranno, avendo io scritto all’inizio di gennaio un documento programmatico di 15 pagine, tuttora disponibile a chi lo volesse.

Per quanto riguarda le enunciazioni programmatiche mi ha colpito, e non poco, un
comunicato diramato da uno dei tre schieramenti durante i recenti Campionati Italiani di Padova. Per i
motivi già citati non farò riferimento a nomi, né ora né in occasione di futuri commenti sugli altri
schieramenti, quando verranno divulgati i rispettivi programmi.

Cosa mi ha colpito? Cito solo alcune frasi extrapolate dal comunicato pubblicato post conferenza di
presentazione del programma, utili per sintetizzare: “La volontà di spostare risorse economiche dagli atleti
top militari verso quelli civili delle categorie U20 e U23”; “Rimodulazione delle figure cardine quali quelle
del Direttore Tecnico…, oggetto di un’analisi critica piuttosto accurata” ; “In relazione agli atleti di punta
proposta di premi ai veri risultati di livello internazionale invece del sostegno generico a decine di atleti
azzurri”; ed infine: “Per gli atleti professionisti con grandi sponsor si richiedono decisioni e strategie
condivise o, se decidono in autonomia con team a parte, nessun sostegno economico organizzativo da parte
della FIDAL”.
Analizzo punto per punto anche se mi paiono delle enunciazioni demagogiche volte solo a catturare qualche
voto. Credo che la stagione in corso, per il valore che essa può avere causa il lock-down e la mancanza di
paragoni agonistici di livello, abbia dimostrato una buona vitalità dell’atletica italiana. Basta sfogliare le
graduatorie Europee – sempre per il valore che ciò può avere, sempre per il valore che ciò può avere
(volutamente ripetuto due volte) – per vedere che gli atleti italiani figurano oltre venti volte nei primi 10
dell’anno, senza contare le staffette, gare di marcia ed i risultati di Crippa che porterebbero questo totale ben
oltre le trenta presenze. Cifra straordinaria.
Un trend sicuramente diverso da quello degli ultimi anni e ciò va ascritto a pieno merito all’attuale Direttore
Tecnico, Antonio La Torre. Lui oltre a saper coordinare le diverse anime tecniche ha avuto il merito di essere
argine alle ingerenze “politico federali” del passato. L’ultimo anno del Quadriennio Olimpico dovrebbe
servire a verificare se questi presupposti si concretizzano in qualcosa di importante.
E fatta questa premessa vogliamo alla vigilia di questo ultimo anno “Rimodulare la sua figura cardine del
Direttore Tecnico … dopo un’analisi critica piuttosto accurata”? Certo, è un’avvisaglia da benservito per
farlo lavorare meglio! Antonio La Torre, tecnico della marcia, disciplina di fatica e di programmazione,
rappresenta con ampio merito un settore che ha portato all’Italia, fra Giochi Olimpici e Mondiali, circa 30
medaglie. Lasciamogli finire il suo lavoro senza mettergli cappi sulla testa.
Le altre tre affermazioni che hanno solo l’obiettivo di mortificare gli atleti di vertice si commentano da sole.
Tra l’altro in considerazione che la FIDAL, pur essendo ritenuta entità privata, ha una funzione pubblica ed
un finanziamento conseguente, altrimenti non potrebbe operare in regime di monopolio assoluto, io ritengo
che alcune delle restrizioni citate siano legalmente appellabili in qualsiasi tribunale. E poi perché darsi delle
botte sugli … zebedei?
Quello di puntare solo ai risultati e dare i premi a pochi atleti e non l’assistenza “a qualche decina di loro” è
un obiettivo sbagliato ed anche immorale. Avere un sistema di assistenza centrale per una cinquantina di
atleti significa programmare il loro sviluppo tecnico, i loro allenamenti, la loro attività agonistica. Limitare
ciò a pochi e puntare solo ai premi in caso di risultati internazionali è una politica a corto raggio.
Pensate, se limitandoci all’Europa, non essendo possibile fare un paragone con gli Stati Uniti dove la
federazione non sostiene gli atleti come viene fatto nel vecchio Continente, Mo Farah o Renaud Lavillenie o
Jakob Ingebrigtsen a causa delle loro sponsorizzazioni e dei loro team autonomi, se mai perderebbero
l’assistenza economia delle proprie Federazioni? Anzi l’assistenza delle Federazioni serve proprio a creare
quell’equilibrio per condividere programmi di allenamento e agonistici. E solo annunciare (o minacciare?)
decisioni di tal genere è un segno di grande debolezza da parte di una dirigenza che vuole andare al potere.
Come già detto in precedenza credo che il CONI su affermazioni del genere dovrebbe intervenire in maniera
decisa. Una Federazione con un bilancio di circa 30 milioni dovrebbe trovare altre strade per aiutare le
attività giovanili, ma non certo a scapito delle proprie punte che non solo sono la vetrina ma anche lo
strumento di promozione per i giovani.
Racconto un episodio relativo alla sponsorizzazione che la FIDAL concretizzò a favore di Pietro Mennea 40
anni fa. Fu un accordo biennale con una famosa azienda alimentare (che, credo di ricordare, sostituì una
famosa campagna pubblicitaria intitolata “I mugugni di Baciccia” con Gilberto Govi) per un valore di 120
milioni di lire (pari ad un valore attualizzato di oltre 400 mila euro). Non ricordo che allora la FIDAL decise
di sospendere l’assistenza a Mennea già “capriccioso” con Vittori. Ovviamente questo episodio nel farlocco
film su Pietro è stato dimenticato.
Infine un commento sull’ultimo paragrafo: “Al termine della Conferenza Stampa espressa forte perplessità
circa la candidatura agli Europei 2024 di Roma dato il momento difficile dl Paese a fronte di un impegno
economico elevatissimo”.

