Ricomincia la corsa australiana di Jannik Sinner. Nonostante la “spada di Damocle” dell’udienza per il ricorso della Wada, prevista a Losanna i prossimi 16 e 17 aprile, il n. 1 del mondo non si scompone. Poche parole ma buone, tanto lavoro e animo sereno, questa la ricetta – infallibile, finora – di Jannik “the fox”. Già, la “volpe”, come quella che la Nike gli ha disegnato sulla linea di scarpe da tennis per questo nuovo inizio di stagione sui brillanti campi azzurri australiani, con la sua folta capigliatura ramata, ha illuminato lunedì la Road Laver Arena, siglando il suo esordio a Melbourne Park con una solida vittoria in tre set ai danni di Nicolas Jarry. Ma più che la folta capigliatra, ciò che ha brillato di più di Jannik è stata la solidità in campo e la forza della propria consapevolezza. Un match non facile quello con Jarry, con cui aveva vinto a Pechino lo scorso ottobre recuperando un set di svantaggio.
7-6(2) 7-6(5) 6-1 lo score contro il cileno, 29 anni e n. 36 del mondo che, nonostante la sconfitta al terzo set, nei primi due ha tenuta testa all’italiano, mettendolo ancora in difficoltà con un tennis particolarmente aggressivo (40 i vincenti del cileno nel match) e fermandosi soltanto ad una manciata di punti dalla conquista dei primi due parziali. Tuttavia, Jannik, come sempre, ha espresso il meglio di sé nelle fasi cruciali della partita, come ha ammesso egli stesso: “Sono stato bravo a gestire le situazioni complicate nei primi due set, infatti oggi poteva anche andare storto”. Inoltre, ha conquistato l’83% di punti con la prima di servizio, il 70% con la seconda ma, soprattutto, non si è lasciato sorprendere dalle due palle break a favore di Jarry sul 3-3 del primo set. Il cileno ha salvato un setpoint sul 6-5 Sinner ma, nei sette punti decisivi, si è lasciato poi travolgere dall’avversario per 7 punti a 2.
Nella seconda frazione il testa a testa è serratissimo, fino agli ultimissimi punti, con il n. 1 del mondo che riesce ad imporsi soltanto al terzo setpoint per 7 punti a 5 nel tie-break. Nel terzo, invece, è un assolo del campioissimo di Sesto che chiude 6-1 in 30 minuti di gioco. “Ho il team migliore del mondo” ha dichiarato poi l’azzurro, lasciandosi andare un po’ di più alla soddisfazione e al sollievo dopo un esordio australiano che nascondeva non poche insidie, prima fra tutte la pressione di dover difendere il titolo e 2000 punti.
Si tratta della 15esima vittoria consecutiva di Jannik negli Slam sul cemento, risultato che gli consente di diventare così il quarto giocatore dal 2000 a realizzare un tale exploit, dopo André Agassi, Roger Federer e Novak Djokovic.
Nel turno successivo lo attende la wild card australiana Tristan Schoolkate, 23 anni e n. 173 del ranking che, alla sua prima partecipazione nel major di casa, ha sconfitto il giapponese Taro Daniel in quattro set.