Poveri ma ricchi. Anche i ricchi piangono. O Ricchi a tutti i costi? Scegliete voi il titolo di film che più si avvicina ai Six Kings Slam che da oggi a domenica si spartiscono premi da Mille e una Notte a Riad, in Arabia Saudita, con 6 milioni di dollari di prima moneta e 1,5 di gettone di presenza, a prescindere, per tutti. Ovviamente viaggio in prima classe, vitto e alloggio in albergo 5 stelle sontuosamente pagato, con qualche ulteriore extra misterioso come i poteri dei petrodollari e la motivazione di alcuni inviti al super-torneo. Perché, accanto al primatista Majors, il 38enne serbo Novak Djokovic, che ha conquistato addirittura 24 titoli dell’immortalità tennistica, ci sono il 22enne spagnolo Carlos Alcaraz, che ha alzato 6 mega coppe, e il rivale al vertice, il campione italiano delle racchette che avevamo sempre sognato, il campione uscente del torneo, il 24 enne Jannik Sinner, con 4 trionfi. E va bene: è giusto così. Ma compaiono anche tre “imbucati”: il 28enne tedesco Sascha Zverev (3 finali perse), il 27enne statunitense Taylor Fritz (una) e il 27enne greco Stefanos Tsitsipas (2). Che ha preso il posto dell’infortunato 23enne inglese Jack Draper, promosso finora negli Slam solo alle semifinali. Magari gli altri Fab Four, Federer, Nadal e Murray, non sono più competitivi, o avrebbero chiesto cachet ancora più esorbitanti, ma Stan Wawrinka è ancora sul Tour e di Slam ne ha vinti 3, e il 29enne russo Daniil Medvedev come il 37enne croato Marin Cilic uno sono riusciti a portarlo a casa. Ma, ahiloro, non compaiono nella lista degli invitati.
STRANEZZE
Perché diciamo poveri ricchi, quando parliamo di star come Sinner e Alcaraz che intascano una cinquantina di milioni di dollari a testa l’anno? Fanno invidia anche al Cannibale-Djoker che chiuderà la carriera con 200 milioni. E certo non possono protestare Zverev (che ne ha già ammassati circa 50), Tsitsipas (30) e Fritz (27). Jannik è l’unico che non si lamenta per i troppi tornei e ha sempre puntualizzato che non sono costretti a disputarli tutti, inclusi Slam e Masters 1000, obbligatori per i primi della classe, pena uno zero nel computo dei punti per il ranking, legato ai 19 migliori risultati nei 12 mesi. Ma quanti pianti abbiamo sentito nelle ultime settimane, a quanti risultati e ritiri strambi abbiamo assistito, per non parlare di litigi con arbitri, avversari e pubblico, con richiami e multe per parolacce e gesti di stizza, lanci di palle alle stelle e racchette frantumate?
DIO DOLLARO
Come sempre, davanti al dio dollaro, principi morali e necessità svaniscono. Eppure Sinner è stato appena protagonista di un impressionante ritiro a Shanghai, frastornato dal caldo-umido e, anche se investirà gli introiti di Riad nel nuovo ente di beneficienza, dopo il trittico Vienna-Parigi-ATP Finals a Torino, per preservare il fisico e prepararsi al meglio alla prossima stagione, potrebbe rinunciare alle finali di coppa Davis. Lui dice: “Ho fatto due giorni di pausa poi ci siamo rimessi a lavorare: mi sento bene fisicamente e mentalmente, siamo pronti qui e per i prossimi tornei e speriamo di finire per bene l’anno. Con Tsitsipas – oggi alle 18,.30 italiane – sarà una partita difficile, lui serve e si muove molto bene, cercherò di giocare il mio miglior tennis”. Alcaraz gioca con una caviglia bendata ben stretta. Djokovic è sempre più diminuito di fisico da una carriera massacrante, tanto da disputare sempre meno tornei. Non sono di certo eclatanti le prestazioni delle grandi speranze ormai evaporate dei ragazzi del 90, Zverev, Tsitsipas e Fritz. Ma tutti i poveri ricchi hanno risposto presente all’appello di Riad, guariti e felici.
Vincenzo Martucci (tratto dal messaggero del 15 ottobre 2025)
