Mattia Agostinacchio è una delle sorprese più belle di questa prima fase della stagione di ciclocross. Il portacolori della Fas Airport Services-Guerciotti ha conquistato la tappa di Coppa del Mondo Juniores andata in scena a Zonhoven migliorando così il secondo posto di Hulst e bissando il successo all’Europeo.
Risultati che fanno ben sperare in vista del futuro complice anche l’ottima tenuta del 17enne valdostana su strada dove, con la maglia della Ciclistica Trevigliese, ha ottenuto la prima vittoria nella categoria oltre a vestire la maglia azzurra. Segnali incoraggianti, che potrebbero permettere di vincere sia la Coppa del Mondo che il titolo iridato ereditando così il testimone del friulano Stefano Viezzi.
A Zonhoven ha conquistato il primo successo in Coppa del Mondo. Tutto ciò ha rappresentato una conferma?
Sì, è stata una conferma. Dopo Namur sapevo che avrei potuto far abbastanza bene, che sarei potuto star lì davanti e l’ho visto in queste ultime gare.
La vittoria a Namur è stata una sorta liberazione?
Per noi juniores non valeva come tappa di Coppa del Mondo, ma comunque si è trattata di una liberazione. A Dublino non sono stato poi molto bene, motivo per cui volevo rifarmi dopo quell’esperienza.
Si aspettava di poter vincere quest’anno l’Europeo?
Sinceramente a inizio stagione nemmeno ci pensavo, così come pensar di vincere una tappa di Coppa del Mondo. E’ stata tutta una sorpresa, anche perché non avevo mai gareggiato contro gli altri all’estero.
Qual è il livello all’estero?
Non cambia di moltissimo rispetto al nostro, ma forse è leggermente più alto rispetto a quello italiano.
C’è la possibilità di vincere la classifica di Coppa del Mondo?
Penso che sia più importante vivere gara per gara, senza guardare troppo ai risultati, ma soprattutto alle prestazioni che offro. Altrimenti se si inizia a pensare al traguardo finale, si rischia di non riuscire a rispettare le attese.
Come gestisce l’impegno scolastico con le continue trasferte?
E’ stato un po’ un problema, ma il mio trimestre è già finito lo scorso 13 dicembre e sino a gennaio sono abbastanza libero. La Valle d’Aosta ha comunque attivato un programma dedicato a noi sportivi e ciò mi aiuta molto.
Perché ha scelto all’improvviso il ciclocross?
Mi sono avvicinata a questo sport grazie a mio fratello Filippo che ha iniziato un anno prima, ma ero troppo piccolo per farlo. A quel punto ho iniziato portando avanti l’attività insieme alla mountain bike, ma dal prossimo anno mi concentrerò solo su strada e ciclocross.
Quanto aiuta l’esperienza di suo fratello?
Moltissimo, perché senza di lui non sarei a questo punto. Su certi aspetti mi dà dei consigli, mentre su altri preferisco muovermi da solo.
Quali sono le condizioni migliori per gareggiare nel ciclocross?
Sinceramente preferisco i terreni asciutti/veloci, ma anche la sabbia va bene. Il fango è più duro per tutti, motivo per cui preferisco l’asciutto.
Quali sono i prossimi obiettivi?
Tornerò in Coppa del Mondo a Besançon poi rimarrò qualche giorno in Belgio prima dei Campionati Italiani. Da lì affronterò le tappe di Coppa del Mondo a Benindorm e a Hoogerheide per puntare infine ai Mondiali.
Quale sogno le piacerebbe realizzare in futuro?
Finire al meglio la stagione di ciclocross. Si possono porre degli obiettivi, ma bisogna vedere non tanto i risultati che si ottengono, ma come questi arrivino.