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Golf

Al via il primo major della stagione. Tiger torna a puntare Nicklaus: «Posso vincere, certo»

Da Jacopo Crivellari 06/08/2020

È arrivato il momento, finalmente. Oggi comincia il primo major della stagione golfistica del 2020; oggi comincia il Pga Championship. Prima di addentrarci in considerazioni sul percorso e sul field, una notizia che fa bene leggere: nessuno dei 156 giocatori e dei 156 caddie che parteciperanno al torneo è risultato positivo al coronavirus dopo i tamponi a tappeto dei giorni scorsi. Bene, ora si può parlare di golf.

Iniziamo da lui. Tiger Woods è arrivato al TPC Harding Park di San Francisco domenica mattina. La Tigre che, dopo il successo al Masters 2019, è salito a quota 15 Majors e torna a puntare allo storico record di 18 di Jack Nicklaus, si è allenato un po’ da solo e un po’ con Davis Love e Steve Stricker soprattutto sulle seconde nove buche del percorso, che presentano due par 5 riconvertiti a par 4 (la buca 9 e la buca 12) per rendere il tutto più complicato e sfidante. La buca 9, in particolare, si candida ad essere la più complicata del percorso e Tiger sembra saperlo molto bene: in questi giorni preparatori l’ha giocata cinque volte. I boschi e il bunker di destra la rendono complicatissima: il 90% del field metterebbe la firma per uscire con quattro par. Com’è ovvio, Woods sta nel restante dieci percento, anche perchè sembra essere arrivato a San Francisco con idee abbastanza chiare, esposte nella conferenza pre-torneo: «Dove puoi arrivare questa settimana?», «posso vincere, è ovvio». «Come sta la tua schiena?», «bene. Il mio corpo sa che è la settimana di un major». Chiaro, no? Altro dettaglio, che dettaglio poi non è: Tiger questa settimana userà un “nuovo” Scotty Cameron, un putter diverso (anche se sempre dello stesso modello) rispetto al Newport-2 con il quale ha vinto quattordici dei suoi quindici slam. Al suo Scotty per questa settimana sono stati aggiunti dei pesi nella parte bassa, per migliorare la sensibilità e la flessibilità sui green.

Impossibile, quasi vietato non concentrare una parte della nostra attenzione anche su Brooks Koepka, the two-times-defending-champion. Brooks è da sempre in grado di trasformarsi nei major, di mutare da cane rognoso a leone in base al torneo. La settimana scorsa al Wgc di Memphis è arrivato secondo e ha mostrato una buona forma fisica, anche se ci sono ampi margini di miglioramento. Verranno colmati in questi giorni? Possibile. Koepka sa come si fa.

E poi, nel caso ce lo fossimo dimenticato, c’è anche Rory McIlroy. Friendly reminder: il nordirlandese ha vinto l’ultimo major della carriera ben sei anni fa. Sembra che Rory, in questo periodo, stia patendo le difficoltà del ritorno al gioco post-pandemia: prima dello stop aveva chiuso nella top ten in tutti e sei gli eventi giocati, dopo il lockdown invece ha un undicesimo posto come miglior risultato, conseguito al Travelers Championship. Tee-time per lui fissato alle 17.11 di questa sera con Justin Thomas (nuovo numero uno del mondo) e Tiger Woods. Un bel gruppetto.

Nonostante il field pieno di stelle luminosissime, sarà un peccato non veder giocare Francesco Molinari. Il numero 1 azzurro ha deciso un nuiovo importante passo avanti nella carriera, dalla full immersion nell’EWuropean Tour punta decisamente all’apice di questo sport, cioé al PGA Tour, per cui, da Londra, si è trasferito i trasferito in California, ed è ancora alle prese con un trasloco più complicato del previsto. Dopo quattro anni, allora, ci sarà un major senza italiani. Lo zero di fianco al tricolore però, grazie al cielo, durerà poco: Chicco allo US Open di settembre di sarà.

Tags: #Brooks, #Pga, championship, Koepka, major, McIlroy, PGA Championship, rory, Tiger, woods

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Nota sull’autore: Jacopo Crivellari

Ho iniziato a praticare sport a cinque anni e solo quattordici primavere più tardi ho capito che sarebbe stato meglio scriverne o parlarne. Conduco un programma radiofonico su CiaoComo Radio, ho scritto un libro e collaboro con GazzaNet. La filosofia mi ha sedotto e conquistato, ma è un amore platonico. Il tennis è mia moglie, il golf l’amante; per questo ne scrivo dopo le 23.

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