CHE DIRITTO HA ANTONIO CONTE DI BUTTAR VIA UN TORNEO?
Lazio – Napoli 3-1 negli ottavi di Coppa Italia. Che la Coppa Italia sia uno strano ibrido non facilmente maneggiabile ce lo dice il fatto che la Lazio la prende serissimamente e con tre gol di Noslin liquida un improbabile Napoli arrivato all’ Olimpico con una squadra completamente stravolta.
Praticamente dichiarando ai quattro venti che la Coppa Italia non gli interessa.
Pertanto mettiamo in chiaro una cosa, quello che ha fatto tre gol al Napoli si chiama Tijjani Noslin, che a sua volta è una riserva nella Lazio, anche se una riserva su cui la Lazio ha investito e che viene regolarmente impiegato, anche se quasi sempre non da titolare in partenza. Dunque vuol dire che c’è anche un’altra maniera di gestire le squadre. E da questo deriva poi, di conseguenza, il corollario che lo scombiccherato Napoli messo in piedi da Conte i tre gol se li è fatti fare da una riserva, non da un titolare.
Antonio Conte, insomma, non ci ha fatto una bella figura, anzi, tre gol ed è fuori. E per una squadra che non ha Coppe internazionali da fare, ti costringe ora a giocare l’all-in interamente sullo scudetto, altrimenti poi qualcuno ti dirà: “Ma scusa perché buttare così la roba dalla finestra, anche se è la Coppa Italia?”. Succederà, forse, ma intanto…
Conte può addurre sicuramente tutte le scusanti possibili per trattare la Coppa Italia così, difficilmente riuscirà però a convincere qualcuno che non ci fosse un’altra maniera per cercare una soluzione meno traumatica e condizionante di quella fatta da lui. E cioè il totale stravolgimento della squadra, fino a consegnarsi all’avversario. In questo caso la Lazio che invece sulla Coppa Italia ha investito certo di più.
Lui poi è così presuntuoso e spocchioso da mandarci a dire che queste cose non le deve spiegare a noi e sa lui cosa c’è da fare. Sarà, ma io azzardo addirittura che non avesse alcun diritto di fare una scelta così netta e separativa.
E che comunque per quanto l’allenatore sia il responsabile della squadra abbia sempre il dovere di rispettare la squadra stessa e il torneo (in questo caso la Coppa Italia) cui partecipa.
Ma ci vorrebbe che qualcuno glielo dicesse e poi quando Conte parte per la tangente diventa a sua volta totalitario, completamente sordo e respingente. Del resto lo si sapeva: con lui prendere o lasciare. Che sarà poi una domanda da rifarsi, eventualmente, a fine stagione.
*Articolo ripreso da Bloooog, il Bar dello Sport di Fabrizio Bocca