Federica Brignone sta riprendendosi dopo il grave infortunio che l’ha colpita nel corso dei Campionati Italiani di sci alpino, tuttavia la sua partecipazione all’Olimpiade Invernale di Milano-Cortina 2026 è ancora in discussione. Chi sta cercando di traghettarla verso il ritorno in pista è sicuramente Davide Brignone, fratello della campionessa di La Salle e suo allenatore nell’ultimo quadriennio. Una figura fondamentale per Federica che, sotto la guida del tecnico valdostano, ha conquistato per due volte la Sfera di Cristallo, il titolo mondiale in slalom gigante e ora proverà a stupire nuovamente.
Come ha celebrato la vittoria della Coppa del Mondo di Federica?
E’ stata una grande emozione, mi sono commosso perché, dopo aver lavorato per un obiettivo a fondo, un sogno, penso che per tutti sarebbe una grandissima soddisfazione. Non so quanto sia merito del mio lavoro, anche perché è Federica a fare il lavoro più difficile visto che è lei che partecipa alle gare.
Quanto l’ha aiutata avere una carriera da atleta ad alto livello alle spalle?
Probabilmente sì, anche se ho avuto una carriera molto più complicata di quella di Federica tanto che mi sono fermato molto presto, anche se ho imparato molte cose. Infatti sono convinto che gli atleti imparino molto di più dalle difficoltà, soprattutto perché si è spesso schiacciati dall’ansia e dalle aspettative. Da fuori invece riesco a dare un punto di vista differente, capire come stanno andando le cose e questa esperienza da allenatore mi ha aiutato, anche se molte cose le ho imparate facendo questa esperienza.

Davide e Federica Brignone con la medaglia di bronzo nella combinata alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022
Quali tattiche avete applicato per migliorare in velocità?
Abbiamo lavorato parecchio per rendere Federica più scorrevole al fine di essere competitiva in tutte le condizioni possibili, anche perchè sappiamo che per vincere la Coppa del Mondo generale o di specialità non si può andar bene solo su alcune piste. Sostanzialmente bisogna far bene su tutti i tracciati, anche perché Federica è più brava nelle curve e sulla neve più facile, molle, motivo per cui dovevamo cercare di distribuire meglio i carichi. Il lavoro è iniziato molti anni fa e probabilmente ora siamo riusciti a raccogliere i frutti.
Più volte Federica ha minacciato di lasciare lo sci. Com’è riuscito a farle cambiare idea?
Penso che esser suo fratello sia stato un aiuto, anche se non credo sia stato fondamentale visto che, quando una persona decide di far qualcosa, lo fa. Federica ha voglia di competere e, anche se vive in modo negativo le delusioni, ogni volta trova la voglia di rialzarsi, di combattere. Anzi, a volte le delusioni la spronano a fare meglio.

Federica e Davide Brignone a confronto durante una tappa di Coppa del Mondo
State già pensando oltre l’Olimpiade di Milano-Cortina 2026?
No, direi che in questo momento non guardiamo molto lontano dal nostro naso, nel senso che faremo che c’è bisogno per ritornare a sciare. Io credo che Federica non abbia più niente da dimostrare, neanche a sé stessa. Tutto ciò che vorrà fare, riuscirà a farlo, quindi per il momento penseremo piano piano alla prossima stagione.