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Pallavolo

Benvenuto Velasco che fa tornare tutti giovani, benvenute le ragazze che “anticipano” Tokyo

Da Carlo Gobbi 08/10/2018

Il mitico Julio rientra in Italia e subito rivince la super-coppa a Modena, con un vice amatissimo, come Cantagalli. E le azzurre di Mazzanti stanno stupendo ai Mondiali…

“Veni, vidi, vici”. Chi fu a coniare questo motto che ci rimbomba sulla zucca, da domenica sera? Riemergendo dagli antri più profondi della memoria, se non andiamo errati, ci pare sia stato Fabio Massimo detto il temporeggiatore, a coniare questa frase storica. Non siamo in grado di andare oltre.

Sono passati 57 anni dalle ultime giornate trascorse sui banchi di scuola, presto sostituite dai banconi della tipografia della vecchia Gazzetta, via Galilei 7 a Milano. E anche di più, dato che l’impresa di quel Fabio, se lui fu, me ne scuso con i lettori più giovani e freschi di studi, risale certamente alla nostra prima media nel lontanissimo 1952-53 alla Carducci San Pietro, 65 anni orsono. Ebbene, l’accostamento non è comunque irriverente. E riguarda ancora Modena. Perché l’impresa è stata compiuta domenica sera a Perugia da Julio Velasco. L’hidalgo italo-argentino, mamma Argentina, amante Italia, sua dichiarazione di qualche annetto fa, ha centrato una super-vittoria. Pilotando la sua nuova squadra, Azimut Leo Shoes (non sappiamo davvero cosa sia, mistero) al trionfo nella Supercoppa. Superando 3-2 l’Itas Trentino di Angelo Lorenzetti. Torneo fra le quattro grandi che precede il super-campionato gestito e promosso dalla Superlega – tutto è super nel nostro volley – al via da domenica prossima (sabato l’anticipo Ravenna-Milano dovuto al Paladeandrè occupato nel giorno del Signore caro a Di Maio).

Ma cosa ha di strano questo successo dei gialloblù? Che Modena vinca, non è poi una gran notizia. Lo è certo di più la sconfitta delle due super-corazzate Perugia e Civitanova, costruite in estate a suon di dollaroni e imbottite di super-campioni di lingue straniere. No, il fatto che emerge è di rivedere Velasco sul podio. I giovanissimi magari non sanno o lo conoscono con un velo di nebbia perché il tempo passa per tutti, anche per Julio, tornato nuovamente lì a ricevere un trofeo. E qui sta la sorpresa che ha fatto mormorare ohhh…! a tutta la pallavolo italiana. Da ben 29 anni, prendo per buona la new racchiusa sulla Gazza di oggi lunedì, Velasco non vinceva un trofeo con un club. Giusto quando lasciò Modena, l’allora Panini, il commendator Giuseppe, quella città che lo aveva accolto quasi sconosciuto per acclamarlo trionfatore di quattro scudetti consecutivi, e poi transitare sulla panca della nazionale. Qui ragazzi, giovani e non più giovani, non mi deludete. Non potete ignorare quanto Julio abbia fatto per la nostra pallavolo alla guida degli azzurri. Tralascio il dettaglio, studiatevi la storia, magari un ripassino anche su Fabio Massimo per controllare se era lui. L’impresa è reale, effettiva, da urlo. A 66 anni, Julio chiude il rapporto alla guida della nazionale argentina, esce dal mondiale disputato in Italia, arriva a Modena. Lunedì viene presentato alla stampa, come nessuno lo conoscesse….da Catia Pedrini, la presidentessa dei gialli che in estate ha realizzato il colpaccio. Entra in palestra, raccoglie i suoi giocatori, alcuni reduci dal mondiale appena concluso e in pochi giorni, pochi allenamenti, li guida alla vittoria. Vincendo due tie-break consecutivi: prima sulla Lube, poi su Trento.

