Il Gran Premio di Francia 1953 può esser considerato a tutti gli effetti “la gara senza curve”. Analizzando il circuito di Reims, sono soltanto tre i cambi di direzione a cui sono sottoposti i piloti che devono sfoderare la potenza delle proprie auto per sperare di aggiudicarsi il trofeo.
Otto chilometri sulla carta ad appannaggio della Ferrari che il 5 luglio si presenta in terra transalpina saldamente in vetta al campionato grazie ai tre successi ottenuti da Alberto Ascari sulle quattro prove disputate.
La Maserati è in ripresa, ma se si eccettua la 500 Miglia d’Indianapolis, il pilota milanese ha letteralmente lasciato le briciole agli avversari, Juan Manuel Fangio in testa. Il tracciato è però cambiato complice la decisione di non attraversare più il centro cittadino di Gueux e sfruttare i rettilinei della Route Nationale 31.
Tutto ciò favorisce i motori della Maserati che mettono nel mirino la pole position con l’argentino José Froilán González, in grado di firmare il secondo tempo con la vettura di Felice Bonetto che la domenica può così sfruttare la prima fila. La Ferrari non si fa intimorire e conquista la partenza dal palo con Ascari che ferma il cronometro in 2’41″2 anticipando il collega bresciano e il compagno di scuderia Luigi Villoresi.
Più lontano Fangio che scatta dalla quarta posizione davanti a González e Nino Farina che si lascia alle spalle di circa un secondo Mike Hawthorn. L’inglese ha solo ventitré anni, è alla seconda stagione in Formula 1, ma soprattutto occupa il posto di pilota “junior” per la Ferrari, non facendosi intimorire per poca esperienza.
La domenica il più scaltro è però González che scatta con metà del serbatoio riempito puntando sulla sosta ai box a differenza degli avversari. Una tattica che paga visto che l’argentino guadagna secondi a ogni giro distanziando così le Ferrari di Ascari, Villoresi, Hawthorn e Farina. Dietro però risale Fangio che intesse una lotta a colpi di giri veloci con il campione del mondo 1950 superandolo al ventiquattresimo giro.
Mike Hawthorn festeggia il successo a Reims
Farina non si arrende e, sorpassando i compagni di scuderia, alla ventinovesima tornata passa in testa alla competizione complice la sosta di González, costretto a fermarsi per ventisette secondi e rientrare così in sesta posizione distante dalla vetta. Nel corso del giro successivo Farina perde nuovamente terreno e lascia spazio a Fangio che inizia a battagliare con Hawthorn e Ascari.
Il pilota meneghino fatica a tenere il ritmo motivo per cui la sfida per la vittoria diventa un affare fra l’inglese e Fangio con i due che continuano a sorpassarsi sino al traguardo dove Hawthorn anticipa il fuoriclasse argentino per un secondo. Dietro González rientra come un forsennato e si ferma a soli quattro decimi dal connazionale al terzo posto, relegando Ascari al quarto.
Si tratta della prima vittoria di un pilota inglese nel campionato mondiale di Formula 1, ma soprattutto di una svolta per la carriera di Hawthorn che lascerà il segno in quella che verrà considerata la “Corsa del Secolo”.