Più che una partita di calcio, Brescia-Juventus dell’11 gennaio 1987 sembra una gara di slalom speciale. Non tanto per le acrobazie di Michel Platini o le verticalizzazioni di Michael Laudrup, quanto piuttosto per l’erba dello Stadio “Mario Rigamonti” che sembra più una pista da sci che un campo da calcio.
Quel pomeriggio Brescia è in mezzo a una tormenta di neve, iniziata con cautela il giorno precedente e proseguita di gran carriera a poche ore dalla sfida di campionato con gli spalatori chiamati agli straordinari per rendere agibile il campo. Allo stadio sono attesi oltre trentamila spettatori e, anche per questioni di ordine pubblico, pensare di rinviare la sfida sarebbe un grosso problema.
L’arbitro Luigi Agnolin di Bassano del Grappa non può far altro che dotarsi di un pallone rosso e di constatare con i capitani delle rispettive compagini che vi sono le condizioni per disputare l’incontro nonostante i giocatori sembrino più dei fantasmi in mezzo alla nebbia che circonda l’impianto lombardo. Le temperature attorno allo zero e la neve che non smette di scendere copiosa rende veramente complicato far muovere il pallone, ma in campo ci sono le principali stelle del campionato pronte a scaldare la scena.
Il primo a salire in cattedra è il danese Laudrup che nel freddo si sente a proprio agio e per questo motivo fa partire una bomba da fuori area che si stampa sulla traversa della porta difesa da Roberto Aliboni, già battuto e graziato letteralmente dalla struttura superiore. La Juventus non smette di manovrare, sfrutta un Aldo Serena in grande spolvero e un Platini ancora indeciso se continuare oppure dire addio al calcio andando più volte vicina al vantaggio.
La sintesi di Brescia-Juventus dell’11 gennaio 1987
Si rientra negli spogliatoi sullo 0-0, ma la sfida è vivace nonostante il freddo e il gelo la facciano da padrona. Quando si torna in campo il Brescia sembra essersi ritrovato e ha la grande occasione con Branco, colui che viene dal caldo Brasile e non ha mai visto la neve in vita sua. Nessun problema, il manto bianco non gli impedisce di avanzare dalla difesa sin verso l’area avversaria e scaldare i guantoni di Stefano Tacconi.
E’ però sempre la Juventus ad avvicinarsi alla vittoria con Serena che fa tremare il palo prima e con Sergio Brio che trova il gol del successo in mischia, annullato da Agnolin a causa di un fuorigioco. A quel punto la sfida non si sblocca più, il Brescia si porta a casa un punto prezioso per rimanere sopra l’area retrocessione, mentre per la Juventus è un mezzo passo falso complice lo stop del Milan a San Siro con l’Udinese e la sconfitta dell’Inter a Verona. Il Napoli corre infatti veloce con i gol di Ciro Muro, Francesco Romano e Salvatore Bagni che battono 3-0 l’Ascoli e si laureano campioni d’inverno, un “titolo” benaugurante in vista della seconda parte di stagione.