Albert Popov: un elogio alla follia dello slalom |
  • Chi Siamo – Le nostre firme
  • Sport
    • Accadde Oggi
    • Atletica
    • Calcio
    • Ciclismo
    • Ginnastica
    • Golf
    • Motori
    • Nuoto
    • Pallacanestro
    • Pallavolo
    • Pugilato
    • Sci
    • Sport di contatto
    • Tennis
    • Vari
    • Politica Sportiva
  • TennisVintage
  • La testimonianza
  • Galleria
  • Sport per Tutti
Albert Popov: un elogio alla follia dello slalom |
  • Chi Siamo – Le nostre firme
  • Sport
    • Accadde Oggi
    • Atletica
    • Calcio
    • Ciclismo
    • Ginnastica
    • Golf
    • Motori
    • Nuoto
    • Pallacanestro
    • Pallavolo
    • Pugilato
    • Sci
    • Sport di contatto
    • Tennis
    • Vari
    • Politica Sportiva
  • TennisVintage
  • La testimonianza
  • Galleria
  • Sport per Tutti
Sci

Albert Popov: un elogio alla follia dello slalom

Da Marco Cangelli 14/01/2025

Madonna di Campiglio è un appuntamento atteso per mesi da tutti gli appassionati di sci alpino. Da lì sono passati tutti i più grandi campioni della Coppa del Mondo; tuttavia, non vanno escluse celebri rimonte come quella del giapponese Naoki Yuasa quando nel 2012 risalì sino al terzo posto.

Nessuno potrà mai battere l’impresa di Albert Popov, slalomista in grado di riportare la Bulgaria sul gradino più alto del podio quarantacinque anni dopo Petar Popangelov, a segno l’8 gennaio 1980 a Lenggries davanti a una leggenda come Ingemar Stenmark.

Fautore di uno stile “alla garibaldina”, molto schiacciato sulle gambe e con il baricentro basso come nessun atleta in epoca moderna, il 27enne di Sofia ha dovuto far i conti con una storia drammatica che ha rischiato di interrompere anzitempo la sua corsa.

Nel 2015, all’età di diciotto anni, Popov rischiò di morire a Soelden a causa di un incidente stradale che coinvolse l’allenatore della nazionale bulgara, l’ex atleta sloveno Drago Grubelnik, e del tecnico Dimitar Hristov. Salendo verso il Rettenbach per un allenamento l’auto perse il controllo precipitando per trecento metri lungo una scarpata e causando la morte di Grubelnik.

Albert e Hristov riuscirono a uscirne miracolosamente illesi, ma per lo slalomista bulgaro la vita non sarebbe più stata la stessa. La Coppa del Mondo è diventata una sorta di riscatto per un giovane che ha visto morire davanti ai propri occhi il proprio punto di riferimento.

Una corsa lunga, piena di insidie e soprattutto di delusioni, a causa di quella sciata così particolare che lo ha spesso esposto a uscite e critiche tanto da esser considerato al cospetto di un funambolo. Un atteggiamento che predilige il “tutto per tutto” con prime manche eccellenti e seconde disastrose.

Il primo squillo emerse a Palisades Tahoe quando, grazie alla squalifica dubbia del greco AJ Ginnis, Popov riuscì a conquistare il podio ex aequo con il francese Clement Noel. Da quel momento una lunga altalena di risultati fra top ten sfiorate e cocenti uscite sino a Madonna di Campiglio quando, a quarant’anni da Popangelov, Albert Popov ha riportato la Bulgaria in paradiso.

Tags: Albert Popov, Coppa del Mondo di sci, Dimitar Hristov, Drago Grubelnik, Ingemar Stenmark, Petar Popangelov, Slalom di Madonna di Campiglio

Condivisione...

Articolo precedente
Australian Open: esordio solido per Sinner con “il team migliore del mondo”
Articolo successivo
Esordio da favola per l’Italia della pallamano ai mondiali. Battuta la Tunisia

Nota sull’autore: Marco Cangelli

Nato il 4 giugno 1997 a Bergamo, svolge il ruolo di giornalista pubblicista dal 2016 collaborando con una serie di testate online. Laureato in Scienze Storiche con un Master in Radiofonia, lavora attualmente nella redazione di SportMediaset svolgendo conducendo una serie di programmi presso Radio Statale e Radio RBS. Appassionato di sport a 360 gradi, ha seguito 3 Olimpiadi e un giorno sogna di poterlo fare dal vivo.

Post correlati

  • Paris e Goggia questa Italia davvero vola
  • Fiocchi di Ghiaccio – Bormio punta alle Olimpiadi Giovanili 2028 e alla Coppa del Mondo di short track
  • Fiocchi di Ghiaccio – Le assenze di Kilde e Vhlova e la 50 chilometri di Pellegrino
  • Goggia e Brignone: abbiamo due regine azzurre. Ma dove sono gli uomini?
  • Wierer due ori dell’immortalità: come Compagnoni, Belmondo e Di Centa?
  • Fiocchi di Ghiaccio – Italia regina delle nevi e dei ghiacci, Norvegia fiaccata dai ritiri dei big

Ultimi articoli

  • WorldSBK, intervista a Danilo Petrucci: “A questa età guida la testa, non il fisico”
  • Fiocchi di Ghiaccio – Trondheim in default, la Tournée dei Quattro Trampolini femminile, gli esordi all’Isu Grand Prix
  • Caos tennistavolo mondiale: elezioni da film comico!
  • Sinner, fuga da Alcaraz
  • Povera Inter: il PSG l’ha trattata come una squadra di serie B e D francesi…
  • Sinner ad un passo dal cielo, si arrende al quinto ad Alcaraz dopo una battaglia epica

Sport Senators

Le grandi firme di 45 Olimpiadi, 8 mondiali di calcio, 86 tornei del Grande Slam, 13 Tour de France, 43 giri d’Italia, 20 GP di Formula 1, 31 Mondiali di Atletica leggera, 100 campionati Mondiali ed Europei di nuoto, ginnastica, scherma, judo, e tanti altri sport.

Accounts Social

  • Facebook
  • Twitter

Newsletter

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
Iscriviti!

Cerca

Sport Senators © 2018 - All Rights Reserved | Testata registrata al Tribunale di Milano. Registrazione n.168 del 30.05.2018. Direttore responsabile Vincenzo Martucci

  • Home
  • Chi Siamo – Le nostre firme
  • Sport
  • Accadde Oggi
  • Galleria
  • Sport per Tutti
  • TennisVintage
  • Privacy policy

Continuando la navigazione, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi