Juventus-Venezia 2-2 e il conseguente maceramento su Thiago Motta, non è una novità, è la ripetizione ossessiva sempre della stessa notizia. La Juventus che pareggia è ormai un totem, un crisma di questo campionato.
I pareggi nel calcio di oggi non sono più una via di mezzo – il classico bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno – ma qualcosa di molto più preoccupantemente vicino alla sconfitta. La Juventus di Thiago Motta ne ha fatti 10 complessivi su 16 in campionato, di cui le ultime 4 partite consecutive (Milan, Lecce, Bologna, Venezia). Facendola breve in una ventina di giorni la Juventus ha preso 8 punti dall’Atalanta che nello stesso periodo le sue partite le ha vinte tutte. Capito la differenza?
Che Vlahovic poi mandi addirittura a quel paese i tifosi che stanno fischiando la squadra – che supinamente è andata a prendersi gli insulti e farsi umiliare sotto la curva – completa il quadro di uno sfascio che è del tutto evidente. La tensione comincia a tagliarsi col coltello e la Juventus si va avvicinando a grandi passi alla resa dei conti.
Da Conte col Napoli fino a Gasperini con l’Atalanta tutti macinano calcio meglio di lui. E’ ora di farsi delle domande serie su Thiago Motta, che sta cominciando a giocarsi seriamente la panchina. Ancora un pochino e poi non si potrà più far finta di nulla. Ma Thiago Motta scherza col fuoco e insiste a praticare un calcio che così certo non può salvarlo.