San Siro, come nasce un ippodromo monumento nazionale |
  • Chi Siamo
  • Firme e Voci
  • Sport
    • Accadde Oggi
    • Atletica
    • Calcio
    • Ciclismo
    • Ginnastica
    • Golf
    • Motori
    • Nuoto
    • Pallacanestro
    • Pallavolo
    • Pugilato
    • Sci
    • Sport di contatto
    • Tennis
    • Vari
    • Politica Sportiva
  • TennisVintage
  • La testimonianza
  • Galleria
  • Sport per Tutti
San Siro, come nasce un ippodromo monumento nazionale |
  • Chi Siamo
  • Firme e Voci
  • Sport
    • Accadde Oggi
    • Atletica
    • Calcio
    • Ciclismo
    • Ginnastica
    • Golf
    • Motori
    • Nuoto
    • Pallacanestro
    • Pallavolo
    • Pugilato
    • Sci
    • Sport di contatto
    • Tennis
    • Vari
    • Politica Sportiva
  • TennisVintage
  • La testimonianza
  • Galleria
  • Sport per Tutti
Accadde Oggi

San Siro, come nasce un ippodromo monumento nazionale

Da Sport Senators 10/05/2017

L’impianto del galoppo posto a San Siro risale al 10 maggio 1888 e il suo attuale assetto si deve all’architetto Paolo Vietti Violi che lo rielaborò nel 1920. E’ l’unico al mondo ad avere l’illustre privilegio, ma soprattutto una storia che ha anche il sapore di… Hemingway

Agli albori dell’Ottocento l’ippica è tra gli sport che furoreggiano, unitamente alla ginnastica e al canottaggio. Le prime gare di galoppo disputate a Milano datano 1807, le si improvvisa in aperta campagna, nella zona che oggi è quasi centro città, l’attuale corso Buenos Aires. Si disputano anche alle spalle del Castello Sforzesco, in Piazza d’Armi e, fuori città, negli ippodromi di Senago, Casbeno e Castellazzo. La prima società di corse lombarda, una sezione del Circolo dell’Unione, nasce nel 1842. La svolta si produce nel 1885 quando la “Società Lombarda per le corse dei cavalli”, in origine allocata a Senago, decide di allestire un ippodromo limitrofo a Milano, fuori Porta Magenta, in località San Siro. Un’idea luminosa.

Il progetto viene affidato all’architetto Giulio Valerio che concepisce l’impianto (tribune, casotto della direzione con il portico per le operazioni di peso, sala caffè, spazi di servizio per i fantini, infermeria, scuderie) in tutta semplicità e in economia, dotandolo di costruzioni leggere, che si addicono a uno sport essenzialmente stagionale. L’ippodromo del galoppo a San Siro viene inaugurato il 10 maggio 1888 e l’ippica diventa sempre più importante nella vita sociale milanese. Come riferiscono le sapide cronache del tempo “lo spettacolo del ritorno dalle corse attira una folla sempre più numerosa: le carrozze che occupano la zona dell’ippodromo come tante piccole tribune, tornano in città sfilando in doppia fila, dirigendosi verso il nuovo Parco (l’attuale parco Sempione) dove compiono un giro finale prima di disperdersi”. L’ippica italiana e i suoi impianti sportivi ricalcano lo stile britannico del XIX secolo. In questo contesto si muoverà Ernest Hemingway quando raggiungerà Milano all’inizio del Novecento, riferendone nel suo “Addio alle armi”. 

Ben presto è tempo di migliorie e cambiamenti, nel 1909 la Società allestirà la pista di allenamento del galoppo a Trenno, nei pressi all’ippodromo. Per gli allenamenti invernali nasce un trotter coperto di 500 metri, utilissimo. Si affollano in quegli anni d’inizio secolo le scuderie, s’insediano quella di Trenno, la Tesio-Incisa, la Forlanini, la Ramazzotti, la Berlingieri, la Lorenzini, la Tommy Never. Molte scuderie sono sopravvissute all’ingiuria del tempo e alle alterne vicende economiche dei loro proprietari, un tempo nobili o agiatissimi borghesi appassionati di cavalli, oggi – almeno in Italia – confusi tra i tenutari di scommesse, lecite o clandestine.

