La Cina in testa nel medagliere alla vigilia dell’ultima settimana dell’Olimpiade, ma per i Draghi i rimpianti sono più delle soddisfazioni: delusioni in alcune gare in cui erano nettamente favoriti, episodi incredibili come l’eliminazione del numero 1 del tennistavolo mondiale battuto da… un giornalista suo fan che gli ha rotto la racchetta, medaglie d’oro già al colo ma buttate via, alternati a qualche sorpresa e a record contestati dai benpensanti, come quello di Pan Zhanle nei 100 stile libero del nuoto, in una successione schizofrenica di gioie e dolori.
Il caso più assurdo è quello del tennistavolo. Wang Chuqin, 24 anni, numero 1 del mondo, grande favorito per il titolo di singolo, vince l’oro nel doppio misto con Sun Yingsha, anche lei numero 1 della classifica mondiale, contro una coppia nordcoreana. Il match è molto difficile, finisce 4-2 e i tifosi cinesi si scatenano. Ma si scatena anche un giornalista che, in zona mista, salta addosso a Wang Chuqin per abbracciarlo e fa cadere a terra la racchetta che si rompe. La racchetta del tennistavolo non è come quella del tennis che si vede cambiare anche più volte nel corso di una partita. I due elementi essenziali, il fusto di legno almeno all’85% (il restante 15% può essere di carbonio o fibra di vetro) e le gomme, sono una combinazione particolare che viene “sentita” in maniera unica dal braccio del pongista. Le gomme si cambiano e vengono incollate prima della partita, ma devono adattarsi al fusto e ogni giocatore sa quanta colla deve mettere per avere la migliore sensibilità nel braccio. Così, cambiare la racchetta non avviene spesso. Per farlo ci vuole tempo, tant’è che quando un giocatore deve cambiarla, perché ha perso di efficacia o non la “sente” più come prima, sceglie un periodo di minore attività in modo da avere il periodo più lungo di adattamento. Cambiarla nel corso di una partita o di un torneo perché si rompe è un disastro. Così, Wang Chuqin, che non aveva nemmeno una racchetta di riserva (pochi ce l’hanno per i motivi già detti), ha dovuto prenderne una da un compagno di squadra. L’impegno successivo è stata la partita di singolo contro lo svedese Moregard, n.26 del mondo, bravo ma non alla sua altezza, e ha perso. Sembra una barzelletta, ma è la realtà.
Meno rocambolesche altre sconfitte dei cinesi, ma ugualmente fuori dell’ordinario, come i due ori buttati al vento dagli uomini della ginnastica. Nella finale a squadre, all’ultima rotazione la Cina è in netto vantaggio sul Giappone, ma Su Weide nell’esercizio alla Sbarra cade due volte, cosa che non gli è mai capitata e i cinesi perdono l’oro per 0,532 punti. Anche con una sola caduta di Su Weide sarebbe stato oro per la Cina. Il bis nell’All-around. Zhang Boheng, col giapponese Hashimoto non in forma, appare certo della vittoria, ma rovina tutto nell’esercizio in cui ci sono minori rischi di cadute, il corpo libero. In qualificazione Zhang ha ottenuto un punteggio di 14.466 al corpo libero, nella finale a squadre 14.233. Nella finale All-around, invece, si ferma a 13.233, misero per un campione come lui. Così, si ritrova alle spalle del giovane giapponese Oka per soli 0,233 punti.
Un regalo anche nel nuoto, nei 100 rana donne. Tang Qianting è nettamente in testa a 3 metri dalla fine, può andare a vincere anche solo scivolando, ma fa un’altra bracciata inutile e viene superata dalla sudafricana Tatjana Smith di 26 centesimi.
Si tratta di casi estremi, perché le altre sorprese, in positivo e in negativo, sono episodi normali che nello sport devono essere messi in preventivo. Ma qualcosa di particolare si può ancora trovare, come la vittoria di Zheng Qinwen nel tennis contro la numero 1 della classifica mondiale, la polacca Iga Swiatek, grande favorita. Eppure, andando a guardare gli incontri precedenti, si scopre che Swiatek aveva già sofferto contro la cinese un anno fa e l’aveva battuta a stento dopo aver avuto anche una crisi di nervi.
Infine, la tempesta provocata da Pan Zhanle nel nuoto, oro nei 100 metri stile libero con record del mondo, da lui stesso già detenuto, abbassato di altri 40 centesimi, fino a 46”40. Come già accaduto in altre occasioni, le nazioni anglosassoni in particolare accusano la Cina di barare con il doping. Stati Uniti, Australia e Gran Bretagna sono da sempre i più duri in questo. Il sospetto che viene messo più in evidenza, a proposito di Pan Zhanle, è che sia uno sconosciuto venuto fuori misteriosamente all’improvviso nei Mondiali a Doha, a febbraio di quest’anno, quando stabilì il suo primo record sui 100. Ma andando a guardare bene si scopre che sconosciuto non è, tanto che ha una serie di prestazioni di rilievo negli ultimi anni, con tempi sotto i 47”. E lui non è tipo da restare in silenzio, tant’è che dice all’australiano Chalmers di darsi una calmata e di comportarsi più sportivamente. “L’ho salutato con rispetto – dice Pan Zhanle – e lui nemmeno mi ha guardato”. Magari Chalmers, se è convinto di essere stato battuto da un dopato, potrebbe anche guardare in casa sua, dove c’è la velocista Shayna Jack, squalificata durante i Mondiali 2019 in Sud Corea per essere stata trovata positiva a una sostanza vietata e adesso di nuovo in acqua dopo aver scontato la sospensione. Nell’occasione, lei dichiarò: “Non capisco come questa sostanza sia entrata nel mio corpo”. Nemmeno Perry Mason avrebbe saputo trovare una linea più efficace di difesa.
Ad ogni modo, con questa Cina, che vinca o perda, il divertimento e le sorprese sono assicurati.