La fortuna non ha certo arriso a Nicole Monsorno quando, durante le qualificazioni della sprint dei Campionati Italiani, una discesa l’ha tradita costringendola a terminare in anticipo la stagione. Un’annata importante per la 24enne di Varena che ha conquistato i migliori piazzamenti in Coppa del Mondo ottenendo un settimo posto nella sprint di Davos e un ottavo in quella della Val di Fiemme dopo aver terminato le qualificazioni con il secondo tempo. Una dimostrazione di forza che fa pensare come lo sci di fondo italiano abbia a disposizione una freccia in più nella propria faretra, soprattutto in vista dell’Olimpiade Invernale di Milano-Cortina 2026, l’appuntamento casalingo che la portacolori delle Fiamme Gialle sogna sin da bambina.
Cos’è accaduto ai Campionati Italiani?
Ho deciso di prendere parte ai Campionati Italiani nonostante avessi appena finito il Tour de Ski dove ho affrontato gran parte delle tappe. Volevo confrontarmi con le mie compagne ed era doveroso partecipare perché la pista era quella del Lago di Tesero, a pochi passi da casa mia. Purtroppo sono partita per la qualifica e alla prima discesa sono caduta. Ho avuto una lussazione alla spalla di cui mi sono accorta subito perché ho sentito un rumorino rialzandomi. Purtroppo speravo di cavarmela più velocemente, ma sarò costretta a subire un’operazione.
Come si è sentita a dover chiudere la stagione sul più bello?
Sono molto delusa, perché stata la miglior stagione di sempre. Sono tutt’ora decima nella classifica sprint, anche se per poco visto che il prossimo weekend ci sarà una nuova tappa di Coppa del Mondo. Se questo il destino mi ha riservato, spero di potermi riprendere al massimo e ottenere qualcosa in più il prossimo anno, anche in consapevolezza.

Cos’è scattato al Tour de Ski dentro di lei?
In Val di Fiemme ho provato emozioni fortissime. Era la prima volta che facevo una gara di Coppa del Mondo davanti al mio pubblico e per questo sapevo che avrei trovato la mia famiglia e i miei amici a bordopista. Ero super emozionata e questo mi ha dato quell’energia in più per arrivare seconda in qualificazione.
Come si può replicare quanto fatto in qualifica anche in gara?
Mi sono accorta che a forza di far esperienza e di gareggiare al fianco di atlete più esperte di me, posso migliorare. Inoltre spesso riguardo le gare per capire dove sbaglio e dove le altre prendono una traiettoria migliore. Mi sto accorgendo che guardando queste piccole cose, si migliora.
Come ha trovato il tracciato olimpico di Lago di Tesero?
Inizialmente il tracciato ci sembrava durissimo, però alla fine è risultato più veloce del previsto. Quando poi le gare vanno bene, ti innamori della pista a prescindere. Si adatta perfettamente alle mie caratteristiche, ci sono delle discese tecniche che la scorsa settimana mi hanno ingannata, ma è veramente un bel tracciato. L’unica pecca è forse l’arrivo troppo vicino alla discesa e si fa quindi fatica a far la differenza negli ultimi metri.
Avete fatto delle modifiche nella preparazione per le sprint?
Quest’anno ho fatto un grande cambio perché ho trascorso metà estate preparandomi con la squadra B e con l’allenatore che mi ha seguito negli ultimi cinque anni, Renato Pasini, per poi iniziare ad allenarmi con la squadra A e seguire il programma di Markus Cramer. Sono cambiati i volumi di allenamento, il lavoro fatto negli ultimi mesi mi ha dato beneficio e mi ha dato degli stimoli perché mi sono ritrovata ad allenarmi con atleti di spicco come Federico Pellegrino che è bravissimo ad aiutarci. Ci dà un sacco di suggerimenti e questo è stato un grande passo in avanti.

La crescita di Federica Cassol e Caterina Ganz la sta aiutando?
Qui a Lago di Tesero c’era un’energia e una voglia di fare bene che era contagiosa. Il risultato ne è stata la dimostrazione. Credo che sia di grande stimolo avere delle ragazze che hanno voglia di dimostrare il proprio valore e andare forte. Stiamo diventando veramente un bel gruppo.
Come preparerà la stagione olimpica?
La scelta di interrompere la stagione verte anche in funzione della preparazione dell’anno olimpico. Non so ancora quando mi opererò, però ho preferito saltare un Mondiale piuttosto che sottopormi all’intervento a fine stagione e rischiare di compromettere la preparazione in vista dei Giochi. Questa è la mia scelta. Cercherò di dare al massimo, di recuperare al 100% e spero di ricominciare da maggio in poi ad allenarmi come ho sempre fatto.
In futuro si potranno battere anche le atlete scandinave?
Mi sono resa conto che sono ragazze come noi, non hanno assolutamente nulla di più. Forse le abbiamo temute troppo, eppure mi sono resa conto sia in gara che in batteria che sono umane e, secondo me, se creiamo un gruppo di lavoro stimolante potremo raggiungerle.