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Tennis

Wimbledon testa l’erba sintetica

Da Vincenzo Martucci 25/07/2018

Henman, socio del Club, sposa la linea-rugby

Il tetto non basta. Non uno, quello già esistente sul Centre Court, non due, quello che verrà montato anche sul campo numero 1. Né basta la nuova erba con radici molto più ramificate (la perennial ryegrass), che faccia più presa sul terreno e resista un po’ di più alle suole delle centinaia di tennisti che si affollano per due settimane ai Championships. L’erba è una superficie viva che si rovina troppo in fretta, senza soluzione. A meno che, secondo quanto rivela il Daily Mail, attraverso le parole del socio onorario, il suddito di Sua Maestà Tim Henman – quattro semifinali nel Tempio -, l’All England Club non cambi superficie. “Wimbledon sta investendo molto denaro su una soluzione ibrida, al 5, forse al 10%. Del resto, i campi di football e rugby hanno un’erba al 3% sintetica”.

Gli organizzatori, dopo aver resistito per anni a qualsiasi richiesta di cambiamento, starebbero già impiantando un campo specifico di prova sul Centre Court per farlo testare da giocatori professionisti. A convincerli sarebbero state le proteste delle giocatrici all’ultima edizione del torneo: “Non è giusto che dobbiamo essere noi a sloggiare dal Centre Court perché si rovina troppo per gli uomini”. Visto che, al massimo, sul campo centrale più famoso ed ambito del tennis si possono disputare tre partite al giorno.

“In un mondo ideale” – spiega sempre Henman, ex numero 4 del mondo – “vorresti quattro match sul Centre Court e sull’1, ma l’erba è una superficie naturale e non puoi rischiare di ucciderla nei primi cinque giorni di torneo, quando deve reggere per due settimane. Del resto, se andiamo indietro nel tempo, negli Stati Uniti, Australia, India e altri posti, i campi in erba sono spariti per il loro mantenimento, il costo e la qualità della superficie. Se questi discorsi possono evolvere, potrebbe avere influssi rilevanti per Wimbledon. Non c’è niente di meglio di un campo d’erba sotto i piedi, ma non c’è niente di peggio di un cattivo campo di erba. La gente ha in mente che un campo d’erba sintetica equivale a tuffi e a bruciature da scivolate, ma se funziona nel rugby… Eppoi vediamo che succede ai test, e che percentuale di sintetico è accettabile per il tennis”.
Soltanto per il Centre Court, durante il torneo, occorrono 51 milioni di piante. Che muoiono in fretta con tutto quello scalpiccio sempre più in orizzontale e sempre più a fondo campo dei piedi dei giocatori. E così, avendo perso la guerra alle racchette e alle corde, e poi quella alle palle, forse l’erba un po’ sintetica è l’unica salvezza del tennis.

Vincenzo Martucci

(tratto da federtennis.it)

Tags: erba sintetica, Wimbledon

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Nota sull’autore: Vincenzo Martucci

Napoletano, 34 anni alla Gazzetta dello Sport, inviato in 8 Olimpiadi, dall’85, ha seguito 86 Slam e 23 finali Davis di tennis, più 2 Ryder Cup, 2 Masters, 2 British Open e 10 open d’Italia di golf. Già telecronista per la tv svizzera Rsi; Premio Bookman Excellence.

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