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Tiger, Tsitsipas e la grande bellezza dello sport batteranno sempre la potenza 

Da Vincenzo Martucci 15/08/2018

Lo spettacolo offerto da Woods e dal greco-rivelazione, fra Us Pga Championship e Toronto, rilanciano una grande verità. Con la conferma anche della tv tiranna…

Non vogliamo e non possiamo entrare nelle dinamiche (e nei risultati) dei maggiori quotidiani e dei loro direttori, pressati dal mercato e dalla serie A di Cristiano Ronaldo. Lasciamo ad altri la valutazione dello spazio dato a Francesco Molinari all’indomani del sesto posto al 100° US PGA Championship, al Bellerive di St. Louis. Sulla scia del trionfo all’Open Championship e delle altre imprese del sensazionale campione italiano, ormai stabilmente fra i primissimi del mondo, grazie a una continuità di rendimento assolutamente singolare nel panorama di tutto lo sport italiano. Un campione che, infatti, viene ampiamente lodato e pubblicizzato dall’European Tour, che gestisce il circuito di gare continentali, e premiato come il giocatore del mese. Cosicché i milioni di clienti della catena più famosa di hotel lo vedranno in un video ad hoc, entrando nelle loro stanze, da Honolulu a Pechino, come fenomeno dello sport mondiale. Del resto, non sarà di certo un titolo o un centimetro in più di spazio sui giornali a rovinare l’umore al campione di Torino, primo nella classifica europea e titolare della Ryder Cup.
   Anche se l’America è lontana, però, ci saremmo aspettati anche almeno la parola tv, e quindi il +69% di audience registrato nelle ultime 18 buche rispetto all’anno scorso dalla tv Cbc, che detiene i diritti della prova, avrebbero dovuto sollecitare il dibattito, e non ridurlo soltanto al ritorno al vertice di Tiger Woods. Perché, è chiaro che la curiosità del pubblico tutto e l’amore degli appassionati hanno incrementato in modo esponenziale l’attenzione sul campione che, dopo aver conquistato 14 Majors, è rimasto a secco di grandi successi dagli Us Open 2008 e si è poi completamente bloccato, fra crisi personali e guai fisici. La storia in sé vale il risveglio del popolo della tv e del golf. Ma la storia racchiude altri motivi di grande interesse.
   Intanto c’è il fattore rimonta, che eccita qualsiasi persona, e che domenica è stato il sale dell’attenzione tv, con il susseguirsi di saliscendi al vertice e con Tiger che arrivava sempre a un solo colpo dalla vetta ma subito dopo se ne riallontanava inesorabilmente. E poi c’è il fattore spettacolo. Perché, alla fine fine, i muscoli di Brooks Koepka, hanno fruttato il quarto titolo Pga Tour (terzo Major dopo gli Us Open 2017 e 2018!) al 28enne di West Palm Beach (Florida), ma la gente s’è appassionati molto di più al 42enne campione che non centrava più il fairway col tee shot e salvava comunque il par con le sue magie. Woods è stato un pioniere di questo golf muscolare, allungando con la sua potenza il colpo iniziale, ma a St Louis si. Avuta la conferma che alla gente piace di più il golf di precisione, quello che vive nel quotidiano e che può misurare su se stesso.
    E’ un po’ quello che succede nel tennis, che è sempre più legato all’uno-due servizio-dritto, e quindi alla potenza pura. Tanto che, nella finale di domenica a Toronto vinta da Nadal su Tsipsipas, secondo i dati statistici analizzati da Craig O’Shannessy, l’83% dei dritti vincenti (19 su 23) sono stati scagliati subito dopo la prima di servizio, il 100% da parte del greco, il 73% da parte dello spagnolo, o uno su 24 sono stati ottenuti dal giocatore alla risposta. Eppure l’acme del match è stato quello legato alla rimonta di Tsitsipas sul 4-5 del secondo set, fino ad agganciare il tee-break. Eppure proprio il nome nuovo del tennis sta accendendo la rivalità con l’unger 2 più concreto e potente, Sascha Zverev, proprio in virtù di quel qualcosina in più e di diverso che fa, negli attacchi in contrattempo e a rete.
    Tornare indietro con la tecnologia di arnesi e palline non si può. Ma la grande bellezza dello sport, malgrado i guasti del dio dollaro e della tv che pretende show sempre più programmabili per le sue inserzioni pubblicitarie, resta sempre legata all’inventiva, alla creatività, al gesto estemporaneo. Che svicola dall’allenamento e dalla ripetizione, dalla muscolatura e dall’applicazione. Quanto ci divertivamo a leggere il bigliettino di Imprevisto e Probabilità del Monopoli?
Vincenzo Martucci
Tags: bellezza, golf, tennis, Tiger, Tsitsipas e la grande bellezza del sport batteranno sempre la potenza

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Nota sull’autore: Vincenzo Martucci

Napoletano, 34 anni alla Gazzetta dello Sport, inviato in 8 Olimpiadi, dall’85, ha seguito 86 Slam e 23 finali Davis di tennis, più 2 Ryder Cup, 2 Masters, 2 British Open e 10 open d’Italia di golf. Già telecronista per la tv svizzera Rsi; Premio Bookman Excellence.

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