Forse il derby del terzo turno degli US Open fra i 23enni gemelli azzurri dura solo mezz’oretta, il tempo del primo lampo, il primo rovescio longilinea vincente – il marchio di fabbrica di Lorenzo Musetti – e quindi del primo break. Poi, dal 4-2, il pallottoliere del tabellone corre frenetico a favore di “Muso”, sempre padrone del campo, fino al 6-3 6-2 2-0. Per fermarsi di botto col ritiro di Flavio Cobolli, stremato di gambe e sofferente di braccio, dopo le due maratone con Passaro e Brooksby, e il logorante lavoro ai fianchi da parte di Lorenzo. Invece, la grande paura di Jannik Sinner contro uno delle migliori versioni di Denis Shapovalov di sempre, anomalo e imprevedibile ma insolitamente concreto (sotto la nuova guida-Tillstrom), dura molto di più. E sorprende soprattutto lui, ormai tanto abituato ad avere il completo controllo della situazione.
L’altoatesino è bravo a resistere, a difendersi, a trovare la risposta (da lontano) e a salvarsi col servizi, si stizzisce, ma non si scompone malgrado gli errori insoliti e l’impossibilità di governare la situazione. “Oggi va così, bisognare stare lì e lottare”, predica coach Vagnozzi a bordocampo. Ma deve ringraziare i regali dell’avversario che manca la palla del 4-0 e poi del 4-1 al terzo set e perde la testa, protestando con la panchina per un suggerimento che non va a buon fine, smarrendo i fili del suo gioco delizioso, ma da sempre friabile. Così la Via Crucis dell’altoatesino impervia e in salita per tre set si trasforma all’improvviso in una agevole discesa, fino a tradursi nel 5-7 6-4 6-3 6-3. Promuovendo il campione uscente e numero 1 da 64 settimane agli ottavi contro il vincente di Bublik-Paul.
PIU’ FORTE
Flavio, delusissimo, mormora all’amico col quale s’accompagna dai 9 anni: “Non ce la faccio più a stringere la racchetta”. Sicuramente avrebbe potuto fare di più. Ma sul campo è evidente perché l’allievo di Simone Tartarini è avanti all’allievo di Stefano, papà/coach di una decina di posti in classifica (10 a 26), di quasi 100 match sul cemento (la seconda superficie di entrambe, dopo l’amata terra) e del doppio di partite Slam. E, pur dispiaciutissimo per Cobbo (“Con un finale così non ti godi mai appieno la vittoria, quando già non ti godi la partita perché contro un amico devi giocare un po’ anche contro te stesso”) ed augurandogli una pronta guarigione per il prossimo swing asiatico, il toscano è felice, verso un possibile quarto contro Sinner. “Anche se l’uscita di una testa di serie pesante come Draper nel mio spicchio di tabellone agevola aggiunge anche pressione e comunque tutti gli avversari sono forti: solo Jannik e Carlitos non perdono contro certi giocatori”.
MUOVE BENE LA PALLA
Renzo Furlan, da talent tv, esalta la bella partita di Musetti e gli evidenti progressi: “Gran dritto, col rovescio “scrive”, sa muovere la palla, anche sul cemento e fa giocar male l’avversario”. Lorenzo il Magnifico non è facile da superare per nessuno, soprattutto ora che ha ritrovato condizione fisica e fiducia dopo lo stop forzato per l’infortunio al Roland Garros. Infatti si auto-elogia, anche perché ha ancora il serbatoio carico: “Ho giocato un match solido, sono stato bravo a fare quel break iniziale, ho giocato veramente bene alla fine del primo set e all’inizio del secondo, quando Flavio ha iniziato a far fatica ma ha comunque lottato. E sono stato aggressivo col dritto, seguendo il piano e dettando io il ritmo dello scambio. Poi mi sono un po’ innervosito perché avrei voluto avere di più della prima di servizio: se voglio andare ancora avanti nel torneo, devo migliorarlo”.
Vincenzo Martucci (tratto dal messaggero del 31 agosto 2025)
