Notizia bomba: Sergio Conceição, da stregone in carriera qual è, ha vinto la Supercoppa gettando in campo una pozione di occhi di drago, ali di pipistrello, zampe di gallina e bava di lumaca (quelli interessati alla ricetta vedano alla voce Maga Magò).
Solo così si spiega la trasformazione in giaguaro di un Milan pecorone che appena una settimana fa ha silurato il mister Fonseca per affidarsi a un altro allenatore portoghese. Di carattere, ghigno e frequentazione tattica ben diversa, si vede a occhio nudo. Un rimescolatore di pozioni e di budella che nel breve giro di una vacanza a Riad in Arabia Saudita prima ha fatto lo sgambetto alla Juventus (in rimonta pure quella!) e poi nientemeno che all’Inter. Levati cielo, cotanti teorici del football sdraiati da tale intrugliatore.
Insomma, sintetizzando, il rito pagano di Conceição ha scatenato la mutazione della bestia e il Milan solleva addirittura un trofeo dopo esser sbarcato in pieno deserto malridotto e rassegnato alla macellazione. Qui il discorso si intreccia ovviamente con la dottrina filosofica cabalistica del derby che abbiamo già esposto in occasione di Roma-Lazio. Guai ai favoriti e peste li colga!
Ben lo sa il tapino Simone Inzaghi che nel trappolone del derby continua a inciampare. Fu un derby rimontato a lanciare il Milan verso l’ultimo scudetto vinto, è stato il derby l’unica partita persa dall’Inter in campionato quest’anno. E ora ci si aggiunge pure ‘sto derby arabo che tanto scombussolamento porterà dentro l’Inter.
Sarebbe stato meglio perdere subito dall’ Atalanta, piuttosto che farsi battere così dal Milan, un’ex banda di ammutinati in rovina (scena clou il famigerato sdegnato distacco di Hernandez e Leao durante il discorsetto di Fonseca in Lazio-Milan).
Sconfitta ancor più bruciante perché in rimonta dopo esser andato avanti di due gol con Lautaro e Taremi. E’ successo che il Milan ha ingoiato la pozione di Conceição e puff come d’incanto ecco Leao apparire nel cielo di Riad, a ispirare il Milan e soprattutto i gol su punizione di Theo Hernandez – proprio lui, lo sciagurato, l’impalpabile – di Pulisic per il pareggio e soprattutto di Abraham per il gol vittoria proprio nel recupero.
Pure Abraham, dai… Non vi dico la faccia di Marotta in tribuna e di Inzaghi in campo. Non varranno nulla ‘ste Supercoppe Italiane, buone solo a far da contorno ad altro ben più pesante, ma intanto l’Inter aveva vinto le tre precedenti edizioni e Inzaghi si vantava un sacco di collezionarle (ne ha vinte 5 in totale, comprese 2 con la Lazio). Alla fine non è tanto il trofeo che manca, quanto lo schiaffo del Milan che duole.
Conceição s’è abbracciato tutti come se allenasse il Milan da dieci anni. La vittoria di Riad può essere ovviamente l’inizio di una nuova avventura, dopo che la prima rifondazione post Pioli è andata miseramente fallita. Conceição se ne è andato a completare il rito pagano a ballare negli spogliatoi fumando un sigaro. Prendete appunti e imparate.
*Articolo e foto ripresi da bloooog, il Bar Sport di Fabrizio Bocca