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Sport

Che Riforma sia, ma rivediamola, ristudiamola davvero insieme allo sport!

Da Maurizio Mondoni 12/07/2025

Analizzando gli effetti delle nuove norme scopriamo troppe difficoltà per gli addetti ai lavori, soprattutto a livello dilettantistico, e proponiamo un ripensamento costruttivo

La Riforma dello Sport, sebbene miri a modernizzare e regolamentare il settore, ha introdotto alcune criticità, specialmente per le realtà sportive dilettantistiche. Tra gli aspetti negativi, si evidenziano le difficoltà nell’applicazione della nuova normativa, le sanzioni per irregolarità e l’impatto sull’operatività delle Associazioni Sportive.
La Riforma dello Sport, con l’abolizione del vincolo sportivo e altre modifiche, ha generato preoccupazioni e, in alcuni casi, ha portato al ritiro di squadre dai campionati, soprattutto a livello dilettantistico.
Quali sono gli effetti negativi e il ritiro delle squadre dai campionati?
1) L’aumento dei costi di gestione: la Riforma ha introdotto nuove regole sulla tassazione dei compensi sportivi e sulla gestione dei collaboratori, portando a un aumento significativo dei costi per le società sportive, specialmente quelle dilettantistiche.
2) La difficoltà di adeguamento: le società, soprattutto quelle più piccole, stanno trovando difficile adeguarsi alle nuove normative in termini di adempimenti burocratici, contrattualistica e gestione dei pagamenti.
Riflessioni personali: l’aumento dei costi e le difficoltà di adeguamento hanno spinto alcune Società a ritirarsi dai campionati, soprattutto a livello giovanile o dilettantistico, dove le risorse sono spesso limitate.
3) Il Vincolo sportivo: l’abolizione del vincolo sportivo, che permetteva alle società di trattenere i giovani atleti, ha reso più facile per i giocatori cambiare squadra, potenzialmente creando instabilità e difficoltà nella programmazione delle attività sportive.
Riflessioni personali
La perdita di atleti a causa del vincolo sportivo abolito, rende più difficile per le Società formare squadre competitive e partecipare ai campionati.
4) Le sanzioni: le sanzioni per le irregolarità, come la mancata richiesta del casellario giudiziario per i dipendenti a contatto con minori o pagamenti non tracciabili, sono state rilevanti e hanno ulteriormente aggravato la situazione finanziaria di alcune società, portando potenzialmente al ritiro dalle competizioni.
5) La cultura sportiva: la riforma ha anche modificato la cultura sportiva, spostando l’attenzione su maggiori diritti per gli atleti e maggiori responsabilità per le società, ma questo cambiamento può essere difficile da gestire per chi è abituato a un certo tipo di organizzazione.
NEL BASKET, NEL VOLLEY e NEL CALCIO
Nel Basket: squadre femminili che non si iscrivono al campionato di serie B e di A2, squadre maschili come Nardò, Cassino e NPC Rieti che non si iscrivono al campionato di serie B nazionale 2025/26, squadre che scompaiono
Nel Volley: squadre femminili che non si iscrivono al campionato di A2, squadre che scompaiono.
Nel Calcio: squadre maschili che non si iscrivono ai campionati, settori giovanili che scompaiono.
DA CHE COSA DIPENDE?
Dagli effetti della Riforma dello Sport?
Dall’incapacità manageriale?
Dai costi di iscrizione ai campionati troppo alti?
Dai parametri folli?
SECONDO ME
Secondo me questa catastrofe è la logica conseguenza di norme scritte da burocrati che non hanno tenuto in giusto conto la realtà e la storia del nostro sport, senza alcun attenzione specifica a chi si dedica da anni a questo mondo (persone, Società, ecc.) e in special modo a quello giovanile.
Possiamo riflettere un attimo sui danni che la Riforma dello Sport ha provocato e sta provocando? Possiamo magari ripensarla, coinvolgendo gli addetti ai lavori in modo più costruttivo e a più ampio raggio?
Tags: Che Riforma sia, ma rivediamola, ristudiamola davvero insieme allo sport!

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Nota sull’autore: Maurizio Mondoni

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