Granitico, veloce, chirurgico. Jannik Sinner impartisce l’ennesima lezione al “diavoletto” australiano Alex De Minaur che, in realtà, contro “Jan” di “diabolico” ha ben poco, nonostante una strenua e fierissima difesa. 6-3 6-2 6-1 in un’ora e 50 minuti per il n. 1 del mondo che ha fugato ogni dubbio sulle sue condizioni di salute. Dopo gli inquietanti tremori e le vertigini avvertiti lunedì contro Rune, invece, nella giornata dei quarti, mano, braccia e gambe si sono rivelati di nuovo solidissimi e veloci, tanto da lasciare solamente sei giochi all’australiano, in quella che è stata la decima vittoria in altrettanti scontri diretti; salgono a 20, inoltre, i set vinti in tutto da Sinner contro il n. 8 del mondo.
“Oggi sentivo tutto, in giornate come queste tutto è più facile” ha spiegato l’altoatesino ai microfoni di Jim Courrier dopo l’incontro, “[Alex] è uno che compete sempre alla grande. Ci conosciamo molto bene, ci siamo affrontati diverse volte, cerchiamo di comprendere il gioco l’uno dell’altro, partite come queste possono cambiare rapidamente se cali un po’. Ieri è stata una giornata tranquilla, ho palleggiato quaranta minuti con i miei allenatori, mi hanno dato un buon ritmo; quando si è giovani si recupera molto in fretta”. Immancabile il tributo – meritatissimo – al pubblico di casa: “Siete stati molto sportivi, è stata un’atmosfera straordinaria”. Lo stesso pubblico che tanto lo aveva supportato nella partita contro Rune, a cui Jannik aveva riconosciuto di aver “contribuito per il 90% del successo”.
Insomma, uno Jannik a dir poco “mostruoso”, secondo le parole di coach Vagnozzi; e, tra l’altro, uno Jannik sempre più uomo dei record. Grazie alla vittoria contro De Minaur, egli approda alla sua quinta semifinale Slam – la quinta negli ultimi sette major – , diventando così, insieme a Pietrangeli, l’unico tennista italiano ad averne raggiunte 5 nei major.
Chissà che l’ultimo anno insieme al super coach Cahill non inizi con il terzo sigillo Slam… Sinner intanto è il primo italiano, tra uomini e donne, a disputare più di una semifinale nello Slam australiano; a 23 anni e 159 giorni, diventa inoltre il più giovane giocatore a disputare due semifinali di fila all’Australian Open dopo Rafa Nadal (2008-2009).
È il settimo giocatore ancora in attività ad issarsi più volte in semifinale a Melbourne dopo Novak Djokovic, Stefanos Tsitsipas, Daniil Medvedev, Stan Wawrinka, Alexander Zverev e Marin Cilic.
Jannik non perde un match dalla sconfitta contro Alcaraz a Pechino nel 2024 e, con la vittoria contro De Minaur, ha eguagliato il suo proprio record personale di 19 incontri vinti di fila. In semifinale sfiderà l’esplosivo Ben Shelton, vittorioso contro uno straordinario Lorenzo Sonego. L’azzurro è in vantaggio 4-1 nei loro precedenti; quattro di essi sono avvenuti sul duro e uno sull’erba, a Wimbledon. L’unico incontro vinto da Shelton è il primo della serie, gli ottavi di finale a Shanghai, nel 2023. Tuttavia, Sinner ha vinto tutti gli ultimi quattro match e senza mai concedere un set.
ECCEZIONALE “SONNY”, NONOSTANTE LA SCONFITTA
Dopo una battaglia accanita di quasi quattro ore, il nostro “Sonny” cede al tennis dirompente di Ben Shelton che si issa alla sua prima semifinale australiana – e seconda in un major- con lo score di 6-4 7-5 4-6 7-6(4). In particolare, nel primo set, peccato per le tre palle break mancate da Lorenzo sul 3-2 a suo favore; inoltre, il torinese, dopo aver vinto il terzo parziale, ha avuto la possibilità di sorprendere Ben al servizio anche nel sesto game del quarto.
Comunque sia, è stata una cavalcata memorabile quella del tennista azzurro che, grazie alla vittoria contro l’outsider americano Learner Tien, è approdato al suo primo quarto di finale di un torneo maggiore.
Dopo la separazione da coach Arbino e una stagione alquanto complicata, a Melbourne Lorenzo è riuscito a mettere a frutto il grandissimo lavoro svolto negli ultimi mesi, tra allenamenti, esercizi di respirazione e tanta meditazione.
In Australia, ha giocato nuovamente a livelli altissimi, accendendo il pubblico da casa e sugli spalti. Tanta resilienza ed esplosività, da parte di entrambi e, quando durante l’intervista con Eurosport, a Lorenzo viene chiesto se Shelton non sia un po’ troppo esuberante anche nel suo modo di esultare, il tennista torinese conferma il suo fairplay e la grande empatia: “È un giocatore molto carico. A volte può sembrare un po’ arrogante ma è giovane e ci tiene molto. È il bello del tennis che ci siano giocatori diversi, dalla diversa personalità; lui è un bravissimo ragazzo, ho un bellissimo rapporto con lui anche fuori dal campo e sono contento per lui”.
Il 22enne di Atlanta è il secondo tennista americano in attività a raggiungere più di una semifinale in un torneo maggiore dopo Francis Tiafoe, così come è il secondo statunitense ancora in attività ad issarsi in semifinale a Melbourne Park dopo Tommy Paul.