Con l’aumento delle preoccupazioni riguardo al cambiamento climatico, all’inquinamento atmosferico e alla congestione del traffico, le biciclette si stanno affermando come un mezzo di trasporto ecologico ed efficiente. Sempre più persone la scelgono per muoversi in città, sia per andare al lavoro oppure a scuola, che per svolgere le commissioni quotidiane. Non solo giovani, ma persone di qualsiasi età ed estrazione sociale, tanto che la bicicletta può essere considerata un mezzo universale, capace di avvicinare le persone e farle “combattere” unite contro le avversità che stanno interessando il nostro Pianeta. Certo, l’uso della bicicletta da solo non potrà cambiare il corso degli eventi, ma è innegabile che il ciclismo urbano rappresenta una soluzione ecologica e pratica per la mobilità nelle città moderne e, se adeguatamente implementata in più parti del globo, arriverebbe davvero a fare la differenza.
Andare in bici fa bene alle città
Una delle ragioni per cui le biciclette vengono preferite ad altri mezzi di trasporto è subito lampante: non emettendo gas serra né inquinanti atmosferici, il loro utilizzo diminuisce l’inquinamento atmosferico, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria nelle città. Preferendo le biciclette ai veicoli a motore, anche solo per brevi tragitti urbani, si può ridurre significativamente l’impronta di CO2 e altri agenti inquinanti. Contestualmente, andrebbe a diminuire il traffico per le strade, specialmente nelle ore di punta che nelle grandi città sono sempre le più critiche. Congestioni nelle arterie stradali, oltre a rendere meno fluida ed efficiente la mobilità urbana, provocando stress negli utenti della strada che, servendosi della bicicletta, potrà essere facilmente alleviato. Questo il primo beneficio per la salute, ma ce ne sono tanti altri: oltre al benessere mentale, andare in bici migliora la salute cardiovascolare e riduce il rischio di malattie croniche, incentivando la popolazione di una città a essere più sana e attiva. Per non parlare dei costi che, rispetto a utilizzare o mantenere un veicolo a motore, si presentano nettamente ridotti: le biciclette sono di gran lunga più economiche, sia da acquistare che da mantenere. Senza contare che al giorno d’oggi si possono comodamente comprare anche seduti sul divano di casa, grazie agli innumerevoli outlet di biciclette online disponibili. Inoltre, non richiedono carburante e hanno spese di parcheggi minime o nulle, rendendola ancora una volta un mezzo accessibile, anche dal punto di vista economico, a tutti.
Tante criticità da risolvere
Nonostante i numerosi benefici, tangibili da chiunque abbia inforcato con frequenza la sella di una bicicletta, in Italia è ancora lontana l’epoca in cui si vedrà la maggior parte della popolazione delle grandi città, soprattutto Roma e Milano, anche se la capitale per ora vince la sfida, spostarsi su due ruote. In primis l’inadeguatezza delle infrastrutture che, ora come ora, scarseggiano, quali piste ciclabili sicure e parcheggi sufficienti dove riporre le biciclette. Un aspetto che già di per sé scoraggia potenziali fruitori, che vedono con ragion veduta il ciclismo urbano come una scelta rischiosa, basti pensare al continuo rischio di essere investiti o anche solo urtati da auto o altri mezzi di trasporto, o dalle buche, tombini e altri elementi di arredo urbano che possono provocare cadute pericolose. Insomma, gli incidenti stradali possono essere dietro l’angolo, così in molti preferiscono ancora spostarsi da un capo all’altro della città a bordo di un’automobile che, per quanto non immune da sinistri, appare ben più sicura.
Manca poi una percezione culturale del fenomeno ciclismo urbano: l’uso della bicicletta non è ancora percepito come un mezzo di trasporto serio e pratica, ma piuttosto come un’attività ricreativa o sportiva. Una visione che, per essere cambiata, richiede tempo e sforzi non indifferenti. C’è poi anche il fattore maltempo: pioggia, neve e temperature estreme (sia calde che fredde) fanno passare la voglia di prendere la bicicletta, anche se in molti Stati dove le condizioni meteorologiche sono ben più critiche dell’Italia (esempio emblematico i Paesi Bassi) i cittadini non si fanno problemi di questo tipo e anzi, le biciclette sono di gran lunga più delle auto.
Pedalare verso il cambiamento
Per superare queste sfide e promuovere il ciclismo urbano è necessario implementare soluzioni innovative e politiche sostenibili, a partire da infrastrutture dedicate come piste ciclabili protette, ponti ciclabili e corsie preferenziali a garantire la sicurezza dei ciclisti, basti pensare ad Amsterdam e Copenaghen, con reti ciclabili estese e ben progettate. A dare il suo contributo in questo senso anche la tecnologia attraverso semafori intelligenti che danno priorità ai turisti, app di navigazione dedicate e sistemi di monitoraggio traffico, sempre funzionali alla sicurezza e garantire la miglior esperienza possibile ai ciclisti. Da incentivare anche i servizi di bike-sharing, alternativa comoda e accessibile all’uso di biciclette private, banco di prova per gli indecisi che ancora non sanno se acquistarne o meno una propria, soprattutto se mancano supporti economici per farlo. Anche qui, andrebbero adottate politiche incentivanti anche a livello d’impresa (es. agevolazioni fiscali per i ciclisti pendolari e premi alle aziende che promuovono l’uso della bicicletta tra i dipendenti). Possono esserci tutti i cambiamenti tecnologici e infrastrutturali del mondo, ma senza un cambio di mentalità sarà difficile pedalare lontano: campagne di sensibilizzazione e programmi educativi possono contribuire a cambiare la percezione culturale del ciclismo, insegnando ai cittadini benefici e norme di sicurezza stradale per creare un ambiente più accogliente per loro, in cui convivere insieme agli altrui fruitori della strada che abitano le grandi città.