Pallavolo, essere o non essere? Il nostro Amleto si chiama Zaytsev… |
  • Chi Siamo
  • Firme e Voci
  • Sport
    • Accadde Oggi
    • Atletica
    • Calcio
    • Ciclismo
    • Ginnastica
    • Golf
    • Motori
    • Nuoto
    • Pallacanestro
    • Pallavolo
    • Pugilato
    • Sci
    • Sport di contatto
    • Tennis
    • Vari
    • Politica Sportiva
  • TennisVintage
  • La testimonianza
  • Galleria
  • Sport per Tutti
Pallavolo, essere o non essere? Il nostro Amleto si chiama Zaytsev… |
  • Chi Siamo
  • Firme e Voci
  • Sport
    • Accadde Oggi
    • Atletica
    • Calcio
    • Ciclismo
    • Ginnastica
    • Golf
    • Motori
    • Nuoto
    • Pallacanestro
    • Pallavolo
    • Pugilato
    • Sci
    • Sport di contatto
    • Tennis
    • Vari
    • Politica Sportiva
  • TennisVintage
  • La testimonianza
  • Galleria
  • Sport per Tutti
Pallavolo

Pallavolo, essere o non essere? Il nostro Amleto si chiama Zaytsev…

Da Carlo Gobbi 29/03/2018

Dalla bandiera (nato a Spoleto da genitori russi) alle scarpe che l’hanno escluso dalla nazionale azzurra, dal ruolo (schiacciature o opposto) e prestissimo anche alla squadra (da Perugia a Modena?), il fuoriclasse di Perugia è sempre in bilico

Ricordate Amleto? Senza andare così lontano, in Danimarca, eccone uno bello e pronto anche qui, sotto casa. Dove? Attualmente vive, lavora, salta, schiaccia, a Perugia. Ma domani, chissà. Dove andrà, chi lo sa? Lui, l’Amleto italico, è Ivan Zaytsev. Si, ma cosa c’entra Amleto? No, lui certo non si affligge con la menata dell’essere o non essere. Lui, bontà sua, c’è. Esiste, mangia, ride, scherza, ama. E gioca a pallavolo. Però….Però resta spesso in double face. Russo o italiano? Genitori russi. E che genitori. Il papà, Viacheslav, regista della grande Urss di Platonov che dominò il mondo sottorete per un decennio almeno negli anni ottanta, fino all’avvento dei fenomeni di Julio Velasco. E la mamma, era campionessa europea di nuoto, stile rana. Però lui, Ivan, è nato a Spoleto. Il papà, saltata la cortina di ferro, era venuto nel nostro campionato e si era appoggiato in Umbria, all’Olio Venturi Spoleto. Di lì l’italianità di Ivan, che poi ha scelto di restare tra noi. Il russo, lo parla. L’italiano benissimo, con una accertabile inflessione romana, ma senza esagerare. Per migliorare le lingue, ha pensato bene, vedi il destino cosa ti combina, di sposare una ragazza irlandese, Aslley, che gli fa da procuratore aggiunto e gli ha già regalato due splendidi figlioli.
L’altro dubbio amletico, questo invece Zaytsev non l’ha ancora risolto. Gioco schiacciatore di posto quattro, o da opposto. Cioè ricevo e schiaccio, o martello soltanto? Ma per arricchire la confusione, agli inizi della sua già bella carriera ad onta della giovane età, lui, in memoria del papà, che  l’aveva impostato a seguire le sue orme, giocava palleggiatore. A Roma al suo debutto, era un promettente regista. Ma non riuscì a sfondare. O non si divertiva abbastanza. Di qui il dilemma. Palleggio o schiaccio? No, schiaccio. Stanco di torturarsi sui due ruoli, si fece anche una bella stagione di beach volley. E  sulla sabbia ci sapeva pure fare. Ma lì si convinse di avere la castagna, il colpo proibito. Di qui, rieccolo in campo, da martello. Il richiamo della foresta, cioè della “godina”, la patria, lo riportò per un breve periodo, un anno giù di lì, a casa sua, a Mosca. Ma era casa sua? Eh, no! Il richiamo del Cupolone, lo riporta a Roma, dove tra l’altro ha messo radici comprandosi una bella casa dove costruire la sua bella famigliola.
   Il resto è storia recente. Attaccante dal braccio pesante, ottimo saltatore, specialista nello sparare bolidi sui 130km orari dalla linea di battuta, Zaytsev è presto approdato alla nazionale. Fu protagonista di una cena goliardica a Rio tre anni fa insieme tre compagni affamati come lui, venendo colto con le dita sulla marmellata. Espulso dal cittì Berruto, ma poi riportato in nazionale per…necessità. Fino allo scorso anno, quando un deprecabile problema di scarpe, lui gioca e propaganda Adidas, la Fipav ha il contratto con Mizuno, lo portarono fuori squadra. Blengini, il cittì, preferì privarsene per non inserire a forza un giocatore che non se la sentiva di scartare le scarpette da lui definite…inadatte. Di nuovo Amleto: Adidas o Mizuno? Adidas.
  Ed eccoci all’ultimo enigma che sta appassionando la pallavolo italiana. Da due anni Ivan offre il suo temibile brando alla Sir Perugia. E’ stato il colpaccio realizzato due anni fa in estate da quel funambolo simpaticone di Gino Sirci. Imprenditore con una villa faraonica alle porte di Perugia, è il presidente che sogna di portare in Umbria il primo scudetto maschile di ogni sport. Chi meglio di Zaytsev, oggi il giocatore più famoso d’Italia? Ma qui c’è un altro problema. No, le scarpe non c’entrano. Peggio. A Perugia, il ruolo dell’opposto è ricoperto, e molto bene da quattro anni, dal serbo Alexandar Atanasijevic, due volte vincitore del trofeo Gazzetta e alla fine di questa stagione superato d’un soffio, cioè un punto, da Osmany Juantorena, italo-cubano della Lube Civitanova. Zaytsev per approdare alla dorata corte di Gino Sirci ha accettato di giocare in posto quattro, cioè da schiacciatore-ricevitore. Ma la sua foga guerriera lo porta a preferire l’altro ruolo per lui più congeniale: quello dell’opposto. Lui vive per schiacciare, prendere a sberle quel pallone e scatenare la sua furia agonistica. Il campionato sta per concludersi. Siamo alle semifinali dei playoff. Zaytsev ha disputato una stagione in crescendo, rispettando il ruolo impostogli per contratto e da lui accettato, quello di schiacciatore e obbedendo agli ordini del tecnico, Lorenzo Bernardi, uno dei fenomeni, premiato mister Secolo nel duemila. Ma la polemica cresce, Ivan sfoglia la margherita, ha già affermato pubblicamente che lui preferisce giocare opposto, libero da impegni di ricezione, per scatenarsi nella caccia al pallone e al punto. Ha anche aggiunto, velenoso, che, dalla società, nessuno gli ha proposto un rinnovo. Quindi, è sul mercato. Premessa: posto quattro, no grazie. Opposto? Sì grazie. Così, a playoff vicinissimi al pronti, via, a voi, eccolo lì al centro del mercato.
   Milano, con il dinamico presidente Lucio Fusaro, ci aveva fatto un bel pensierino. Arriva il nuovo Palalido da 5800 posti, si spera per l’inizio della prossima stagione ad ottobre (voci maligne sussurrano che il miracolo avverrà invece nel 2019!), e Milano ha già l’opposto da palla per terra. E’ l’olandese Abdel-Aziz Nimir, grande rivelazione di questo campionato. Addio Milano. E allora? Si parla di Civitanova. Alla Lube le palanche non mancano, però il regolamento vieta, per ora, di giocare con più di sei giocatori in campo. E allora, Zaytsev dove lo metti, là dove c’è il colosso bulgaro Tsvetan Sokolov. Che però potrebbe venire attirato dal mercato russo. Ma c’è pur sempre  sempre Modena che potrebbe puntare sull’amletico Zaytsev. Qui la presidentessa Catia Pedrini è in grado di promettere il ruolo tanto desiderato, quello di opposto. Staremo a vedere. In un mese e mezzo neanche si celebra il gran finale del torneo n.73. Dopo, sapremo dove andrà il nostro Amleto italo-russo. Un dubbio in meno. Opposto, sì grazie.
Carlo Gobbi
Tags: carlo gobbi, essere o non essere? Il nostro Amleto si chiama Zaytsev…, Pallavolo

