L’Italia del basket è a un passo dalla qualificazione al Mondiale. Ha battuto la Lituania, merce rara nella storia azzurra, e deve chiudere il conto contro la Polonia e, se non basterà, l’Ungheria. Missione possibile. La squadra che ha vinto contro i lituani, già qualificati, a Brescia ha mostrato coesione, spirito, grande applicazione anche in difesa e la capacità di tirar fuori le cose migliori nei momenti critici. Bravi i fratelli Vitali, decisivi Abass e Brian Sacchetti, positivo il rientro di Polonara convocato solo nelle prime due partite delle qualificazioni, incoraggiante il ritorno azzurro di Alessandro Gentile, talento errante (adesso gioca in Spagna, all’Estudiantes in fondo alla classifica) e assolutamente da ritrovare al massimo livello. Bene no? Benissimo. Ma…
Lo strano mondo dei canestri ai nostri giorni ha offerto un’oretta prima della sfida Italia-Lituania la partita di Eurolega tra i lituani dello Zalgiris Kaunas e gli italiani dell’Armani Milano. E’ stata la fotografia di unaguerra, quella tra Fiba e Eurolega, che non può avere vincitori ma soltanto mandare all’inferno il basket europeo che di problemi ne ha già tanti, primo tra tutti quello delle sue stelle ormai in maggioranza nella Nba. Situazione schizofrenica: bastavano poche immagini di Zalgiris-Armani per notare che il livello tecnico e spettacolare dell’Eurolega fosse nettamente superiore a quello di Italia-Lituania e non solo perché in quell’incontroc’erano sei lituani (Grigonis, Milaknis, Kavaliauskas, Ulanovas oltre ai “milanesi” Kuzminskas e Gudaitis, trenta punti in due) contro i quali la nostra Nazionale di Brescia non sarebbe riuscita ad avvicinarsi meno di tre metri dall’area. Uno a zero per l’Eurolega che ha azzerato giganti comela Spagna o la Serbia, figuriamoci la Lituania o l’Italia. La Slovenia campione d’Europa non farà il Mondiale. Lo capirà la Fiba che il suo calendario per le Nazionali non sta in piedi?
Peccato che in Italia, ma anche in altri Paesi importanti, l’impatto mediatico della Nazionale sia stato nettamente a favore della competizione Fiba. Da noi è difficile sostenere, tra i micro ascolti televisivi di Sky e quelli di Eurosport, che qualcuno abbia vinto, ma è certo che i giornali, soprattutto quelli grandi, abbiano scelto l’Italia e la corsa al Mondiale rispetto a Milano, non solo il giorno della gara ma anche nel pre e post partita. Il perché è abbastanza ovvio. In più, Armani ha concesso all’Italia Fontecchio e Burns, e poi ha perso a Kaunas. Vero che si tratta di un sacrificio molto relativo, i due giocatori sono stati utilizzati finora meno di 14’ complessivi in Eurolega, ma Sacchetti non ha neppure messo Fontecchio nei dodici. Eurolega-Fiba uno a uno.
E’ chiaro che questo sistema non sta in piedi ma, anche, che non sia solo la Fiba, che ha perso la guerra che lei stessa aveva scatenato contro l’Eurolega, a dover fare un passo indietro. Un accordo sarebbe stato possibile: avrete sentito che il prossimo anno, l’ex Coppa dei Campionipasserà a 18 squadre, con un aumento delle partite e il raddoppio delle settimane in cui si giocheranno due gare, che saranno ben otto. Se sarà possibile gestire un calendario (folle) così l’anno prossimo, non si poteva anticiparlo anche quest’anno per regalare due settimane alle Nazionali? Credo che avere squadre nazionali forti, anche per il discorso mediatico di cui sopra, sia un vantaggio anche per l’Eurolega oltre che per il basket europeo. Tra l’altro, Euroleague sta vivendo un momento tecnicamente difficile, visto che mai come quest’anno si sono presentate al via squadre poco competitive, una zavorra che peserà soprattutto nella seconda parte della stagione regolare (e anche molte big non sono del livello degli anni passati). L’Asvel Villeurbanne che riceverà la wild card nei prossimi due anni, risolverà i problemi? Non scherziamo. Ecco perché anche Eurolega dovrebbe fare un passo o due indietro, ma non per il bene delle nazionali, per il suo.
In Italia, dove notoriamente siamo molto più intelligenti degli altri, all’aumento di squadre e gare di Eurolega risponderemo con l’aumento delle squadre e delle gare in Serie A. Non commento. Sarebbe bastato portare a due le retrocessioni in A-2 per avere una Lega A molto più fresca, con l’arrivo di nuove piazze, e competitivain futuro. La LBA a 18 è una fesseria tecnica ed economica, visto che non riusciamo a fare dei controlli seri e avere garanzie su 16. E la Nazionale?
Dopo il Mondiale di settembre, sperando col tutto il cuore di parteciparvi, cominceranno le qualificazioni all’Europeo del 2021 che, a differenza di quelle mondiali, si terranno tutte durante la stagione dei club, a novembre e febbraio, quindi completamente nelle mani di giocatori non impegnati nella Nba o in Eurolega.Ok, la formula è così stupida che delle 32 squadre, ne passeranno 24, tre su 4 per girone e grossi problemi non dovremmo averne a passare il turno. Ma attenti a scherzare col fuoco. Pensare di far vivere la nazionale costantemente su un doppio livello, con i giocatori Nba e Eurolega solo per le grandi manifestazioni e le seconde linee per le qualificazioni provoca problemi tecnici, etici e di immagineinsolubili nella costruzione di una squadra e di un movimento.
Ne abbiamo avuto la prova col caso Gallinari la scorsa estate e con la disputa tra un presidente che vuole sempre tutti i più forti in Nazionale, anche quelli che la snobbano, e un allenatore che ha in mano una squadra di medio livello e ha bisogno di far crescere chi ha a disposizione sempre, soprattutto nelle qualificazioni, anche per creare dei nuovi personaggi da vendere al pubblico che, evidentemente, l’azzurro lo ama ancora. Ecco perché, a Mondiale conquistato, aspettiamoci nuove dispute tra le varie anime della Nazionale. Del resto, cosa c’è di meglio di un Mondiale, dove è difficile ambire a una medaglia che ci garantirebbe la qualificazione olimpica, per far crescere i ragazzi che si sono sbattuti nelle qualificazioni dando prova di impegno, coesione e gioia? Peraltro sono gli stessi di cui avremo bisogno per andare all’Europeo 2021 e preparare, speriamo, il preolimpico 2020. Però c’è un Gallinari stellare a Los Angeles, lo lasciamo a casa?
Io credo che si sarebbe potuto risolvere il problema prima, dicendo all’inizio del nuovo ciclo di Meo Sacchetti che al Mondiale sarebbe stato convocato chi avesse giocato almeno in una finestra delle qualificazioni. Dove tutti, infortunati seri esclusi, avrebbero potuto partecipare volendo. Ora è tardi per fare leggi che sembrerebbero ad personam. Speriamo che l’Italia vada in Cina, auguriamole tutto il bene possibile anche perché, pur vedendone gli enormi limiti, non si può non voler bene a questa Nazionale.
Ma pensiamo anche all’assurdo futuro che la guerra tra Fiba e Eurolega sta confezionando per il basket europeo: associazioni giocatori, allenatori, arbitri, squadre di club, leghe e federazioni nazionali, dovrebbero non stare da una parte o dall’altra come è accaduto finora per meschini giochi politici ma unirsi e costringere i duellanti a trovare una soluzione, possibile e migliore, per il futuro del basket continentale.