Ci vuole coraggio per danzare su lamine affilatissime, ce ne vuole ancor più per farlo con una grazia innata che consenta di ammaliare anche i cuori più rigidi. Lara Naki Gutmann ha tutto ciò e lo ha dimostrato più volte in questo inizio di stagione battagliando con le migliori al mondo al Lombardia Trophy prima e aggiudicandosi il Nepela Memory Trophy poi.
Com’è andato questo inizio di stagione?
Direi molto bene, ho ripreso più o meno dove avevo lasciato la scorsa stagione quando avevo realizzato le gare migliori della mia carriera, sono quindi sulla linea giusta. Ho lavorato tutta l’estate per arrivare qui e mostrare i miei due nuovi programmi al meglio. C’è ancora qualcosa da migliorare, però a livello di performance penso di essere riuscita ad arrivare bene fino alla fine.
Come si spiega il miglioramento degli ultimi mesi?
Sicuramente grazie al duro lavoro che ho fatto anche fuori dal ghiaccio, come ho sempre detto a tutte le gare. Penso che abbia fatto una grande differenza anche per come mi sento sul ghiaccio, che sono più performante. A livello mentale ho una convinzione in più, puntando a credere in me stessa al 100%
Quanto è distante dalle migliori al mondo?
Non moltissimo, anche se ovviamente devo lavorare ancora molto a livello tecnico. Vorrei sistemare nel programma corto ancora alcuni dettagli, in particolare sulle transition perché ho una coreografia davvero particolare e dettagliata, tuttavia non sono ancora riuscita a rendere al meglio ogni particolare. Poi a livello tecnico vorrei migliorare la qualità dei salti e delle skating skills.
In quali tappe del Grand Prix la vedremo quest’anno?
Prenderò parte allo Skate Canada a fine ottobre a Saskatoon e allo Skate America a Lake Placid un paio di settimane dopo. Cercherò di dare il massimo e di allenarmi al meglio per arrivare pronta il più possibile.
Come sarà gareggiare davanti al pubblico italiano alle Olimpiadi?
Non lo so, perché non ho ancora la certezza di esserci visto che la convocazione arriverà a fine dicembre. Sarebbe comunque bellissimo scendere in pista davanti al nostro pubblico visto che ho iniziato a pattinare vedendo l’Olimpiade di Torino 2006 e vorrei che altre bambine lo facciano vedendo me.
