Tutti al cospetto del re. Il n. 1 del mondo, la n. 1 del mondo, il n. 3 e tanti altri ancora: Nole, Iga, Carlos, Grigor, Alizé, Caroline…. Numerosi sono stati i colleghi che non hanno voluto perdersi neanche un quindici di quello che forse è stato l’ultimo valzer del maiorchino a Porte d’Auteuil. Perché al Roland Garros, comunque vada, il vero n. 1 è sempre Rafael Nadal. Nell’attesissimo match di primo turno contro Sacha Zverev, il 14 volte campione di Parigi, nonostante la sconfitta in tre set – 6-3 7-6(5) 6-3 – in fondo, ha vinto ancora una volta. Ha vinto per l’amore e la passione inesauribile che continua a suscitare nei fan di tutto il mondo, per come fa battere il cuore ogni volta che fa l’ingresso in quel campo diventato leggenda grazie alle sue imprese da extraterrestre. Ha vinto per come ha saputo lottare con uno Zverev a tratti travolgente, per le indimenticabili uncinate di dritto e per il tocco unico a rete. L’ovazione interminabile del pubblico, l’omaggio dei colleghi e degli organizzatori del torneo attestano per l’ennesima volta quanto lo spagnolo abbia segnato e continui ancora a dare un imprinting indelebile al mondo del tennis e dello sport in generale.
Quattordici incoronazioni a Parigi… Sui 112 match disputati al Roland Garros, dal 2005, e prima del match di oggi contro Zverev, Rafa ha perso solo tre volte: con Robin Soderling nel 2009 e con Djokovic, nel 2015 e nel 2021. Poi c’è stato il forfait nel 2016 al terzo turno per un dolore al polso e l’assenza dell’anno scorso. Nel remake del match di semifinale di due anni fa, in cui il povero Sascha si era rotto i legamenti della caviglia ed era uscito dal campo con le stampelle, Rafa è stato ancora l’eterno gladiatore. Rientrato a gareggiare dopo il lungo infortunio, finalmente da un po’ di tempo il dolore muscolare pare scomparso, riaccendendo la speranza di poter ritrovare quella competitività unica in lui. Tuttavia, nonostante una buona prestazione, oggi Zverev è stato troppo forte, a tratti ingiocabile e sempre molto solido. Ma Nadal è Nadal, fino alla fine, capace di infiammare la battaglia, come nel quinto game del terzo set, in cui ha continuato a crederci, salvando ben 4 palle break e andando in vantaggio, seppure per poco.
Nei precedenti tra i due, lo spagnolo era avanti 7-3, l’ultimo incontro proprio sullo Chatrier due anni fa, dicevamo, in quella funesta e terribile semifinale per Sascha. Quest’anno, invece, dopo tre ore e cinque minuti di battaglia, è Zverev a chiudere l’incontro. Eppure, il celeste dei suoi occhi è apparso spento, quasi mesto per aver messo la parola fine, molto probabilmente, alla carriera di Rafa Nadal sull’ocra parigina.
“Non so bene cosa dire” ha detto Alexander, visibilmente provato, “grazie Rafa dal mondo del tennis, l’ho guardato giocare da qando sono bambino ed è stato un onore affrontarlo due volte su questo campo. Ma ora non è il mio momento, è il momento di Rafa e non voglio aggiungere altro…”.
Rispetto e delicatezza da parte di Zverev nei confronti del campionissimo di Palma di Maillorca che, commosso, ha salutato così il pubblico di Parigi: “Voglio dirvi grazie, per questo grande momento di energia, non è semplice parlare, non so se sia l’ultima volta qui, non ne sono sicuro, se è l’ultima volta, mi sono divertito, il pubblico è stato fantastico. Le sensazioni sono difficili da descrivere, ma ho sentito tanto amore in questo luogo, che è quello che amo di più. Voglio congratularmi con Sascha per questa partita e per la vittoria a Roma. Ti auguro il meglio dopo il difficile momento che hai attraversato nel 2022.
Sono stati due anni molto difficili per via degli infortuni, il sogno era sempre quello di giocare ancora una volta questo torneo, sono stato competitivo ma non è stato facile con un giocatore fortissimo come Sascha. C’è una buonissima probabilità che non giocherò più questo torneo ma non posso esserne certo. Forse tra due mesi dirò basta, però questa sensazione per ora non la sento. Ho degli obiettivi, spero di essere qui per le Olimpiadi, spero di essere ben preparato per quell’evento. Le sensazioni su questo campo sono straordinarie, non avrei mai immaginato di essere qui per così tanti anni, aver vinto così tante volte era qualcosa di inimmaginabile. Ogni singolo anno mi ha regalato ricordi diversi ma speciali a modo loro. Ringrazio la mia famiglia, il mio team, gli amici, tutte le persone che mi hanno aiutato. Le sensazioni provate qui saranno indimenticabili e indelebili“.
Indelebile, come l’esempio dell’uomo e atleta Rafael Nadal, fosse anche l’ultima battaglia sul rosso di Francia.