“Nei cavalli basta mettere il musetto davanti, non di 100 metri. Foto, corto muso, chi perde di corto muso è secondo, chi vince così è primo”. Massimiliano Allegri è infuriato con i giornalisti quando in conferenza stampa allo Stadio “Paolo Mazza” conia una delle teorie più celebri della storia dello sport contemporaneo.
Quello che è successo nel pomeriggio del 13 aprile 2019 ha a dir poco dell’incredibile: la Juventus quasi certa di conquistare matematicamente il trentacinquesimo scudetto della sua storia scivola a Ferrara contro una Spal destinata a navigare verso una salvezza tranquilla.
Nonostante l’enorme vantaggio accumulato sul Napoli che consentirebbe ai bianconeri di laurearsi campioni d’Italia per l’ottava volta consecutiva con ben sei giornate d’anticipo, in casa Juventus non tira di certo una bella aria. Massimiliano Allegri sembra esser arrivato ormai alla fine di un ciclo glorioso, ma orfano di quella Champions League che il tecnico livornese ha sfiorato per ben due volte.
L’arrivo di Cristiano Ronaldo, pagato ben cento milioni in estate, non basta per superare l’Ajax nell’andata dei quarti di finale di Champions e il terrore di doversi arrendere al ritorno a Torino si fa sempre più concreto. Proprio per questo motivo Allegri si presenta al “Paolo Mazza” con una squadra infarcita di riserve, quasi a sottovalutare il valore dell’avversario.

Fuori Wojciech Szczęsny, Leonardo Bonucci, Sami Khedira e CR7, dentro giovani di buone speranze come Paolo Gozzi, Grīgorīs Kastanos e soprattutto Moise Kean, protagonista di una seconda parte di stagione da grande protagonista dopo esser cresciuto nelle giovanili della Continassa. Dall’altra parte c’è una Spal che, sotto la guida di Leonardo Semplici, sta sorprendendo con un girone di ritorno solido trascinata dai gol del bomber Andrea Petagna.
L’anno precedente la squadra emiliana si era salvata per un pelo, ma nella stagione 2018-19 tutto sembra far pensare a un percorso decisamente più tranquillo, lontano dalle paludi della zona retrocessione. Tutto ciò non basta per pensare che la Spal possa aver la meglio della Juventus tanto che alla mezz’ora la squadra di Allegri passa in vantaggio proprio con Kean, lesto a sfruttare il cross dalla sinistra di Joao Cancelo e allungare la palla verso la porta quel tanto che basta.
Tutto fa pensare a una tranquilla passerella verso lo scudetto quando, dal bel mezzo della noia creatasi da lunghi possessi di palla e qualche tocco troppo raffinato, spunta la testa di Kevin Bonifazi. Al quarantanovesimo il difensore della Spal spizza di testa su calcio d’angolo anticipando Rodrigo Bentancur e riportando i biancoazzurri sul pari. La Spal a quel punto ci crede a fronte di una Juventus troppo accondiscendente, troppo impegnata a regalare una particina da comparse nella vittoria del tricolore.
Gli highlights di Spal-Juventus del 13 aprile 2019
Al settantaquattresimo ecco la beffa: Alessandro Murgia anticipa il subentrato Hans Nicolussi Caviglia, Gozzi non comprende l’inserimento di Sergio Floccari che, davanti al portiere, non sbaglia e insacca per il 2-1. A quel punto la Juventus cerca disperatamente il gol del pareggio, più per evitare una figuraccia che per festeggiare il titolo di campione d’Italia. La fortuna non è però dalla loro e la Spal realizza così un’impresa che fa scatenare in sala stampa l’ironia dei giornalisti.
Massimiliano Allegri non ci sta, è sicuro di poter chiudere il cerchio a breve e non vuole disperdere energie in vista del ritorno dei quarti di Champions. All’ennesima domanda sulla possibile rimonta del Napoli, “Acciughina” prende spunto dal mondo dei cavalli e, imbeccando un cronista con la domanda “te ne intendi d’ippica?”, dà vita a uno dei siparietti più ricordati del mondo del calcio. E il resto è storia.