A Bergamo Ademola Lookman è considerato uno dei calciatori più forti di tutti i tempi, più dei vari Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, Kylian Mbappé e Vinicius Junior. Il segno che ha lasciato nella storia dell’Atalanta è indelebile grazie alla tripletta realizzata nella finale di Europa League contro il Bayer Leverkusen, tuttavia l’attaccante nigeriano deve molto alla Città dei Mille.
Il successo ottenuto a livello europeo con la Dea gli ha consentito di aggiudicarsi il titolo di miglior giocatore ai Premi CAF 2024 di Marrakech, quello che a tutti gli effetti è considerato il “Pallone d’Oro” africano. Dopo esser cresciuto in Inghilterra fra Everton, Fulham e Leicester oltre a una fugace comparsa in Germania con il Lipsia, Lookman ha trovato la propria dimensione con l’Atalanta superando così la concorrenza di Achraf Hakimi, Ronwen Williams, Serhou Guirassy e Simon Adingra.
“Penso che l’ambiente di questo club (l’Atalanta, NdR) sia stato molto importante per la mia crescita come giocatore – ha spiegato Lookman in un’intervista a Diretta.it -. E anche per il tempismo, perché ho sempre creduto in me stesso e nella possibilità di raggiungere grandi traguardi. Ma, sì, il momento è arrivato e, sapete, sono fortunato ad essere qui”.
Se è vero che l’esplosione è arrivata sotto la guida di Gianpiero Gasperini, Ademola ha iniziato a mettersi in luce proprio in Premier dove nel 2020 era salito alle cronache per un rigore sbagliato con la maglia del Fulham. Un “cucchiaio” tirato male che il nigeriano ha trasformato in un punto di forza per il suo prosieguo.
“Sì, non erano molto contenti di me, ma mi hanno dato molto amore e sostegno, soprattutto l’allenatore Scott Parker. Mi ha aiutato molto a superare quel periodo, ma come ho detto sul palco si tratta di trasformare il dolore in forza – ha sottolineato Lookman -. Sono riuscito a farlo negli ultimi due anni e continuo a farlo. Ai ragazzi là fuori che aspirano a migliorare e a realizzarsi nella vita: la vita può mettervi al tappeto e può non darvi le carte migliori”.
Dopo esser diventato il sesto nigeriano conquistare il “Pallone d’Oro” africano, Lookman vuole ora trascinare l’Atalanta a quel trofeo che ancora manca nella bacheca della Dea: lo Scudetto. Un sogno impossibile di cui a Bergamo non si può ancora parlare, ma con un fuoriclasse come Lookman in classe, nulla è impossibile da raggiungere.
* Intervista tratta da Diretta.it