Osservandola dal cielo la sera del 3 giugno 1990, Bari sembra una città lunare. Talmente deserta da sembrare disabitata, se non fosse per una lunga fila di puntini lampeggianti che escono dal centro del capoluogo pugliese come in fuga da una catastrofe.
“Una scia di alieni” potrebbe pensare un cosmonauta proveniente da un altro pianeta, tutti diretti verso un punto estremamente illuminato e che richiama la forma di una grande astronave, in partenza per nuovi lidi. Eppure siamo sulla Terra e quelli che dall’alto sembrano marziani impazziti sono oltre trentamila tifosi di Bari e Milan, pronti ad alzare il sipario sulla nuova creazione di Renzo Piano: lo Stadio San Nicola.
Come spesso accade nel Bel Paese, quando bisogna completare un’opera, si arriva sempre al limite ed ecco che il San Nicola può fare il suo debutto a soli sei giorni dall’arrivo di Italia ‘90, la faraonica edizione che cambierà per sempre la storia dei Mondiali.
Quell’inaugurazione sarebbe però dovuta arrivare ben prima visto che, dopo tre anni di lavori, l’amministrazione comunale aveva deciso di regalare alla cittadinanza un incontro “da mille e una notte” fra il Bari e la Nazionale Argentina, campionessa del mondo uscente e guidata da Diego Armando Maradona. Aveva per l’appunto perché in vista del 10 maggio, data della sfida, la viabilità attorno allo stadio non è ancora pronta e quindi niente sfida al Pibe de Oro.
Si sceglie quindi il 21 maggio quando al San Nicola dovrebbe disputarsi la finale della Mitropa Cup, la Coppa dell’Europa Centrale divenuta nel frattempo il trofeo per le squadre di Serie B. Dopo il secondo posto dell’anno precedente nel campionato cadetto, il Bari ha l’occasione di mettere in bacheca il primo trofeo continentale della sua storia davanti al suo pubblico.
Anche questa volta nulla: il Comune nega la concessione per motivi di sicurezza legati ai lavori di sistemazioni di alcuni settori dell’impianto e sogno di un trionfo in casa sfumato. Il Bari vince sì la competizione, ma allo Stadio della Vittoria, un vecchio retaggio dell’epoca fascista rimasto in uso in attesa della nuova opera di Renzo Piano.
Si arriva così alla fatidica sera dei “marziani”: l’Astronave è finalmente pronta e per accontentare il pubblico divenuto ormai impaziente scendono in campo dei fenomeni venuti da un altro mondo: il Milan di Arrigo Sacchi. La squadra rossonera ha appena rivinto la Coppa dei Campioni superando di misura il Benfica, tuttavia è priva di molti dei suoi fenomeni, pronti a prendere il via alla Coppa del Mondo.
Niente Van Basten, Rijkaard, Gullit, Maldini o Baresi, tante seconde linee e giovani promesse guidate da Costacurta e Tassotti in difesa, Massaro e Simone in attacco. Il Bari ha invece sorpreso tutti ottenendo un decimo posto sotto la guida di Gaetano Salvemini, ma in campionato ha ottenuto poco più di un mese prima un secco 4-0 da parte del Milan.
La sfida sembra andare ancora una volta in quella direzione grazie a un pimpante Lantignotti sostenuto dalle geometrie di Simone e Massaro con quest’ultimo che si trova solo davanti al portiere senza riuscire a evitarlo. Il Bari non si scompone, si difende con ordine e prova a sfruttare le amnesie difensive dei ragazzi di Sacchi, a volte distratti dallo zelante tentativo di applicare la regola del fuorigioco.
Dopo un velenoso colpo di testa di Urbano, ecco il momento decisivo: lancio lungo da centrocampo e Scarafoni salta l’intera difesa rossonera involandosi verso la porta di Antonioli. E’ il trentesimo minuto, ma i campioni d’Europa non sembrano curarsene parecchio e chiudono il primo tempo sotto 1-0 senza reagire.
Il ritorno in campo la squadra di Sacchi sembra avere una scossa con Simone che prima colpisce la parte alta della traversa, poi impegna severamente Mannini. Il gol sembra nell’aria, ma ancora una volta è il Bari che in campo aperto trova il raddoppio con Monelli. Siamo al venticinquesimo minuto della ripresa, ma la partita finisce praticamente lì, con i pugliesi che compiono un’impresa da incorniciare, mentre i rossoneri chiudono una stagione infinita con una sconfitta indolore.
Di lì a qualche giorno il San Nicola vivrà l’esordio mondiale con i colori dell’Unione Sovietica e della Romania per la prima sfida del girone B, ma quel Bari-Milan non verrà mai dimenticato dai tifosi biancorossi.
