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Ferrari, Tour, Chicco, Fognini e Cecchinato: sicuri, sicuri, che vi manca il calcio?

Da Vincenzo Martucci 22/07/2018

Oggi Vettel in prima fila e Raikkonen in seconda nel GP di Hockenheim di Formula 1, Nibali si fa sentire malgrado il ritiro nella corsa in giallo, all’Open Championship di golf Molinari rimonta e lancia l’ultimo giro a tre colpi dal primo, Fabio e Marco sono in finale ai tornei di tennis di Baastad e Umago  

Ci sono altri fine settimana pieni di grande sport e di sport italiano. Ma sono diversi da questo week-end di fine luglio. Sono fine settimana prettamente calcistici. Con troppe parole e troppi pochi gol. Con la nostra serie A, bloccata, con le squadre più forti costrette a passarsi per lo più la palla in orizzontale per accerchiare le deboli, che se ne stanno arroccate in difesa dal primo minuto al recupero. Con troppi, fumosi e complicati, talk-show, a guastare lo sport più bello e più semplice del mondo. Invece questo fine settimana, senza calcio, è dedicato a molti altri sport molto diversi fra loro ma tutti molto interessanti per noi. La Formula 1 di automobilismo, il Tour de France di ciclismo, l’Open Championship di golf, il tennis azzurro sulla terra madre, rossa.
    In tv, i tentativi di metterla in rissa ci sono sempre, fra primo e secondo pilota Ferrari, il rinnovo milionario di Hamilton, il dualismo fra la Rossa e le Mercedes, la caduta e il ritiro di Nibali, i francesi che non sono bravi organizzatori come al Giro – noi italiani abbiamo la memoria cortissima -, lo strapotere dello squadrone Sky, i test antidoping di Froome, e altri dettagli. Ma l’essenza di questi sport non è fare melina, ma spettacolo: ad Hockhenheim, il quattro volte campione del mondo, Lewis Hamilton, è costretto ad interrompere le qualifiche per un problema meccanico e, prima di arrendersi, spinge la sua monoposto come Mansell nel 1984 a Dallas. Oggi partirà dal 14° posto, mentre la griglia sarà di Vettel e Bottas, con subito dopo dietro Raikkonen e Verstappen. Al Tour, solita fuga solitaria, solito riaggancio del gruppo, con lo spagnolo Fraile che vince la quattordicesima tappa, a Mende, e Thomas resta in giallo con un minuto e 39 su Froome.
   La Ferrari è italianissima, ma è una squadra. A livello individuale, nel torneo di golf più antico, il British Open, numero 147, a Carnoustie, c’è Chicco Molinari in formissima: ora che s’è lanciato anche nel putt, sui links scozzesi, piazza un terzo giro in 65 (-6) e, con 207, risale dal 29° al 5° posto, ed insegue tre statunitensi: Spieth a -9, Schauffele e Kisner a -8. Con lui ci sono il bambino d’oro McIlroly e Chappell, a un colpo di ritardo c’è nientepopodimeno il redivivo Tiger Woods che infiamma il golf come ai tempi belli dei 14 Slam (4 Masters, 3 Us Open, 3Open Championship e 4 Pga Championship) fra il 1997 e il 2008.
    Il sabato di golf, favorito dal sole e dalla caduta del vento, esalta la caccia a birdie ed eagle (uno e due colpi meno del par, i colpi coi quali si devono chiudere le varie buche, repetita juvant). Ma ancora più appassionante sarà la domenica, col vento che tornerà a soffiare impetuoso, rendendo di nuovo difficilissima la vita ai signori del green, esaltando le doti di freddezza e concentrazione. E quindi magari proprio il nostro Chicco Molinari.
    Il tennis, poi, sulla scia del terzo Slam della stagione, sull’erba di Wimbledon, e in attesa dei tornei sul cemento nord americano che culmineranno negli Us Open di New York, vive le sue battaglie estive sulla terra rossa europea. E gli italiani sono particolarmente interessati a Umago e Baastad. In Croazia, Marco Cecchinato, esploso al Roland Garros con la prima semifinale di un azzurro negli Slam dopo addirittura 40 anni, scioglie subito i nodi contro Trungelliti e poi vola, sciorinando il suo repertorio da applausi, pieno di varietà e di tocco, e si qualifica – da favorito della classifica – per la sfida decisiva contro il più esperto mancino Pella. E’ la sua seconda finale stagionale e in carriera,  dopo quella vinta a Budapest ad aprile su Millman. In Svezia, Fabio Fognini è troppo perfetto nel primo set contro il redivivo Fernando Verdasco, il secondo mancino del tennis spagnolo dopo Nadal. Il numero 1 italiano si disunisce, si arrabbia, si riprende, infine sprinta con paio di fiammate delle sue, e sfida per il titolo il braccio d’oro di Richard Gasquet. E’ la 16esima finale in carriera, con 6 successi, l’ultimo a febbraio a San Paolo contro Jarry, la seconda stagionale.
   C’è da essere orgogliosi del tennis italiano. Non paliamo di tornei massimi, ma di categoria “250”, che però sono la conferma di una crescita e di una costanza di rendimento che fanno sperare in un’altra doppietta azzurra nello stesso week-end.Che finora fra uomini e donne, sono state nove.
Vincenzo Martucci
Tags: che vi manca il calcio?, Chicco, ferrari, Fognini e Cecchinato: sicuri, sicuri, Tour

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Nota sull’autore: Vincenzo Martucci

Napoletano, 34 anni alla Gazzetta dello Sport, inviato in 8 Olimpiadi, dall’85, ha seguito 86 Slam e 23 finali Davis di tennis, più 2 Ryder Cup, 2 Masters, 2 British Open e 10 open d’Italia di golf. Già telecronista per la tv svizzera Rsi; Premio Bookman Excellence.

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