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Sport di contatto

Italia, crescita, tanta volontà ma… mai una gioia

Da Ruggero Canevazzi 05/12/2020

Nel tempio del rugby gallese di Llanelli, prestazione in crescita degli azzurri, con due mete, buona personalità e le ottime prestazioni di Zilocchi e Ioane, ma l’ultima mezz’ora vede il solito monologo degli avversari

Vista da destra, l’Italia chiude il 2020 in crescita, con una prova molto efficace degli avanti nei raggruppamenti, un punto di forza importante nell’equiparato Monty Ioane e la capacità di lottare molto a lungo, trovando il parziale sorpasso sugli avversari nei secondi 40 minuti di gioco. Vista da sinistra, gli azzurri rovinano una grande occasione con un’ultima mezz’ora caratterizzata da errori difensivi che hanno dato a un Galles tutt’altro che irresistibile ben tre mete, incassandone cinque anche questa volta.

Rimane il residuo secco, amarissimo. Striscia aperta di ventisette sconfitte di fila nel Sei Nazioni (ultima vittoria quasi 5 anni fa, 28 Febbraio 2015, Scozia-Italia 19-22 a Edimburgo) e tre sconfitte su tre in questa Autumn Nations Cup contro squadre dello stesso torneo (Scozia e Francia prima del Galles stasera), con cinque mete subite in media a partita. Rimane però anche la buona prestazione degli azzurri, che comunque sono una formazione molto giovane e in crescita. Oggi la mediana metteva insieme solo 39 anni tra Paolo Garbisi molto positivo al piede e un talentuosissimo Stephen Varney, la cui storia merita di essere citata. Come riporta onrygby.it, durante la Seconda Guerra Mondiale, il soldato Carlo Fusconi in Nord Africa viene fatto progioniero di guerra dall’esercito britannico e portato a lavorare in Galles. Dopo la guerra decide di rimanere lì, dove lo raggiunge la famiglia, in particolare la figlia Adriana, che sposa un altro emigrato, Luigi Callegari. La loro figlia è Valeria, nonna di Steve, che in Galles nasce, cresce, studia nel prestigioso college di Hartpury e gioca lo sport nazionale, il rugby, fino a raggiungere la Premership nelle file del Gloucester. Non dimentica però le origini italiane e sceglie di vestire la maglia azzurra, diventando protagonista prima dell’esordio in Nazionale in questa Autumn Cup, della promettente Italia Under20. Oltre a lui, che costituisce molto più di una speranza, è stata importante la prova di Montana “Monty” Ioane, sudafricano trequarti ala di grande spessore e fresco equiparato azzurro, avendo appena trascorso i 3 anni di residenza continuativa nel nostro paese – gioca nel Benetton Treviso dal novembre 2017. Rimane da vedere, con l’emorragia di pubblico, come il movimento gestirà questa travagliata risalita fino al 2024, anno in cui scade il contratto che ci lega – al di là delle valutazioni e dei risultati attuali – al Sei Nazioni. Riusciremo a rimanerci?

