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Motori

WorldSBK: intervista a Bahattin, terza generazione Sofuoğlu

Da Cristina Marinoni 25/07/2025

Il rider turco, 22 anni ad agosto, si racconta: lo zio fenomeno Kenan, l'amico e avversario (altro fenomeno) Toprak, la bici e la programmazione "da robot"

Tale zio, tale nipote: l’eredità dei Sofuoğlu passa da Kenan, 5 titoli nel Mondiale Supersport (il più vincente della storia) a Bahattin. Battezzato in memoria del cugino paterno mancato a causa di un incidente in moto a 24 anni (nel 2002, durante un allenamento), il rider turco, vincitore della World Supersport Challenge nel 2022 sta disputando la stagione di debutto nel Campionato delle derivate dopo le esperienze in World Supersport 300 (2018-2021) e World Supersport (2022-2024).

Terza generazione di piloti della famiglia, corre per il Yamaha Motoxracing WorldSBK Team e compirà 23 anni il 19 agosto, in piena pausa estiva del Mondiale. Dopo il Balaton Round (il primo in assoluto della WorldSBK e gara 1.000) di questo weekend, la stagione riprenderà a inizio settembre a Magny-Cours.

Cominciamo dallo zio, leggenda della World Supersport: che consigli ti ha dato?

“Lavorare sempre, non arrendersi e non perdersi in altro, tipo i social, per restare focalizzato sulle moto”.

Lo incontri prima delle gare?

“Non a tutte, viene solo ad alcune. Però, quando c’è, sento molto la sua presenza; ci confrontiamo nei meeting e mi segue anche per i contratti”.

Cosa fai di solito, in attesa di entrare in pista?

“Alleno i riflessi, per attivare la mente ma anche gli occhi, ed essere pronto in sella. Poi mi piace chiacchierare con gli amici e la famiglia; in un certo senso mi rilasso, anche se resto comunque concentrato sulla performance”.

Sei superstizioso?

“Non ho portafortuna, ma di solito comincio a vestirmi da destra, stivali e guanti inclusi”.

Kenan è stato un talento straordinario: qualcosa in cui sei più bravo di lui sul tracciato c’è?

“Non mi esprimo: è il mio idolo, ha vinto tantissimo e per lui nutro massimo rispetto. Posso dire della bici, però: ci sfidiamo in gare vere e l’ho battuto. Sì, sicuramente in bici sono più forte io. La bici è l’altra mia passione oltre alle moto e da un paio di mesi ho l’onore di avere a disposizione una Cobra Race personalizzata. Di più, unica: la possiedo solo io”.

Cosa invidi a Kenan?

“La staccata. Toprak, il mio riferimento, ha imparato da lui e io sto imparando da entrambi”.

Ti stai impegnando per raggiungere i suoi 5 Mondiali?

“Non ci penso, ma mi piacerebbe, certo. In WorldSBK ho iniziato quest’anno e il mio obiettivo si sviluppa anno per anno, step by step. Mettiamola così: il Mondiale non è il mio primo obiettivo”.

Qual è nel 2025?

“Arrivare almeno 5 volte nei top 10”.

Tuo zio è manager anche del campione del mondo in carica Toprak Razgatlıoğlu (nel 2026 correrà nella MotoGP, ndr): lo conosci?

“Sì, siamo amici e abitiamo nella stessa città, Sakarya, circa 150 km da Istanbul. Ci alleniamo lì quasi sempre insieme, ci separiamo quando uno dei due termina o si dedica alla corsa. Stamattina eravamo entrambi in palestra e, a fine workout, ho fatto colazione con lui”.

Viaggi spesso: ti manca casa?

“Abito con la mia famiglia, mi mancano tanto la nonna e la zia: quando rientro, cerco di passare più tempo possibile con i miei cari”.

Il tuo più grande sacrificio?

“Facile: mantenere la disciplina. Devi essere un robot e seguire al dettaglio i programmi”.

Per esempio?

“La dieta; però mi sono consentiti pane e uova, che mi piacciono un sacco, e sopporto senza lamentarmi troppo anche le rinunce come il gelato. Mi costa svegliarmi prima dell’alba, mi aiuta a organizzarmi bene e senza fretta: mi alleno tre volte al giorno. È vero che mi pesa, ma apprezzo anche questo momento: tutto fuori è tranquillo e mi mette pace”.

A che ora vai a letto?

“Entro le 22, anche a 21.30”.

Questa è la terza categoria in cui gareggi: quali sono le differenze tra le tre?

“Nella Supersport 300 corri con la testa, hai un piano e lo segui; nella Supersport corri con la testa, la forza, la resistenza fisica e la velocità. Sulle derivate devi avere una buona squadra, una buona moto, più tutto il resto utile nelle classi inferiori, a partire dalla resistenza. Ogni aspetto qui è portato al massimo livello; devo confrontarmi con l’elettronica, decisamente impegnativa, e avversari straordinari”.

In cosa vorresti migliorare?

“Tutto, ma sto dando il massimo e so che domani dovrò alzare l’asticella. Se aggiungo l’1 per cento al giorno, in due mesi sarò al 60 per cento in più”.

Credti foto: Yamaha Motoxracing WorldSBK Team

Tags: Bahattin Sofuoglu, WorldSBK, Yamaha Motoxracing WorldSBK Team

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Nota sull’autore: Cristina Marinoni

Giornalista professionista, è laureata in Lingue e letterature straniere moderne e si divide felicemente tra sport e musica (con qualche incursione nella moda, dove tutto è cominciato). Le interviste, che esplorano le persone dietro ai personaggi, sono il suo pane quotidiano.

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