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Tennis

Francia in agrodolce per colpa di Kiki

Da Luca Marianantoni 13/09/2017

Kristina Mladenovic è la speranza francese per conquistare un torneo dello Slam. Ma la 24enne transalpina, numero 15 del mondo, ha perso le ultime 6 partite giocate

Francia in crisi? A vedere i risultati di quest’anno pare di no. Tre vittorie dello stagionato (32 anni) Jo-Wilfried Tsonga (Rotterdam, Marsiglia e Lione), due del genietto (23 anni) Lucas Pouille (Budapest e Stoccarda) e uno di Kiki Mladenovic (San Pietroburgo). E in più 10 top 100 tra gli uomini (di cui 7 nei primi 43 del mondo), 5 tra le donne, la semifinale di Coppa Davis da giocare in casa contro la Serbia orfana di Novak Djokovic e la vittoria nel gennaio scorso nella Hopman Cup di Perth.
Eppure ai transalpini non basta e hanno poco da gioire per quello accaduto all’Open degli Stati Uniti: Lucas Pouille cancellato agli ottavi da Diego Schwartzman e Caroline Garcia, unica al terzo turno, fermata da Petra Kvitova. Ma soprattutto per quello che sta passando Kiki Mladenovic, il loro gioiellino su cui sono riposte tutte le speranze di tornare a vincere uno Slam.
Sulla biondissima tennista di origini serbe ha pesato, durante l’ultimo Roland Garros, la fame di successo dei francesi che Kiki non ha saputo gestire, perdendo nei quarti un match alla portata contro la svizzera Timea Bacsinszky. Così dopo un paio di partite vinte a ‘s-Hertogenbosch, Birmignham ed Eastbourne, la Mladenovic è andata in tilt perdendo 6 partite di fila tra Washington e Tokyo, senza neppure riuscire a vincere un set: 6-2 6-3 contro Bianca Andreescu (n° 167 del mondo) a Washington, 6-2 6-3 contro Barbora Zahlavova a Toronto, 6-0 7-6 contro Daria Gavrilova a Cincinnati, 7-5 7-5 contro Timea Babos a New Haven, 6-3 6-2 contro Monica Niculescu a Flushing Meadows e ora 6-4 6-4 a Tokyo contro la sconosciuta croata Jana Fett (n° 123 del mondo).
La Francia, assieme a Stati Uniti, Australia e Gran Breatagna, è una delle quattro nobili che hanno fatto la storia del tennis. Eppure negli ultimi 70 anni sono riusciti a vincere un solo torneo dello Slam maschile, con Yannick Noah al Roland Garros nel 1983. Tra le donne hanno fatto leggermente meglio, conquistando negli ultimi 50 anni cinque titoli con Mary Pierce (mezza canadese), Amelie Mauresmo e Marion Bartoli. Ma niente di più.
Con i ricavi del Roland Garros e con una federtennis tra le più ricche del mondo (sia per organizzazione interna che per ramificazione sul territorio), la Francia è riuscita a diventare leader mondiale al pari della Spagna, producendo in eguale misura ottimi giocatori e ottime giocatrici.
Ma questo non basta, perchè per mandare in estasi una nazione, non servono dieci top 100, ma giocatori inviati dal padre eterno, capaci di lottare per vincere un titolo dello Slam. Putroppo per loro, Gasquet, Tsonga, Monfils, Mladenovic, Garcia e Cornet sono buoni giocatori, ma non valgono un treccina di Noah o un lancio di palla di Leconte.

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Nota sull’autore: Luca Marianantoni

Una vita tra numeri, statistiche, campioni e imprese memorabili. L'amore più grande il tennis con cui ha collezionato la presenza in 53 tornei del Grande Slam a partire del Roland Garros 1989. Ha collaborato a pubblicazioni e libri di tennis.

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