Amare uno sport significa dare tutto sé stessi, puntando sempre a inseguire i sogni. Anche cambiando magari nazionalità, come compiuto da Gaia Brunello che ha deciso di rappresentare il Brasile all’Olimpiade di Milano-Cortina 2026. Dopo aver rappresentato l’Italia in IBU Cup sino alla scorsa stagione, la 22enne di Ortisei ha seguito la strada di Lucas Pinheiro Braathen che guiderà la formazione sudamericana nello sci alpino.
Com’è nata l’idea di gareggiare per il Brasile?
E’ un’idea che da qualche anno mi balzava in testa e quest’anno l’ho realizzata concretamente. Diversi miei amici mi hanno spinta a portare il Brasile in Coppa del Mondo, tuttavia lo scorso anno mi sono accorta che non sarei potuta entrare in un gruppo sportivo militare e in Nazionale. Allenarmi da sola è diventato quindi sempre più difficile così, nonostante alcuni buoni risultati, ho deciso di cambiare nazionalità anche perché era l’unica occasione per proseguire la mia passione.
Ha parenti in Brasile?
Sì, mia mamma, che è nata a Salvador de Bahia. Per questo motivo ho colto l’occasione per compiere questo cambio.

Come hanno vissuto il cambio in famiglia?
La mamma è stata felicissima. Ha annunciato ai parenti la decisione e ha provato a spiegare ai parenti cosa fosse il biathlon. Il papà si è un po’ dispiaciuto, ma l’ha vista come un’opportunità utile per continuare la mia strada.
Come viene vista una brasiliana nel biathlon?
All’inizio avevo tanti sguardi addosso, tuttavia abbiamo una piccola squadra, quindi non sono l’unica. Le altre hanno appena iniziato a gareggiare a gennaio, però siamo un piccolo team e ce la caviamo.
Come sostiene le spese non avendo l’appoggio di un gruppo sportivo militare?
Ormai sono due anni che sono tornata ad allenarmi con lo sci club. Far tutti gli allenamenti da sola è praticamente impossibile perché serve il sostegno degli allenatori, però svolgo le varie tappe con loro. D’estate ho lavorato nell’albergo di proprietà della mia famiglia. Mi alzavo presto, preparavo le colazioni, poi andavo ad allenarmi e la sera nuovamente al lavoro. E’ stato faticoso, ma era l’unico modo per poter aiutare i miei genitori.

Sogna di sfilare alle Olimpiadi al fianco di Lucas Pinheiro Braathen?
Quando ho pensato alle Olimpiadi, da una parte c’era la voglia di rappresentare una nazione, seppur piccola, ai Giochi ad Anterselva, dove mi alleno. Dall’altra il poter condividere questa esperienza con Lucas per cui faccio il tifo. Spero di riuscirci.
C’è la possibilità di esserci a Milano-Cortina?
Innanzitutto devo qualificarmi per la Coppa del Mondo e poi da lì conquistare il pass per le Olimpiadi. Non sarà facile, ma penso sia fattibile.
Se la chiamassero, tornerebbe con l’Italia?
E’ una domanda difficile, da valutare. Non saprei rispondere così su due piedi, ma comunque sono grata perché qui sono nata e ho imparato a praticare questo sport, oltre ad avermi aiutata e motivata sinora.