Nasce a Lussinpiccolo, attuale Croazia, l’ammiraglio Agostino Straulino, il più grande tra i velisti italiani di ogni epoca.
Straulino ha vinto l’oro nella classe star ai Giochi di Helsinki nel 1952 e l’argento a Melbourne nel 1956, sempre assieme al fido e concittadino Nicolò Rode.
Dopo il diploma all’Istituto nautico riceve in dono dal padre una piccola barca a vela, sulla quale inizia a fare esperienza, entrando nel 1934 nell’Accademia Navale come ufficiale di complemento e prendendo parte nel periodo a una regata sulla classe Star, dove sostituisce un timoniere titolare e centra la prima affermazione.
Due anni dopo si aggiudica la medaglia d’argento agli Europei di Napoli. Nello stesso anno partecipa, in qualità di riserva, ai Giochi Olimpici di Berlino. Nel 1937 vince in Norvegia il primo trofeo, la Coppa del Re. Nel 1938, a Kiel in Germania, è campione d’Europa e sempre a Kiel nel 1939 è secondo ai Mondiali.
Uomo di mare a 360 gradi, partecipa alla Seconda Guerra Mondiale nei corpi d’assalto Gamma, dimostrando il suo valore in imprese eroiche, come i due assalti alla rocca di Gibilterra, e contribuendo come incursore all’affondamento di diverse navi da guerra britanniche.
Dopo la guerra rischia di perdere la vista in un incidente durante uno sminamento. Nel 1948 partecipa ai Giochi di Londra su “Legionario” vedendo sfumare la medaglia d’oro per un disalberamento nell’ultima regata a pochi metri dalla linea del traguardo. Nel 1949 iniziano a fioccare le vittorie nella classe Star con il prodiere Rode. Otto titoli europei consecutivi, tre titoli mondiali, l’oro di Helsinki e l’argento di Melbourne alla guida di “Merope”. Ai Giochi di Roma cambia prodiere giungendo quarto con Carlo Rolandi. Identico risultato anche a Tokyo 1964 nella classe 5.5 insieme con Bruno Petronio e Massimo Minervini. Con gli stessi compagni vince i Mondiali del 1965 di Napoli, ultima grande affermazione della carriera.
Comandante dell’Amerigo Vespucci, nave scuola della Marina Italiana, muore a Roma il 14 dicembre 2004.