Lo sport come maestro di vita. Lo sport come veicolo, come esempio, come palestra. Sempre più le aziende si collegano a sacrificio, spirito di squadra, ricerca del limite accompagnandosi vuoi al rugby, vuoi al salto, vuoi alla corsa, vuoi alle varie discipline, per lo più olimpiche. Il judo ci mancava. Adesso, scorrendo Facebook, ci cade l’occhio sull’ultima iniziativa di un campione molto caro, perché ci ricorda gli inizi di questo mestiere e la profondità umana delle discipline di combattimento. Felice Mariani era la nostra guida, quello che con una parola svelava misteri profondi e con un cenno ti invitava al silenzio. E’ stato il primo italiano medaglia olimpica nella specialità, conquistando il bronzo a Montreal 1976, ha vinto ancora e tanto, ed è rimasto a lungo sulla breccia, perché era c.t. “dentro”, da sempre, come altri atleti che capiscono d’istinto, mentre altri l’istinto ce l’hanno solo nella tecnica naturale, nell’intuizione sul tatami, nella forza pura. E oggi, dopo aver seguito tutta la trafila di tecnico, lo ritroviamo nella locandina che ci ammicca sul web: Effective management by judo. La trasversalità dei principi del judo applicata alle imprese.
“Judo significa flessibilità e in origine è stato concepito dal suo fondatore, Jigoro Kano – quante volte abbiamo sentito pronunciare questo nome accompagnato da un inchino? – come una risposta innovativa al profondo cambiamento culturale che ha fatto la società giapponese alla fine del XIX secolo. Allo stesso modo, le aziende e i loro dipendenti hanno bisogno di adattarsi costantemente alle fluttuazioni e ai cambiamenti nel loro ambiente. E’ per questo che l’applicazione del judo confessioni specifiche aiuta a rispondere a queste sfide con una visione positiva.
A questo si aggiunga che è stato rilevato come molte persone perdano la negatività a contatto con gli altri praticando judo. Il semplice toccare un’altra persona facilita i rapporti attivando meccanismi, con un miglioramento individuale e lo sviluppo del team building attraverso la condivisione dell’obiettivo con la squadra”.
Firmato, Felice Mariani, formatore Federazione Fijlkam, settore sportivo, soft skills, formazione per dirigenti d’azienda
Ricordiamo quando, per curiosità, indossammo il judogi e salimmo sul tatami all’inseguimento non già della favolosa cintura, almeno di 1° dan, ma della filosofia di base: “Raggiungere la perfetta conoscenza dello spirito attraverso l’addestramento attacco-difesa e l’assiduo sforzo per ottenere un miglioramento fisico-spirituale. Il perfezionamento dell’io così ottenuto dovrà essere indirizzato al servizio sociale”. Anche se poi, in quel silenzio assoluto, la battaglia per rimanere all’impiedi era improba, così come il sudore e il senso di adeguatezza, mentre un omino sorridente ci strattonava con le braccia e ci calciava per rubarci l’equilibrio. Ecco la parola magica è proprio questa, equilibrio, e ci tornava in mente immediata ogni qual volta incontravamo Felice Mariani: lui l’aveva raggiunto.
A te, maestro, il nostro Ritsurei: chissà se l’abbiamo fatto giusto, ma ci inchiniamo. Se fossimo a Roma verremmo a scoprire come formi i dirigenti d’azienda sul tatami.
Vincenzo Martucci