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Motori

Vettel, un tedesco “mediterraneo” che sbaglia perché rischia… Nel nome della Rossa!

Da Sport Senators 27/06/2018

Il pilota Ferrari sotto accusa, ma a Baku aveva tentato una manovra difficile per vincere la gara, e in Francia ha provato ad infilarsi tra Hamilton, partito dalla pole position e Bottas che era in prima fila accanto all’inglese. Intanto, a luglio si disputano quatto tappe importanti per il titolo, e il GP d’Austria sembra favorevole alle monoposto di Maranello 

Adesso qualcuno presenta scenari drammatici. C’è infatti chi sostiene che Vettel potrebbe essere messo fuori squadra dalla Ferrari se non vincerà il Mondiale, quel titolo che al Cavallino manca da undici anni. Al suo posto potrebbero essere presi o Daniel Ricciardo, l’australiano di origine italiana o il giovane monegasco Charles Leclerc (che corre per la Sauber Alfa Romeo, ma fa parte anche della drivers Academy di Maranello). A scatenare l’ipotesi sul allontanamento di Seb è stato l’ultimo episodio del quale il campione tedesco è stato protagonista nel nuovo Gran Premio di Francia. Pronti via e si è vista la rossa SF71H partire come un fulmine e finire per tamponare leggermente la Mercedes di Bottas tra la prima e la seconda curva. Un urto in frenata neppure troppo violento, ma sufficiente per danneggiare l’ala anteriore della Ferrari e far scoppiare la ruota posteriore sinistra della «freccia d’argento».
   Risultato: tutti e due ai box per riparare i danni e successivo inseguimento per guadagnare posizioni. Vettel è stato penalizzato di 5”, scontati durante il pit-stop per cambiare le gomme ma, alla fine, grazie a una monoposto molto competitiva, è riuscito a risalire sino alla quinta posizione. Piazzamento che gli ha consentito di limitare lo svantaggio da Hamilton, facile vincitore della gara, a 14 punti, tornando ad essere leader della classifica di campionato dopo otto delle ventuno corse in programma. A Bottas è andata un po’ peggio, perché Valtteri non è riuscito andare oltre il settimo posto.
    E’ la seconda volta che quest’anno Vettel commette un grave errore. In precedenza lo aveva fatto a Baku, in Azerbaijan. Nella parte finale del GP, in una ripartenza dopo l’intervento della safety car aveva tentato disperatamente di riprendersi la prima posizione, occupata da Bottas, Sebastian è andato lungo in frenata e aveva dovuto accontentarsi del quarto posto, superato anche dal compagno di squadra Raikkonen e dal messicano Sergio Perez.
    Due macchie dunque sul curriculum di Vettel. Ma, a nostro avviso giustificate dalle circostanze. A Baku aveva tentato una manovra difficile per vincere la gara, a Le Castellet ha provato ad infilarsi tra Hamilton, partito dalla pole position e Bottas che era in prima fila accanto all’inglese. Se il pilota della Ferrari si fosse accontentato di non correre rischi, gli stessi detrattori che ora lo colpevolizzano per gli errori avrebbero sostenuto che è un pilota senza coraggio. Mentre esaltano le manovre di Verstappen, sempre molto, troppo aggressivo, almeno sino a quando la Red Bull non lo ha catechizzato a seguito di incidenti ricorrenti. Ora Max corre un po’ più con la testa che non con il cuore.
A sostegno del comportamento di Vettel ci sono due fattori da considerare. Il primo riguarda il suo carattere. E’ tedesco, quindi determinato e rigoroso, ma anche un po’ mediterraneo. E’ un ragazzo che non riesce ad essere freddo in certe circostanze. Quando era alla Red Bull ed aveva vinto 4 titoli, l’unica vera pressione gli arrivava dal compagno di squadra, perché aveva una macchina nettamente superiore alle altre e lui riusciva a sfruttarne sempre tutte le qualità disputando gare in testa, meno difficili da gestire sul piano emotivo. Ora Vettel è alla Ferrari dove la pressione è giustamente molto alta e lui si sente responsabile, vuole portare a Maranello quel titolo che manca da troppo tempo. Anche per Sebastian sarebbe la quadratura del cerchio, perché un Mondiale vinto con la Rossa, ha un valore speciale, ti porta definitivamente nella storia della Formula 1.
   Ma c’è un altro fattore da considerare, nel valutare gli episodi dei quali si è parlato. Vettel subisce lo svantaggio di avere un compagno di squadra come Raikkonen. Il finlandese riesce qualche volta ad essere veloce, ma spesso incappa in errori in qualificazione. Ragion per cui partendo sesto come ha fatto in Francia e avendo anche perso posizioni al via non poteva essere di nessun aiuto al tedesco. Così al via Vettel è stato «costretto» a tentare di infilarsi tra le due Mercedes, per avere la speranza di stare almeno vicino ad Hamilton e la possibilità di provare ad attaccare Lewis anche per la vittoria. L’unica chance era proprio quella di stare davanti a Bottas e gli è andata male.
   Detto questo, il campionato è ancora lungo. Non riuscire ad approfittare delle occasioni è grave, ma c’è ancora la possibilità di recuperare. Vedremo domenica in Austria su una pista che in teoria potrebbe essere adatta alle caratteristiche della SF71H, che si è dimostrata sinora molto competitiva su tutte le piste e dispone di una trazione più efficace rispetto alla concorrenza, che nel Red Bull Ring potrebbe e dovrebbe fare la differenza a favore della Ferrari. Nel mese di luglio si disputeranno ben quattro GP in rapida sequenza. Austria, Inghilterra, Germania e Ungheria: gran impegno per le squadre, soprattutto per tecnici e meccanici che dovranno continuare a sviluppare le vetture e correre senza soste fra un circuito e l’altro. Sarà comunque un periodo decisivo per capire se la Ferrari e Vettel potranno lottare sino al termine della stagione soprattutto con la Mercedes e con la Red Bull e i loro quattro piloti. Con la speranza che anche Raikkonen faccia la sua parte.
Cristiano Chiavegato
Tags: formula 1, incidente GP Francia, vettell

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Nota sull’autore: Sport Senators

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