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Tennis

Bouchard: “Ciao tennis”

Da Vincenzo Martucci 11/04/2019

Delusa dai risultati l’ex n. 8 del mondo lascia l’attività.

Bella e brava, nel tennis, è sempre più difficile. Con zero tornei vinti in singolare, scontenta del numero 8 del mondo conquistato nel 2000 e presto scaduto, costretta a legarsi alla nemica Martina Hingis per firmare due Slam e due Masters in doppio, Anna Kournikova mollò la racchetta ad appena 21 anni, presentando un certificato medico di guai seri alla schiena (che non l’hanno frenata in altre attività). Oggi è il turno di Eugenie Bouchard che, a 25 anni, scaduta dal numero 5 del mondo dell’ottobre 2014, dopo essere uscita l’anno scorso dalle prime 200, anche si è riposizionata al numero 80, dà l’addio ai tornei a tempo indeterminato.
  Un’altra bionda, un’altra  bella ragazza che cattura obiettivi dei fotografi, copertine di giornali e sponsor, come anche i guardoni degli spalti, ma non tornei ed avversarie. Così da deprimere le proprie ambizioni, da non sentirsi più speciale. Soprattutto, proprio, com’era successo alla Lolita russa, dopo un avvio folgorante: Anna K era stata semifinalista a Wimbledon nel 1997, cioè a 16 anni appena, “Genie”, dopo aver firmato il titolo juniores a Wimbledon, aveva perso solo in finale ai Championships nel torneo seniores 2014, conquistando in quell’anno magico il primo ed unico titolo Wta in singolare (sulla terra di Norimberga), ed approdando alle semifinali agli Australian Open ed al Roland Garros.
L’anno dopo, era già in crisi di risultati, oppressa dalle ambizioni proprie e dell’intero Canada: ha perso sei partite d’acchito, ha ceduto all’esordio da campionessa uscente a Wimbledon, ha cacciato coach Sumyk, ha ricominciato a perdere subito. Consolata pubblicamente dall’altra bella del circuito, Ana Ivanovic, anche lei frustrata da risultati deludenti, ma comunque capace di arrivare al numero 1 del mondo e da incoronarsi regina Slam.
Poi, agli Us Open, sull’amato cemento, nel torneo dei risultati più costanti, Genie ha sbattuto la testa scivolando, al buio, sul pavimento bagnato degli spogliatoi, in un infortunio dai contorni ancora misteriosi e molto chiacchierati nello spogliatoio, s’è ritirata dal quarto turno contro Roberta Vinci e quindi dal torneo, ed ha disputato appena un torneo fino alla fine dell’anno. Aprendo un contenzioso e poi facendo causa alla Federtennis statunitense, accusandola di negligenza verso gli atleti.
Nel 2016, che ha cominciato con tre mesi di ritardo, ha dato segnali di ripresa, tornando in finale dopo due anni, a Hobart. L’anno scorso, ha vinto la causa in tribunale con la Usta, ricavandone un cospicuo ma imprecisato risarcimento danni. All’inizio di questa stagione, ha rivinto un titolo, in doppio, insieme alla Kenin ad Auckland. Poi più niente, mentre la classifica ha continuato a franarle sotto i piedi, così come la fiducia.
Intanto, ha fatto parlare di sé per le foto patinate, in costume da bagno, e comunque più come modella, come bella ragazza che come tennista. E anche per la curiosa storia con John Goehrke: il 5 febbraio 2017, durante il Super Bowl Patriots-Falcons, aveva predetto su Twitter la vittoria dei secondi, e un tifoso aveva scommesso con lei un’uscita insieme se avessero vinto invece i primi. Aveva pagato pegno uscendoci insieme a una partita di basket, pagandogli viaggio ed albergo. La NFL li aveva poi invitati al successivo Super Bowl e, quest’anno, il loro “date”- come gli americani chiamano gli appuntamenti amorosi – diventerà un film della 20th Century Fox, con la Bouchard produttrice esecutiva. Dal tennis al cinema: le basterà?
*articolo ripreso da federtennis.it
Tags: #Bouchard

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Nota sull’autore: Vincenzo Martucci

Napoletano, 34 anni alla Gazzetta dello Sport, inviato in 8 Olimpiadi, dall’85, ha seguito 86 Slam e 23 finali Davis di tennis, più 2 Ryder Cup, 2 Masters, 2 British Open e 10 open d’Italia di golf. Già telecronista per la tv svizzera Rsi; Premio Bookman Excellence.

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