LA CRONACA
L’Italia comincia malissimo con uno sconfortante parziale di 14-0 (due mete trasformate di Hardy e Perry). Poco dopo, Liam Williams entra di spalla nella ruck (il raggruppamento a terra), abbattendo Carlo Canna. Davvero singolare che non ci sia nessuna sanzione verso i nostri avversari, ma il problema di queste recriminazioni è che non portano da nessuna parte se dopo 17 minuti, siamo già 14-0. La squadra è però molto determinata, lo si vede dalle esultanze per le punizioni fischiate a nostro favore, con abbracci e complimenti reciproci. C’è anche organizzazione, altrimenti queste punizioni non le raccoglieremmo, così il piazzato di Garbisi al 28’ smuove il tabellone italiano, 14-3. Alla mezz’ora, a seguito di una maul, Carlo Canna vede lo spiraglio e con un calcetto delizioso offre a Marco Zanon una grande occasione, che il trequarti centro del Benetton è lesto a cogliere, anticipando gli avversari e centrando la prima meta azzurra della carriera. È il 34’ minuto e l’Italia, con la trasformazione di Grabisi, rientra in partita (14-10). Al 38’, poi, apprezziamo il talento e la velocità da purosangue di Stephen Varney, che indovina un break pauroso involandosi per più di venti metri. Nel raggruppamento ancora molto positiva la prova dei nostri avanti (eccellente in particolare il primo tempo di Zilocchi), che trovano un altro calcio, puntualmente realizzato dal freddissimo Garbisi, mentre arriva il cartellino giallo per il 14 gallese Josh Adams. Il primo tempo, dopo 25 minuti da incubo e 15 da sogno, si chiude sul 14-13 per il Galles.
Nel secondo tempo, nonostante la superiorità numerica, l’Italia concede un calcio subito sfruttato dal mediano d’apertura gallese, Callum Sheedy, per il 18-14. Gli azzurri però non si scompongono e al 49’ indovinano una meta stupenda. Attacco efficace fino alla tre quarti avversaria, ruck nei pressi della linea laterale, poi l’illuminante cambio di gioco per il lato opposto del campo e straordinaria cavalcata di Johan Meyer, altro equiparato sudafricano che si beve tre gallesi come fossero tre pinte di birra. L’Italia passa davanti, 18-17 dopo l’errore in trasformazione di Garbisi. Passano nove minuti di gioco duro e tutt’altro che spettacolare, caratterizzato da paura e qualche errore da entrambe le formazioni, l’Italia sembra in controllo ma al 58’ Gareth Davies esce da una serie di fasi gallesi approfittando di carenze difensive imperdonabili della retroguardia azzurra e deposita in meta. Il calcio di Sheedy rifinisce il controsorpasso gallese, 24-18 per i padroni di casa. Gli azzurri restano determinatissima, ma la difesa continua a difettare. Dieci minuti dopo, arriva la quarta meta gallese con George North, seppure ci permangano molti dubbi sull’effettiva schiacciata a terra dell’ovale. Ancora una volta, però, c’è poco da lamentarsi perché al 75’ il Galles marca la quinta meta con Tipuric. Positivo il generoso tentativo finale dei nostri ragazzi di segnare la terza meta, ma i dragoni chiudono la porta. Finisce 38-18 con il sesto posto finale nella competizione.

IL TABELLINO
Galles – Italia 38-18
GALLES: 15 Liam Williams, 14 Josh Adams, 13 George North, 12 Johnny Williams, 11 Louis Rees-Zammit, 10 Callum Sheedy, 9 Kieran Hardy, 8 Taulupe Faletau, 7 Justin Tipuric, 6 James Botham, 5 Alun Wyn Jones (c), 4 Will Rowlands, 3 Tomas Francis, 2 Sam Parry, 1 Nicky Smith
A disposizione: 16 Elliot Dee, 17 Wyn Jones, 18 Leon Brown, 19 Cory Hill, 20 Aaron Wainwright, 21 Gareth Davies, 22 Ioan Lloyd, 23 Jonah Holmes

MARCATORI
Mete: Hardy (5), Parry (18), Davies (58), North (69), Tipuric (76)
Trasformazioni: Sheedy (5, 18, 58, 69, 76)
Calci di punizione: Sheedy (45)

ITALIA: 15 Jacopo Trulla, 14 Luca Sperandio, 13 Marco Zanon, 12 Carlo Canna, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney, 8 Braam Steyn, 7 Johan Meyer, 6 Maxime Mbanda, 5 Niccolò Cannone, 4 Marco Lazzaroni, 3 Giosuè Zilocchi, 2 Luca Bigi (c), 1 Danilo Fischetti
A disposizione: 16 Leonardo Ghiraldini, 17 Simone Ferrari, 18 Pietro Ceccarelli, 19 Cristian Stoian, 20 Michele Lamaro, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Tommaso Allan, 23 Federico Mori

MARCATORI
Mete: Zanon (34), Meyer (49)
Trasformazioni: Garbisi (34)
Calci di punizione: Garbisi (29, 39)

*foto da Getty Images, ripresa da www.sportmediaset.mediaset.it

Tags: #Autumn Cup, #nazionaleitaliana, rugby

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Nota sull’autore: Ruggero Canevazzi

Giornalista pubblicista e ingegnere. Grande appassionato e conoscitore di tennis, calcio e rugby, ha praticato hockey su prato a livello agonistico e poi ha seguito il Sei Nazioni per Sportsenators con Italia-Francia 2019, dopo molte altre partite della Nazionale di rugby sempre nel Sei Nazioni e Irlanda-Italia alla World Cup 2015. Per il tennis ha seguito due US Open (2015 e 2016), due Roland Garros (2017 e 2018), due ATP di Montecarlo (2014 e 2016), due turni di Fed Cup (Italia-Slovacchia a Forlì 2017 e Italia-Belgio a Genova 2018), l'ATP di Halle 2019 e le ATP Finals di Londra 2019. Autore di circa 300 articoli.

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