In una recente intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di Diretta Flashscore, l’ex commissario tecnico della nazionale spagnola campione del mondo 2010, Vicente Del Bosque, ha affrontato diversi temi legati al presente e al futuro del calcio internazionale. Dalle prime impressioni sul suo ex giocatore Cesc Fabregas nel nuovo ruolo di allenatore, fino alle prospettive della Spagna ai prossimi Mondiali del 2026, passando per un pensiero su Zinedine Zidane, protagonista di un’epoca calcistica irripetibile.
Fabregas, idee chiare e mentalità da tecnico
Del Bosque, che conosce bene Fabregas per averlo allenato negli anni d’oro della Roja, ha espresso parole di stima e fiducia verso il suo percorso da allenatore:
“A livello personale, ognuno è come è e deve svilupparsi come meglio crede. In termini di calcio, tutti abbiamo le nostre idee: quello che dovremmo fare, come l’allenamento dovrebbe essere più vicino a quello che poi portiamo in partita la domenica.”
Un commento che riflette l’approccio equilibrato e riflessivo di Del Bosque, da sempre convinto sostenitore della libertà espressiva dei propri giocatori anche fuori dal campo.
Zidane, tra Juventus e Real Madrid
L’ex ct ha poi ricordato Zinedine Zidane, con cui ha condiviso parte della carriera nei grandi palcoscenici europei:
“Credo che all’inizio gli ci sia voluto un po’ di tempo per adattarsi a noi, ma se gli chiedessimo ora se è stato meglio alla Juventus o al Real Madrid, credo che direbbe Real Madrid. Penso di sì.”
Una riflessione che sembra sancire, ancora una volta, il legame indissolubile tra il fuoriclasse francese e la Casa Blanca, club dove Zidane ha scritto alcune delle pagine più luminose della sua carriera, sia da calciatore che da allenatore.
Spagna, obiettivo 2026
Infine, uno sguardo al futuro. Interrogato sulle possibilità della Spagna di ripetere l’impresa del 2010, Del Bosque ha mostrato ottimismo:
“La Spagna può ripetere quanto fatto nel 2010? Credo che siamo sulla buona strada e che ci siano buone possibilità di diventare campioni.”
Un messaggio di fiducia verso una generazione talentuosa che, sotto la guida delle nuove leve, punta a riportare la Roja ai vertici del calcio mondiale.