Condivisione...

Articolo precedente
Formula 1, ma perché Hamilton che volava in qualifica non ha schiacciato il bottone magico al GP d’Australia?
Articolo successivo
Che bello se “Poz” avesse successo anche come allenatore. Restando Poz, ma senza esagerare…

Nota sull’autore: Carlo Gobbi

È il giornalista più poliedrico del panorama nazionale. Oltre a 7 Olimpiadi, 6 Mondiali e 15 Europei di pallavolo, e 139 test match di rugby, ha seguito oltre 20 Mondiali ed altrettanti Europei di ginnastica, judo, hockey, ghiaccio, pallamano, pesi, tiro.

Post correlati

  • Dopo una stagione così lo scudetto è di tutti i giocatori!
  • Cenerentola Marignano va davvero al ballo: la finale di coppa Italia di A2 sarà un’altra festa!
  • Piazza e Abbondanza, dall’Emilia-Romagna con furore! Che rivincite: fanno grande tutto il mondo…
  • Volley, il videoracconto da Verona, della supercoppa. E’ la seconda di Heynen, su tre finali
  • Pallavolo, Donne-uomini, zero scintille contro cento: le leader sono troppo forti, l’equilibrio scommette su gara 5
  • Volley. Agli Europei il 3-0 alla Lettonia vale i quarti. Michieletto e poi Recine, è l’Italia dei figli d’arte

Ultimi articoli

  • Determinazione Südtirol, presto i playoff ai piedi dello Sciliar?
  • Volevamo una vita come Gianni Minà
  • L’isola dei noiosi
  • Senza i russi i Mondiali sono il festival dell’ipocrisia
  • Da Berrettini a Musetti, quando super è troppo di tendenza. Se è un coach…
  • McLaren, questione di testa

Sport Senators

Le grandi firme di 45 Olimpiadi, 8 mondiali di calcio, 86 tornei del Grande Slam, 13 Tour de France, 43 giri d’Italia, 20 GP di Formula 1, 31 Mondiali di Atletica leggera, 100 campionati Mondiali ed Europei di nuoto, ginnastica, scherma, judo, e tanti altri sport.

Accounts Social

  • Facebook
  • Twitter

Newsletter

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
Iscriviti!

Cerca

Sport Senators © 2018 - All Rights Reserved | Testata registrata al Tribunale di Milano. Registrazione n.168 del 30.05.2018. Direttore responsabile Vincenzo Martucci

  • Home
  • Chi Siamo
  • Firme e Voci
  • Sport
  • Accadde Oggi
  • Galleria
  • Sport per Tutti
  • TennisVintage
  • Privacy policy

Continuando la navigazione, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi