Arianna Nardi (La voce)
Giornalista pubblicista laureata in Lingue, culture e letterature moderne Europee. Pratico e seguo lo sport fin da quando ero bambina, ben prima di realizzare che sarebbe poi diventata la mia professione. Ho iniziato a scrivere all’età di 19 anni intraprendendo collaborazioni con testate sportive e non. Contribuisco alla realizzazione della trasmissione settimanale “Tennis Rewiew” in onda su Canale 8 Campania. Amo il tennis, la Formula 1 ed il calcio (quello inglese). Fra le mie passioni trovano spazio anche il videomaking, la fotografia e la moda. Il mio motto? “Nulla è impossibile per colui che osa”.
Sempre in cerca di nuove avventure nasco come giornalista – professionista dal 2015 – e nel tempo mi specializzo anche come fotografa, reporter, videomaker con una passione per gli sport, specie quelli cosiddetti minori. Curiosissima, mi piace autodefinirmi una “news hunter” affamata di storie da raccontare.
È il giornalista più poliedrico del panorama nazionale. Oltre a 7 Olimpiadi, 6 Mondiali e 15 Europei di pallavolo, e 139 test match di rugby, ha seguito oltre 20 Mondiali ed altrettanti Europei di ginnastica, judo, hockey, ghiaccio, pallamano, pesi, tiro.
Nato a Torino il 20 febbraio 1941. Non ancora ventenne diventa collaboratore dalla sua città per La Gazzetta dello Sport. Assunto da La Stampa, inizia con atletica, nuoto e calcio minore. Dagli anni 70 inviato per tutti gli sport del motore (Formula 1, F2, Rally, Mondiale Sport Prototipi. D'inverno si occupa anche delle Coppe del Mondo di sci alpino e di fondo. Ha seguito olimpiadi estive e invernali e più di 500 Gran Premi. Collaboratore di riviste internazionali, ha scritto alcuni libri e ancora oggi lavora per importanti quotidiani.
Inviato in 12 Olimpiadi, 27 Giri d'Italia e 3 Tour, più svariati campionati del mondo: 5 di calcio, 4 di atletica, 10 di nuoto, 11 di sci, 9 di ciclismo, 2 di scherma, 1 di ginnastica. È stato testimone anche della Caduta del Muro.
Giornalista professionista, è laureata in Lingue e letterature straniere moderne e si divide felicemente tra sport e musica (con qualche incursione nella moda, dove tutto è cominciato). Le interviste, che esplorano le persone dietro ai personaggi, sono il suo pane quotidiano.
Per 40 anni al Corriere dello Sport. Inviato in 10 Olimpiadi, ha seguito 150 mondiali di boxe, 12 mondiali di nuoto, decine di Slam di tennis, un mondiale di calcio e altro ancora. Per due anni telecronista di Stream. Ha vinto il Premio Selezione Bancarella Sport e per tre volte il Premio Coni. Ha scritto 21 libri.
Enzo D'Orsi
Classe 1953, per ventun anni al Corriere dello Sport, capo della redazione torinese e inviato. Quattro Mondiali, cinque Europei, migliaia di partite di tutte le competizioni, dai dilettanti alla Champions league. Ha lavorato anche a Paese Sera e Leggo, nonché al settimanale Rigore. Ha collaborato con numerose pubblicazioni, anche straniere: in particolare, l'Equipe e France football.

Dai tempi di Bobby Charlton, simpatizza per il Manchester United. E' convinto che il più grande calciatore di ogni epoca sia stato Alfredo Di Stefano, non Maradona e forse neppure Pelé. Adora il calcio inglese, l'Umbria e Parigi, non sempre in questo ordine.

Sposato con Maria Paola, medico, ha tre figli e cinque nipoti. Si considera per questo molto fortunato. Fin da ragazzino, sognava solo di fare il giornalista. Tre libri per Edizioni InContropiede: “Gli undici giorni del Trap” (2018), “Non era champagne” (2019) e “Michel et Zibi” (2020). Non ama i social, ad eccezione di Twitter: @Edorsi53.
Per 31 anni alla Gazzetta dello Sport, esperto di alpinismo e avventura, di sport olimpici ed in particolare di Pallavolo.
Classe 1989, dal 2013 giornalista pubblicista.
Appassionato di sport e di politica, in questa realtà cercherà di contribuire a dare un'informazione sui settori ippica ed equitazione.
Da diverso tempo, Giudice Nazionale di Endurance equestre (disciplina di eccellenza nei paesi arabi); già cavaliere della stesso sport in anni passati.
Futuro gentlemen del Trotto e proprietario di una scuderia di cavalli da corsa.
Nata a Ravenna ha seguito tre Olimpiadi, un Mondiale e un Europeo di calcio, 5 finali di Coppa Davis, e il ciclismo a partire dal 1998. Ha lavorato a Stadio 26 anni, poi ha deciso di diventare freelance, perché non è detto che si debba fare per forza il contrario. Con Giorgio Burreddu ha pubblicato tre libri e sta scrivendo il quarto.
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