Così Modena riassapora di colpo a 29 anni di distanza, il profumo del successo che il nostro Julio ha saputo riportare sotto la Ghirlandina. Se non è un’impresa, ditemi voi. Negli anni successivi al suo divorzio consentito con la panchina gialloblù, Velasco ha vinto tanto con l’Italia e la generazione dei fenomeni. Ha fatto esperienze fuori dal piccolo mondo sottorete, assaggiando l’ambiente del calcio con Lazio e Inter. Ha guidato nazionali, dalla femminile azzurra, esperienza mai più ripetuta nel colore rosa, poi Cecoslovacchia, Spagna, Iran, ora Argentina. Aveva pure toccato altri club: Piacenza, Montichiari, ancora Modena in periodo poco felice per la società. Ora, rieccolo, al timone della navicella gialloblù. I tifosi con i capelli grigi, quelli della sua epoca, torneranno con la memoria a quelle vittorie che destarono sensazione ed entusiasmo in città. Tanto più che al suo fianco, da magnifico vice, altro colpaccio della signora Catia, siede quel Luca “bazooka” Cantagalli che fu tra i suoi allievi più cari e fedeli. Ma che è rimasto tutti questi anni nel cuore del pubblico modenese. Un’accoppiata straordinaria. Velasco-Cantagalli per un amarcord di gran lusso. Amarcord che si è aperto alla grande. Bollito.

Qualche maligno negli anni disse che Julio era bollito per la pallavolo moderna. Non ci pare proprio. Non sarà più di primo pelo, gli anni volano, capelli più grigi, famiglia cambiata – ma sono problemi soltanto suoi -, ora è pure fresco nonno. Ma la sua sapienza pallavolistica è lì, intatta. Accresciuta dall’esperienza di tante battaglie, dalla sua indubbia capacità di reggere una squadra di campioni, di guidarla alla vittoria. Non è da scudetto, Modena – scusate se la definisco così, ma Azimut fatico, Shoes chissà che roba è, il Panini appartiene al passato storico – dicevano i competenti? Beh, intanto ha vinto la super-coppa. Il resto verrà con il campionato che si apre. Il pubblico modenese, lo stesso che lo ha celebrato 29 anni fa, lo riaccoglierà con piacere. Tutti tornano giovani con Julio. Anche lui. Ma che sulla strada dello scudetto n.74 ci sarà anche Modena gialloblù, non avevamo dubbi. Ora anche gli avversari super-blasonati lo sanno. Modena c’è.

E c’è pure, sia consentita una leggera veloce digressione, quella nazionale femminile che al mondiale nel lontano Japan ha centrato il suo settimo successo consecutivo oggi all’ora di pranzo. Un bel 3-0 alle derelitte thailandesi. La strada per Yokohama, sede del terzo girone e delle finali, è aperta. Ininfluenti i match con Russia e Usa. Mazzanti ha guidato un sestetto più una di eccellente levatura. Stiamo ammirando la regia di Lia Malinov, i muri di Anna Danesi, i primi tempi della capitana Chirichella, le difese di Moki De Gennaro, la verve entusiasmante di Myriam Sylla, la tecnica della piccola bravissima Lucia Bosetti, la potenza devastante di Paola Egonu. Avevamo scritto che Mazzanti avrebbe lavorato per Tokyo. Giusto, ma se intanto fa le prove generali per salire sul podio già subito, ben venga. La nostra pallavolo ha fame di vittorie.

Benvenuto a Julio Velasco nella città dove si è conquistato fama imperitura. Benvenute alle nostre ragazze che stanno facendo tremare il bel mondo sottorete…

Tags: #supercoppa, #Velasco, modena, Pallavolo

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Nota sull’autore: Carlo Gobbi

È il giornalista più poliedrico del panorama nazionale. Oltre a 7 Olimpiadi, 6 Mondiali e 15 Europei di pallavolo, e 139 test match di rugby, ha seguito oltre 20 Mondiali ed altrettanti Europei di ginnastica, judo, hockey, ghiaccio, pallamano, pesi, tiro.

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