Oltre un anno fa anche io ero abbastanza scettico circa le possibilità di mettere in piedi in maniera sostenibile
questa candidatura. Devo dire di essermi ricreduto e che grazie alla valente tessitura di Alfio Giomi ora la
vedo realizzabile e vincente. Infatti essa ha l’importante supporto del ministro Spadafora, del Comune, della
Regione, di Sport e Salute e del CONI ed il finanziamento pubblico è stato garantito in maniera sostanziale e
fondamentale, pari a circa il 70% del costo dei Campionati, senza contare le entrate proprie (contributi EA ,
vendita biglietti e pubblicità) al punto da essere considerata dai vari Enti sostenitori un’occasione importante
in questo difficile periodo per lo Sport e per il Paese.
Per questi motivi mi pare perlomeno strano che ora ad essere contrari possano essere persone del mondo
dell’atletica. E poi la decisione è fra qualche settimana, ben prima delle elezioni federali. Devo ricordare a chi
avesse poca memoria che alcune discipline vincenti – vale a dire Nuoto, Tiro a Volo, Ciclismo su strada, Sci
alpino, Scherma – hanno costruito il loro successo agonistico e d’immagine grazie all’organizzazione di
importanti manifestazioni Mondiali ed Europee in Italia. Il Nuoto ha avuto due Mondiali ed ora due Europei,
il Ciclismo 13 Mondiali su strada con la recentissima assegnazione ad Imola, il Tiro a Volo oltre una decina fa
Mondiali ed Europei, lo Sci alpino 5 Mondiali negli ultimi 50 anni e la Scherma 6 in 40 anni. Per non parlare
di sport di squadra come Pallavolo e Pallanuoto. E mi fermo qui.
L’atletica italiana dopo aver avuto il merito di organizzare i primi Campionati Europei nel 1934 a Torino,
grazie a Saini e Zauli, ha dovuto attendere 40 anni per rivedere gli Europei in casa, a Roma nel 1974. Poi sono
seguiti la Coppa del Mondo nel 1981 ed i Mondiali nel 1987. Quindi un’eventuale edizione nel 2024
significherebbe un ritorno a Roma per gli Europei dopo 50 anni e dai Mondiali dopo 37. A cadenza minore
rispetto a paesi come Germania, Spagna, Svezia, Finlandia, Gran Bretagna, Grecia, ecc. E poi una
Federazione che in 4 anni “raggranella” circa 120 milioni non dovrebbe esporsi a simile investimento?
E questo per la sola parte economica, ma credo che ben più importante sia quella di immagine per la
Federazione e di motivazione per dirigenti, tecnici ed atleti. Non posso non ricordare come grazie alle
manifestazioni organizzate fra il 1970 ed il 1990 la Federazione d’atletica di Primo Nebiolo abbia conquistato
una posizione nel paese e nel mondo sportivo di primaria importanza. E grazie a ciò sono stati conseguiti
risultati agonistici importantissimi.
E vogliamo parlare della necessità per l’atletica di investire in maniera massiccia sui media, giornali e
televisioni, per far sì che la nostra disciplina non sia “ghettizzata” come sta avvenendo? E questo non è anche
una maniera per promuovere fra i giovani l’atletica ed aiutare il lavoro oscuro delle Società? Per non parlare
della Televisione, cosa che meriterebbe un discorso a parte con indici di ascolto tragici. Ci tornerò.
In un momento in cui il livello tecnico dell’atletica italiana è in crescita, programmare un evento come gli
Europei, di più facile portata agonistica per noi, è una maniera di dare a tutto il movimento, soprattutto agli
atleti, la benzina motivazionale per aggiungere grandi obbiettivi ed uscire dalle sabbie mobili degli ultimi 16
anni. Aggiungo che non solo per gli atleti questa è una grande occasione, ma anche per Dirigenti, Società,
Tecnici resta un investimento importantissimo.
Non posso dimenticare che le grandi manifestazioni organizzate a Roma di cui ho fatto riferimento, ma anche
quelle organizzate a Milano (Europei Indoor e Mondiali di Cross) o a Torino (Indoor e Cross oltre ad
Universiadi) e via di seguito sono state motivo di orgoglio per tutto il movimento atletico. Non si deve mai
dimenticare che il 90% del nostro movimento si poggia su dei dilettanti e questo sono state sempre occasioni
di grande gratificazione. Ho visto Consiglieri Federali, Presidenti di Comitato Regionali, Dirigenti di Società
“bazzicare” tribune d’onore e stringere mani a Capi di Stato, Primi Ministri e Ministri e poi tornare a casa nei
propri ambienti e raccontare questi momenti indimenticabili. Qualcuno di loro per qualche settimana non si
è lavato le mani!
E noi vogliamo privare di questa linfa vitale il nostro movimento atletico? Un’eresia.

