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Calcio, La cena delle beffe

Da Donnarumma a Crozza-Benatia, parole come pietre: quant’è pericolosa la nostra vita in diretta!

Da Roberto Perrone 18/04/2018

Le tante “belle parole” per il povero Davide Astori non hanno lasciato niente in questa società incattivita dal megafono mediatico…

Una volta, se evadevi al più grande e saggio detto popolare della storia, “una parola è poca e due sono troppe”, la faccenda rimaneva alquanto circoscritta. Se prendevi in giro tuo zio per una parata che aveva schiaffato il Napoli a meno sei dall’odiata Juventus, la faccenda finiva nel tinello di casa tra un sartù e un babà. Adesso Gigio Donnarumma, erede designato di Buffon, che al posto del cuore ha Mino Raiola (scherzo, eh), ha preso in giro lo zio per la sua manina/manona che ha impedito il gol a Milik. Non si sa come, non si sa perché, il video è finito in rete e l’insurrezione dei tifosi napoletani è stata veemente quasi come quella del 1647. Nel frattempo, sempre in ossequio al famoso detto, Maurizio Crozza comico molto bravo ma purtroppo per lui (e anche per noi) con inevitabile tendenza a passare dal ruolo del satiro a quello del tribuno della plebe, ha ironizzato sul “bidone della spazzatura al posto del cuore” con cui Gigi Buffon ha apostrofato l’arbitro Oliver e con “lo stupro” tirato in ballo, a sproposito, da Mehdi Benatia. Su Buffon la battuta era abbastanza scontata (il pubblico ha cominciato a ridere prima) ma più che legittima. Su Benatia il comico è stato sgradevole e violento. Come violenta e scomposta è stata la risposta del difensore bianconero. “Ti aspetto a Vinovo” e giù una sequela di insulti. Io mi auguro che Crozza glissi con l’eleganza che non ha avuto in precedenza.
    E qui arriviamo al punto che ci interessa. La televisione, la rete, i social, questo nostro vivere eternamente in diretta è divertente ma può far male. E’ utile, ma va maneggiato con cura. Un conto è dire che l’arbitro ha un bidone della spazzatura al posto del cuore, un altro parlare di stupro e un altro ancora minacciare l’arbitro e la sua famiglia di morte o sbagliare i tempi comici risultando volgari. Il punto è che viviamo in una società sempre più incattivita, dove le parole sono pietre e fanno male. Non che quarant’anni fa non si dicessero nefandezze di ogni genere (io c’ero), ma allora non c’era il megafono mediatico che c’è adesso. Prendersela perché Donnarumma fa dell’ironia è assurdo. Se io fossi un tifoso del Napoli, mi indignerei per quei 14 secondi di video di Donnarumma, anche se non fossero stati filmati per lo zio ma per deridermi? Ma neanche un po’. E se mi arrabbiassi non lo andrei a scrivere su qualche social.
    Volano troppe parole e sono come pietre. Questa babele di cattiveria mi fa chiedere: ma allora non abbiamo imparato niente da quello che abbiamo vissuto con la morte improvvisa e crudele di Davide Astori? Nulla. A parte una partecipazione sincera ma futile, a parte l’ipocrita manciata di frasi anche commosse in suffragio, non siamo stati capaci di imparare che un altro atteggiamento è possibile, dentro e fuori i nostri stadi. Ho sentito, in quei giorni, tante “belle parole”. Ero certo, nel mio cinismo, che non avrebbero lasciato niente, ma speravo di essere smentito. Invece siamo qui, più cattivi e sgradevoli di prima, intenti a fare i nostri comodi, a insultare (quando non ad aggredire) coloro che consideriamo “nemici”, a perseguire i nostri interessi, a togliere, come dice il Vangelo di Matteo la pagliuzza dall’occhio del nostro fratello, immemori della trave che sta nel nostro.
Roberto Perrone
PIATTO CONSIGLIATO
La grolla dell’amicizia
Tags: benatia, calcio, crozza, polemiche, Roberto perrone

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Nota sull’autore: Roberto Perrone

Giornalista e scrittore, ha cominciato al Giornale di Indro Montanelli (1981-1989). Dal novembre 1989 al giugno 2015 è stato inviato del Corriere della Sera. Ha seguito 9 Olimpiadi, 7 Mondiali di calcio, 5 Europei di calcio, 11 finali di Champions League; inoltre, ha scritto di tennis, raccontando tutti i tornei del Grande Slam, la Coppa Davis e la Fed Cup, e di nuoto (9 Mondiali e 11 Europei). Scrive anche di enogastronomia e viaggi, il suo sito è www.perrisbite.it

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