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Cosa aspettarsi dall’Europa League e che ruolo possono recitare le italiane?

Da Sport Senators 07/10/2025

La stagione di Europa League 2025/2026 si annuncia tra le più incerte e affascinanti degli ultimi anni. La seconda competizione continentale per club ha ormai perso l’etichetta di torneo minore, assumendo un valore tecnico e simbolico che attrae club di primo piano e piazze storiche del calcio europeo. Il nuovo formato “a campionato”, con 36 squadre e incroci sempre diversi, ha reso l’avventura ancora più imprevedibile. Sullo sfondo, si staglia una domanda: quale sarà il destino delle italiane, e fino a dove potranno spingersi Roma e Bologna in un torneo che promette spettacolo, tensione e un finale ancora tutto da scrivere.

Le nuove gerarchie del torneo

L’Aston Villa di Unai Emery si presenta ai nastri di partenza con l’aura di favorita. Il tecnico spagnolo, autentico specialista delle coppe europee, ha costruito un gruppo in grado di unire fisicità, tecnica e un’identità ben definita. Le quote vincente Europa League collocano infatti i “Villans” in vetta con valori intorno a 6.50, davanti a un gruppo di inseguitrici che include la Roma di Gasperini, il Real Betis e il sorprendente Bologna di Vincenzo Italiano.

Le differenze tra queste squadre non sono solo numeriche. L’Aston Villa arriva da un sesto posto in Premier League e da una Champions chiusa ai quarti, con una rosa in piena maturità. La Roma, invece, vive una fase di transizione, ma con un allenatore che ha già sollevato la coppa con l’Atalanta e conosce bene le logiche dell’eliminazione diretta. Il Bologna rappresenta invece la scommessa affascinante: squadra organizzata, ma ancora acerba per il contesto europeo. È proprio su queste incertezze che si costruisce il fascino della competizione, capace di ribaltare ogni pronostico con un gol all’ultimo respiro.

Le italiane tra ambizioni e realismo

Il calcio italiano arriva all’appuntamento con una nuova consapevolezza. Negli ultimi anni, club come Atalanta, Roma e Fiorentina hanno restituito prestigio al tricolore nelle coppe UEFA, contribuendo a un ranking che oggi sorride alla Serie A. La Roma, dopo la finale 2023 e la semifinale 2024, è attesa a una conferma: Gasperini ha a disposizione un organico versatile, capace di alternare palleggio e verticalità, ma dovrà dosare le energie tra campionato e coppa.

Il Bologna, invece, vive una dimensione diversa. La scorsa esperienza in Champions League ha rappresentato un banco di prova importante, ma ora il contesto cambia. In Europa League la gestione dei momenti è tutto: un pareggio contro una big può valere quanto una vittoria in patria. Italiano ha dimostrato di saper motivare i propri uomini, ma la mancanza di esperienza in gare europee ad alta tensione potrebbe pesare.

Eppure, l’Italia ha spesso stupito quando meno attesa. L’idea che un club di provincia possa spingersi fino ai quarti o addirittura oltre non è più un’utopia. Le sfide contro squadre come il Porto, il Nottingham Forest o il Lione rappresenteranno termometri affidabili per capire se il calcio italiano può davvero tornare protagonista anche nella “seconda” Europa.

Il fascino economico e sportivo del trofeo

Vincere l’Europa League non significa solo alzare una coppa. Il successo garantisce l’accesso diretto alla Champions League, oltre a premi economici di rilievo. Le cifre ufficiali dell’edizione in corso parlano chiaro: 4,1 milioni di euro per la sola partecipazione alla fase a gironi, 450.000 euro a vittoria e 150.000 per ogni pareggio. Le squadre qualificate agli ottavi incasseranno ulteriori 1,75 milioni, mentre la vincitrice arriverà a guadagnare fino a 14 milioni di euro, cifra che può crescere con i bonus legati al ranking e ai diritti televisivi.

Questi numeri spiegano perché anche i club più strutturati guardino con interesse a una competizione che, rispetto al passato, offre visibilità e ricavi non trascurabili. È un equilibrio tra prestigio sportivo e sostenibilità economica che spinge sempre più società a prenderla sul serio.

Le favorite secondo i bookmaker

Oltre all’Aston Villa, tra le protagoniste più accreditate figurano Real Betis, Porto, Nottingham Forest e Lione. Tutte società con tradizione europea, ma con percorsi diversi. Le quote scommesse mostrano un certo equilibrio: gli inglesi del Villa sono bancati a 7.00, i giallorossi e il Betis a 10.00, Porto e Bologna a 12.00. Più distanti, ma ancora in corsa, il Lione e il Celta Vigo (17.00), lo Stoccarda (19.00) e il Lilla (21.00).

Il margine tra le prime e le inseguitrici è sottile, segno che la competizione non ha ancora una vera padrona. In questo contesto di incertezza, la gestione delle rotazioni e la profondità delle rose potrebbero fare la differenza. Un dato che sorride, almeno sulla carta, proprio a Roma e Aston Villa.

Il contesto europeo e il ruolo della fortuna

Le coppe europee vivono anche di dettagli. Un rigore parato, un’espulsione improvvisa o un gol annullato dal VAR possono cambiare il corso di un torneo. È questo uno dei motivi per cui, negli ultimi anni, l’Europa League è diventata terreno fertile per sorprese e riscatti. Basti pensare al Siviglia, dominatore storico con sette trofei, o alle imprese di club meno blasonati come il Villarreal o il Frankfurt.

In un torneo così denso di incognite, anche elementi esterni come il sorteggio o lo stato di forma nel periodo invernale possono diventare determinanti. Da settembre a gennaio, la fase campionato sarà un banco di prova continuo, con gare ravvicinate e trasferte impegnative in tutta Europa. È qui che emergono le squadre abituate a gestire la pressione.

L’altra faccia del calcio: il gioco come cultura pop

L’attesa per le grandi notti europee non riguarda solo il campo. Il fenomeno dell’Europa League si intreccia sempre più con l’intrattenimento sportivo, dalle piattaforme streaming ai portali di analisi delle quote. La passione per il calcio si mescola a quella per il dato, per la statistica, per la previsione. È in questo contesto che trovano spazio anche siti di approfondimento legati al mondo del gaming, come casino777.ch/it/, che raccontano l’evoluzione digitale dell’intrattenimento sportivo senza necessariamente collegarsi al betting tradizionale.

Un segno dei tempi, in cui lo sport si espande oltre il rettangolo di gioco, diventando linguaggio, cultura e specchio di una società in continuo movimento.

La finale del 20 maggio 2026 alla Vodafone Arena di Istanbul sarà il punto d’arrivo di questa lunga corsa, ma la sensazione è che le sorprese siano appena cominciate. Chi alzerà davvero la coppa? Forse, tra i tanti nomi scritti nelle lavagne dei bookmaker, si nasconde quello destinato a riscrivere la storia del torneo.

 

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Nota sull’autore: Sport Senators

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