L’architettura delle scuderie, ci sono ancora, segue le logiche dei cottage inglese o delle cascine normanne, con tetti molto alti e spioventi, “camere d’aria” ricavate tra le coperture e la soletta del primo piano, ampi fienili: tutto è studiato per consentire una temperatura costante a beneficio dei cavalli. La pianta delle scuderie è una U su due piani: a piano terra i box per gli equini, al piano superiore il magazzino per il fieno, le estremità della U ospitano gli alloggi per gli addetti ai lavori.

Tutto procede al …galoppo, pure la necessità di adattare l’ippodromo alle nuove esigenze, alla passione di un pubblico sempre più numeroso. Nel 1911 la “Società Lombarda per le corse dei cavalli” lancia un concorso internazionale per il rinnovo dell’ippodromo, inclusa la tribuna principale, ormai inadeguata. Vi partecipano numerosi architetti e non pochi elaborati terranno banco al palazzo della Permanente dove saranno esposti. Si aggiudicano il concorso gli architetti Paolo Vietti-Violi e Arrigo Cantoni che ricevono l’incarico di costruire ex-novo l’Ippodromo rimpiazzando integralmente il campo corse. I lavori hanno inizio nel 1914, l’asse maggiore delle piste si orienta in direzione est-ovest, mentre il vecchio ippodromo sostava in asse nord-sud, con vantaggi tangibili per il pubblico perché le tribune sono rivolte a nord. Quanto ai collegamenti, sono ben più diretti: ippodromo, piste di allenamento e scuderie sono limitrofi. Li potete ammirare ancora oggi, felice commistione tra elementi della scuola neoclassica francese e l’allora emergente stile liberty. Il nuovo impianto sarà inaugurato nel 1925 e in seguito dichiarato “monumento d’interesse nazionale”, unico ippodromo al mondo ad avere questo privilegio.

Sergio Meda

Tags: come nasce un ippodromo monumento nazionale, San Siro

Condivisione...

Articolo precedente
Golf italiano anno zero: è nato Bricch, a Barlassina, tre buche pubbliche e promozione per giovani e neofiti
Articolo successivo
Lucca tricolore segna la strada della programmazione e della novità. Ora il basket femminile alzi la qualità

Nota sull’autore: Sport Senators

Post correlati

  • 30 dicembre 1937, nasce Gordon Banks
  • 18 Marzo 1995, Tomba vince la Coppa del Mondo
  • Il giallo di Savona, la vittima è… Eddy Merckx!
  • Masha fa 30 anni e Serena annuncia la gravidanza
  • 11 aprile 1999, Andea Tafi nella leggenda della Roubaix
  • 21 Marzo 1961, nasce Lothar Matthaus

Ultimi articoli

  • Federer visita i musei vaticani con la famiglia. Pesce d’Aprile: supercoach di … Berrettini!
  • Le donne sanno fare squadra? Ebbene sì. E “Sorelle di sport” lo racconta
  • Determinazione Südtirol, presto i playoff ai piedi dello Sciliar?
  • Volevamo una vita come Gianni Minà
  • L’isola dei noiosi
  • Senza i russi i Mondiali sono il festival dell’ipocrisia

Sport Senators

Le grandi firme di 45 Olimpiadi, 8 mondiali di calcio, 86 tornei del Grande Slam, 13 Tour de France, 43 giri d’Italia, 20 GP di Formula 1, 31 Mondiali di Atletica leggera, 100 campionati Mondiali ed Europei di nuoto, ginnastica, scherma, judo, e tanti altri sport.

Accounts Social

  • Facebook
  • Twitter

Newsletter

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
Iscriviti!

Cerca

Sport Senators © 2018 - All Rights Reserved | Testata registrata al Tribunale di Milano. Registrazione n.168 del 30.05.2018. Direttore responsabile Vincenzo Martucci

  • Home
  • Chi Siamo
  • Firme e Voci
  • Sport
  • Accadde Oggi
  • Galleria
  • Sport per Tutti
  • TennisVintage
  • Privacy policy

Continuando la navigazione, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi