È tutto da scoprire il Cremona Circuit. Il tracciato di San Martino del Lago debutta in questo weekend nel calendario della WorldSBK e rappresenta un punto cruciale della stagione, quando mancano ancora tre tappe al termine (l’Acerbis Italian Round è la nona di dodici complessive). Come la pista lombarda, Nicolò Bulega è all’esordio nel Mondiale delle derivate: secondo in classifica a 55 punti da Toprak Razgatlıoğlu (ROKiT BMW Motorrad WorldSBK Team), costretto a saltare anche questo weekend di gara dopo quello di Magny-Cours a causa di una caduta proprio in Francia, ha la straordinaria occasione di passare in testa al campionato. “Mi piacerebbe recuperare tanti punti. Non mi aspetto niente, proverò a restare concentrato e a fare ciò che ho fatto per tutta la stagione” dichiara il pilota emiliano del team Aruba.it Racing Ducati, campione in carica della Supersport.
Sulla V4 R stai andando forte: te l’aspettavi a inizio Mondiale?
“Pensavo sarebbe stato difficile. Credevo che avrei fatto più fatica alle prime gare e di conquistare qualche podio verso fine anno. Invece sono già arrivato a quota 14 (con tre vittorie, ndr). Ho superato le mie aspettative”.
Il 16 ottobre compirai 25 anni: come ti vedi a 35?
“Spero di correre ancora in moto e di avere davanti una carriera abbastanza lunga. Se non sarà così, mi auguro di avere svolto un buon lavoro e di potere restare nell’ambiente”.
L’anno scorso hai vinto il titolo nella Supersport. Hai fatto qualcosa di speciale per celebrarlo?
“No, niente di particolare. Ho festeggiato con gli amici e la squadra. Niente di particolare, festeggiamenti con akmoci e squadra. E mi sono fatto un sono regalo che non posso dire”.
Hai gareggiato nel team Gresini Racing di Moto2 nel 2020 e 2021, anno in cui Fausto è scomparso (il 23 febbraio a 60 anni, per complicanze dovute al Covid, ndr). Un suo ricordo?
“Era molto determinato nel lavoro e teneva molto al gruppo. Non era il classico capo: si inseriva molto nel progetto della squadra”.
Prima avevi fatto parte del team VR46, in Moto3 e in Moto2, per quattro stagioni: un consiglio di Valentino che sfrutti ancora?
“Nessuno perché mi dava delle dritte gara per gara. Non consigli generici, ma specifici per ogni pista”.
Il momento più brutto e il più bello della tua carriera?
“Il peggiore è stato quando mi sono fratturato il piede in Moto3, a novembre 2017. Non mi ero mai rotto niente: un pilota è caduto davanti a me e l’ho centrato in pieno. Una frattura che non è arrivata per colpa mia e mi fa ancora male. Il momento migliore è stato vincere il titolo della Supersport”.
Passioni oltre la moto?
“No. Correre è la mia vita, il mio lavoro e la mia passione. Se ho pensato a un pinao b? Mai”.
Quando non sei in sella come ti diverti?
“Sto con gli amici o gioco alla Playstation”.
A proposito di amici: esiste l’amicizia nel paddock?
“Sì, ma non tra piloti. L’amicizia vera tra noi è difficile. Reputo amici le persone con cui vado a mangiare la pizza o mi trovo al bar a dire cazzate”.