Imbarazzo e stupore, dal tonfo allo scudetto è un attimo. Dal funerale della Juventus bisogna subito passare al battesimo di un’altra Juventus, clonata e duplicata dalla precedente prima dell’eutanasia. Che si fa in questi casi?
In questi casi urge qualcuno che sappia trovare un compromesso, una spiegazione scientifica che tenga insieme le due Juventus che adesso come il Doctor Jeckyll e Mr Hyde non solo albergano nello stesso corpo ma addirittura si azzuffano, si graffiano, se le danno di santa ragione. Mediaticamente il fenomeno è assai proficuo e godurioso, perché riproduce la scena del partitismo e dell’integralismo intellettuale tipico dei giorni nostri e soprattutto della politica spettacolo. Gli antimottisti all’improvviso si trovano a indietreggiare quando proprio sembravano aver sbaragliato il campo dai mottisti più fedeli e praticanti ed essere lì lì dalla cacciata dello sciagurato. E invece oggi la Juventus fila verso lo scudetto e olio ricino a chi non ci crede!
Non saprei dire però se la Juventus che batte il Verona con i gol di Khephren Thuram e Koopmeiners sia la Juve buona del doctor Jekyll o al contrario quella nascosta e malvagia di Mr Hyde. E lo stesso vale ovviamente per la Juventus peggiore sbattuta fuori in una settimana prima dal Psv in Champions League e poi addirittura dall’Empoli in Coppa Italia. Qual era lo spirito che in quel momento la possedeva?
Dopo Juventus-Empoli Thiago Motta aveva la faccia di un condannato al patibolo che gridava “vergogna” al mondo intero, dopo Juventus-Verona 2-0 è stato visto sorridere per la prima volta in vita sua. Ohibò, ma allora non è un robot! E forse cambiato anche lui in una settimana? Ha smontato per caso i principi del “calcio posizionale” per un altro più banalmente garibaldino? Dice: “Io non vieto nulla ai miei giocatori, in fase offensiva hanno grande libertà. Ci vuole organizzazione, ma dentro l’organizzazione i ragazzi hanno libertà di creatività negli ultimi metri”. Il primo gol di Kephren Thuram effettivamente sembra un mix di abilità, inventiva e geometria che torna alla perfezione. Ma il metodo non è scindibile dalle scelte: in questa Juventus lo spazio per Vlahovic è ormai ridotto ai ritagli finali.
Tenendo conto che alla vigilia di Juventus-Verona la squadra di Thiago Motta è stata addirittura contestata dai tifosi davanti all’albergo del ritiro e che Thiago Motta è stato incivilmente e brutalmente insolentito – in questo caso si prendono doverosamente le parti dell’offeso – è chiaro che il disorientamento sia totale. E ci si chieda quanto di tutto questo sia adesso vero, concreto, realistico. O al contrario sia un’altra delle tante fregature che pure la Juve ha rifilato a destra e a manca quest’anno.
Fatto sta che tempo cinque giorni e all’improvviso dentro la Juventus si respira tutt’altra aria, affatto mefitica. La sceneggiatura impone che adesso si parli addirittura di scudetto, che la scorciatoia passi ora ora attraverso nientemeno che l’Atalanta, e che si guardi a quei 6 punti che separano la Juventus dall’Inter come un colle tutto sommato scalabile. Un po’ come il Poggio della Milano-Sanremo toh… Fosse Girardengo sarebbe una passeggiata.