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Sport

Bambini e ragazzi: l’importanza della multilateralità nello sport

Da Maurizio Mondoni 30/05/2019

Nell’avviare i bambini e i ragazzi in età evolutiva alla pratica di una qualsiasi attività motoria e sportiva, è indispensabile che i programmi di allenamento rispettino i loro tempi e ritmi di apprendimento, le leggi dell’accrescimento e le loro caratteristiche morfologiche e funzionali.

Questi programmi di allenamento devono essere dedicati all’educazione di tutti gli schemi motori di base e posturali e al miglioramento di tutte le capacità motorie dei soggetti, concedendo spazio anche all’apprendimento (sottoforma di gioco)delle tecniche sportive.

In questo contesto, gli Istruttori devono cercare di migliorare in particolare le capacità coordinative (coordinazione, equilibrio, orientamento del corpo nello spazio e nel tempo), la rapidità di reazione, la mobilità articolare, mentre le capacità condizionali (forza, rapidità  e resistenza) possono essere educate e sviluppate, a sviluppo puberale avvenuto.

Nel programma di allenamento il requisito fondamentale in quest’età è la “multilateralità”, il cui scopo principale è quello di ottenere:

– un miglioramento globale di tutte le capacità motorie;

– un ampio apprendimento di un’elevata quantità di movimenti (bagaglio motorio).

Tutto ciò per consentire al bambino e al ragazzo una maggiore duttilità e la possibilità nel tempo, di ottenere margini di miglioramento più grandi.

Qualunque sport pratichino (individuale o di squadra), il bambino e il ragazzo non devono svolgere un allenamento “unilaterale”, inteso a incrementare una sola capacità motoria che interessa lo sport praticato, ma devono essere messi in condizione di allenare,contemporaneamente, più capacità motorie.  

A tale fine l’Istruttore adotterà programmi di allenamento che comprendano non solo pochi e ripetitivi gesti, col rischio quasi inevitabile, di rallentare e di bloccare i processi di apprendimento motorio e sportivo del bambino e del ragazzo, ma un allenamento “multilaterale” che favorisca lo sviluppo parallelo e contemporaneo delle capacità motorie allenabili nel bambino e nel ragazzo,  utilizzando esercitazioni differenti, alternate e polivalenti; pertanto la multilateralità del processo di allenamento deve essere “il principio informatore” dell’allenamento in età giovanile. I carichi di allenamento devono essere distribuiti in modo equo tra le numerose capacità motorie che devono essere educate (prima) e allenate (poi), valorizzando sempre più, nel tempo, quelle specifiche per la disciplina praticata.  

La risposta adattativa a questi stimoli, consentirà un miglioramento dell’efficienza fisica globale e di conseguenza una più idonea capacità a compiere lavori muscolari generali e specifici.

In un corretto programma di allenamento multilaterale, il bambino e il ragazzo, qualunque sia lo sport prescelto, passano attraverso una lunga fase di allenamento generale e solo in seguito dovranno essere avviati all’apprendimento dei gesti sportivi specifici della disciplina prescelta.

A quest’età i metodi di allenamento devono essere interessanti, stimolanti e piacevoli, solo così potranno produrre risultati utili al proseguimento dell’attività sportiva.

 

 

Tags: #educazione, #multilateralità, #ragazzi, bambini, sport

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Nota sull’autore: Maurizio Mondoni

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