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Motori

WorldSSP300: intervista alla campionessa del mondo in carica Ana Carrasco

Da Cristina Marinoni 27/09/2019

Prima donna della storia a conquistare un Mondiale di velocità, la rider spagnola si racconta. E lancia un messaggio a tutte le donne.

A Magny-Cours, penultimo round della stagione WorldSBK, Ana Carrasco torna con immensa gioia  (e un ricordo sulla pelle): nel 2018 si è laureata campionessa del mondo della Supersport 300 proprio sul circuito francese. Grazie a questo titolo, a 21 anni la pilota originaria di Murcia è entrata nella storia: nessuna donna aveva mai conquistato un Mondiale di velocità. Oggi la fuoriclasse del team Kawasaki Provec WorldSSP300 è terza in classifica, ma ancora in corsa per bissare il successo, e questo weekend punta alla vittoria per giocarsi tutto nella tappa conclusiva in Qatar, a fine ottobre.

Ti è cambiata la vita, dopo il trionfo da record dell’anno scorso?

“Un po’. A cominciare dall’allenamento. Si è prolungato a 6 ore al giorno e include motocross e flat-track, due novità del mio programma: salti e scivolate migliorano tecnica e riflessi. Poi è cresciuta l’attenzione dei media nei miei confronti e, di conseguenza, si sono moltiplicati impegni come le interviste. Infine, mi sono trasferita a Barcellona, quartiere generale della Provec, la mia nuova squadra”.

La stessa di Jonathan Rea, fenomeno delle derivate con 4 Mondiali in bacheca.

“Immaginati la soddisfazione, quando ho ricevuto la proposta di entrare in una scuderia così prestigiosa e vincente”.

Tu sei cambiata?

“Non credo. Di sicuro ho più fiducia in me stessa e sono più sicura delle mie capacità, ma sono la stessa di prima. Continuo a studiare, per esempio”.

Come procedono gli esami all’università?

“A rilento, dall’anno scorso: la moto non mi ha lasciato un attimo libero. Però, mi sono ripromessa di dedicarmi ai libri appena finisce la stagione: sono iscritta al secondo anno, a metà percorso, e devo darmi una mossa. La laurea in Giurisprudenza resta un mio obiettivo. Insieme al secondo Mondiale”.

Per festeggiare il primo hai fatto qualcosa di speciale?

“A parte la cena con una ventina di amici e le passeggiate con il mio cane Champion, che mi manca moltissimo quando vado in trasferta, un tatuaggio che celebrasse quel giorno magico. Sul braccio destro ho disegnato diversi simboli: dall’alloro alle coordinate geografiche di Magny-Cours”.

Se ti confermi campionessa?

“Faccio un altro tatuaggio!”

Hai due obiettivi: il tuo sogno, invece, qual è?

“Mettermi alla prova nelle massime categorie. Nella WorldSBK, nella MotoGP, in entrambe: so che è un’impresa difficile e devo imparare ancora tantissimo, ma sono pronta”.

Hai infilato il casco a 3 anni e non l’hai più tolto: perché ti sei appassionata alla moto?

“Perché in sella mi diverto da matti. Da piccola avevo provato vari sport, come nuoto e tennis, ma nessuno  ha retto il confronto con le due ruote”.

Sei la campionessa in carica: in pista noti un atteggiamento diverso dei ragazzi?

“No, si comportano come sempre. Mi rispettano: se sei veloce e vai forte, la stima arriva di conseguenza. Mi vedevano già come un’avversaria capace di batterli e il risultato del 2018 è stata la dimostrazione definitiva”.

Il complimento più bello che ha ricevuto per il Mondiale?

“Difficile sceglierne uno. Subito mi vengono in mente i messaggi del presidente del Governo e del re di Spagna”.

Per le donne sei un esempio di coraggio e determinazione: ti va di lanciare un messaggio a tutte noi?

“Non arrendiamoci: lavoriamo duro e seguiamo le nostre passioni. Fregandocene dei giudizi”.

 

 

Credito foto* : Dario Aio

Tags: Ana Carrasco, Kawasaki Provec WorldSSP300, WorldSSP300

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Nota sull’autore: Cristina Marinoni

Giornalista professionista, è laureata in Lingue e letterature straniere moderne e si divide felicemente tra sport e musica (con qualche incursione nella moda, dove tutto è cominciato). Le interviste, che esplorano le persone dietro ai personaggi, sono il suo pane quotidiano.

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