Tra gli sconquassi di Maignan e le cancellate di San Siro scalate da Lautaro ci corre un mondo. C’è un’aria così tesa che si capisce che Milano si senta non solo sotto osservazione, ma sotto esame, in ansia per il suo ruolo messo in discussione.
Il Milan sta sprofondando nella sua stessa approssimazione, ma mi sento da stavolta di dare a Conceição tutta la mia solidarietà perché se nella stessa partita il tuo portiere si mette a giocare a biliardo di sponda con Thiaw e si fa autobuca nei primi cinque minuti, Pulisic sbaglia un rigore e Milinkovic Savic para tutto beh stavolta gli porgo il fazzoletto per i lacrimoni.
Dalla Champions League (Feyenoord-Milan 1-0) al campionato (Torino-Milan 2-1) dove sta sprofondando e allontanandosi sempre di più dal quarto porto, il Milan è coerentissimo con tutto il resto della stagione. A occhio direi che Conceição non abbia risolto uno solo dei problemi che aveva Fonseca e la rappresentazione sintetica di tutto questo è il metti e leva di Leao che mi pare una costante irrisolta di tutte le partite. Ancora un po’ e ci sarà solo da aspettare di fare punto e a capo, e amen.
Lautaro ha salutato il gol vittoria sul Genoa scalando la cancellata di San Siro manco avesse segnato nella finale dei Mondiali. Non so se Lautaro vada valutato per il gol pesante che ha fatto(Inter-Genoa 1-0) e che permette di lanciare ancora una volta la sfida al Napoli, prima di scontrarsi direttamente con la banda di Conte la settimana prossima. O se piuttosto Lautaro vada valutato per tutto quello che si è mangiato dopo e che simboleggia la gran fatica che fa oggi l’Inter per vincere le partite.
Il calcio chiama, Milano dà occupato…
*Articolo ripreso da bloooog.it, il Bar Sport di Fabrizio Bocca
**Foto Image Photo Agency (via Delta Pictures)