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Sport

Azzurri demoliti da una Francia stellare, ora l’Inghilterra a Twickenham: sarà un’altra Caporetto?

Da Borsani-Canevazzi 27/02/2025

Quesada: "Ci serva di lezione". Dupont extraterrestre. Azzurri spariti nel secondo tempo

Tre mete segnate alla Francia. Niente male, se non fossero state 11 (sì, undici!) quelle subite. All’Olimpico il tabellone finale è stato impietoso: Francia batte Italia 73-24. Non c’era proprio il Sole, nell’uggioso sabato pomeriggio romano, ma gli Azzurri si sono sciolti lo stesso, travolti da mille attacchi francesi andati quasi sempre a segno. Se il match fosse terminato dopo il primo tempo, sul 35-17, parleremmo di una sconfitta molto “positiva”, con la squadra di coach Quesada capace di tenere testa ad una Francia molto aggressiva e convincente. Un’Italia tosta, coraggiosa in attacco e solida in difesa, persino in meta per prima con Tommaso Menoncello al decimo minuto. Nel secondo tempo, però, il crollo fisico e mentale ha fatto sparire l’Italia dalla partita.
Quesada l’aveva detto: “Vedremo i primi minuti del primo tempo e del secondo. Lì ci sarà la differenza“. Purtroppo, è proprio stato così. Mentre gli Azzurri cercavano di riorganizzare le idee, la Francia ha infilato una meta dopo l’altra, mettendo a segno un un parziale di 38-7. Antoine Dupont, meritatamente eletto Player of the match, è stato il magnifico direttore d’orchestra di una perfetta sinfonia francese. Una coralità di gioco impressionante, con qualsiasi giocatore in grado di creare occasioni e finalizzare in meta. Dalla seconda linea Mickael Guillard, 24 anni, titolare dal primo minuto (“All’inizio avevo qualche dubbio, ma una volta in campo ho semplicemente giocato e mi sono goduto ogni momento”), al più esperto Paul Boudehent terza linea dello Stade Rochellais. L’Italia per non venire travolta avrebbe avuto bisogno di 15 Menoncello, in altre parole dei 15 migliori giocatori di tutto il Sei Nazioni. Capitan Lamaro dopo il match é stato onesto e diretto: “73 punti subìti non sono accettabili“.
D’altra parte, seppure non con questo punteggio, la vittoria francese era ampiamente prevista. La Francia voleva riscattarsi dopo quello che era successo in Inghilterra, il modo in cui aveva giocato, gli errori commessi: che fossero titolari o subentrati, tutti volevano  dimostrare che il disastro di Londra era stato solo un episodio e che erano capaci di reagire. Gli Azzurri ne hanno fatte le spese incassando una cocente sconfitta che potrebbe ora rivelarsi  la lezione più adatta per affrontare la prossima partita con l’Inghilterra. Nel tempio di Twickenham sarà un’altra battaglia durissima. L’Italia deve ritrovare immediatamente la fame, la concentrazione, la compattezza che le permettano di essere all’altezza del XV della rosa. La strada è in salita, ma mollare è vietato.
Infine, non possiamo non segnalare un piccolo disappunto per il mancato giro di campo di Sergio Parisse, atteso da chi è giunto a Roma per dare il giusto riconoscimento al Capitano azzurro, che tanto ha saputo dare nella sua carriera al rugby italiano. Quel numero 8 che tanti avrebbero voluto vedere disegnato sulla maglia della loro nazionale e che invece ha scelto di vestire sempre i colori azzurri. Grazie, Sergio.
Benedetta Borsani e Ruggero Canevazzi
Tags: #SeiNazioni, italia, rugby

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Nota sull’autore: Borsani-Canevazzi

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