Tags: #La Torre, #rassegna continentale 2024, Atletica

Condivisione...

Articolo precedente
Alessandro Fabian torna alle gare: si riparte dal campionato del mondo di Amburgo
Articolo successivo
Pecci: “Tonali può sfondare nel Milan, merita fiducia, bisogna avere il coraggio di puntare sui ragazzini italiani”

Nota sull’autore: Luciano Barra

Post correlati

  • Prospettive della figura del Tecnico
  • Atletica, l’Italia scopre quattro ragazzi d’oro, figli… della passione
  • Mennea è alle spalle. Tortu può davvero sognare, ma attento a… Polig!
  • I videoreportage, da Parma-Napoli, da Sassuolo-Cagliari, da Rovereto e da Padova per l’atletica leggera
  • Possiamo sorridere va in campo una nuova Italia
  • Atletica, Europei di Berlino. Tutti gli occhi su Tortu: riuscirà a dominare le emozioni?

Ultimi articoli

  • Determinazione Südtirol, presto i playoff ai piedi dello Sciliar?
  • Volevamo una vita come Gianni Minà
  • L’isola dei noiosi
  • Senza i russi i Mondiali sono il festival dell’ipocrisia
  • Da Berrettini a Musetti, quando super è troppo di tendenza. Se è un coach…
  • McLaren, questione di testa

Sport Senators

Le grandi firme di 45 Olimpiadi, 8 mondiali di calcio, 86 tornei del Grande Slam, 13 Tour de France, 43 giri d’Italia, 20 GP di Formula 1, 31 Mondiali di Atletica leggera, 100 campionati Mondiali ed Europei di nuoto, ginnastica, scherma, judo, e tanti altri sport.

Accounts Social

  • Facebook
  • Twitter

Newsletter

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
Iscriviti!

Cerca

Sport Senators © 2018 - All Rights Reserved | Testata registrata al Tribunale di Milano. Registrazione n.168 del 30.05.2018. Direttore responsabile Vincenzo Martucci

  • Home
  • Chi Siamo
  • Firme e Voci
  • Sport
  • Accadde Oggi
  • Galleria
  • Sport per Tutti
  • TennisVintage
  • Privacy policy

Continuando la navigazione, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi