Siamo tutti di passaggio su questa terra. Lo è stato soprattutto, al Milan, l’ormai trapassato e malconcio Paulo Fonseca che si è trascinato da una partita all’altra senza adeguata corazza e scornandosi con chiunque gli capitasse a tiro.
Fossero i suoi stessi giocatori, a cominciare da Leao, per finire con spettatori, arbitri (contro la Roma è stato espulso per proteste) e così via. Da ultimo perfino i suoi stessi datori di lavoro al Milan che lo hanno abbandonato a se stesso, hanno deciso di toglierselo dalle scatole e tentare la strada del ribaltone. Con grande sensibilità lo hanno mandato in panchina, contro la Roma, avendo già deciso di farlo fuori.
Il ribaltone con Conceição è una delle ultime soluzioni che restano alla detestata e ormai apertamente contestata diarchia milanista: l’americano Jerry Cardinale e lo svedese Zlatan Ibrahimovic, ampiamente invisa alla curva rossonera che nell’individuazione del colpevole punta ben più in alto di Paulo Fonseca, facile e scontata vittima sacrificale. E’ stato mandato alla sua ultima partita sapendo già che sarebbe stato fatto fuori e con Conceição già convocato.
Dopo l’1-1 con la Roma Fonseca è stato così sottoposto da TV e stanpa al fuoco di fila delle imbarazzanti domande: “Uè, cipollino! Che ne pensi che ti hanno cambiato con Conceição?”. Roba che nemmeno in un film con Massimo Boldi…
Gli inverecondi risultati e il progressivo sprofondamento nella palude della classifica, ottavo posto a 14 punti da Atalanta e Napoli, hanno condannato il vaso di coccio Fonseca a una sorte scritta da ormai parecchie settimane.
Forse fin dall’inizio di questa avventura, quando lo Zorro portoghese venne scelto come soluzione di ripiego rispetto ad Antonio Conte (primo in classifica…) e a uno scombiccherato casting che aveva scelto a un certo punto persino Julien Lopetegui.
Sollevando la feroce contestazione dei tifosi. Per paradosso si sappia anche che, pur in queste condizioni, gli americani del Milan rilasciano lezioni universitarie di calcio, in senso esclusivamente gestionale e amministrativo. Il resto – vincere? O anche solo semplicemente fare calcio – pare interessargli assai meno.
Ora il giro ricomincia e si riparte da Sergio Conceição, che si presta a un cambio facile e poco costoso. Un milioncino da classico traghettatore poi si vedrà, Non sembra tutto quanto sta avvenendo consono a un grande club come il Milan, ma è la realtà di oggi.
Da Fonseca a Conceição, entrambi portoghesi, non mi sembra francamente che cambi granché, forse il problema – hanno ragione i tifosi – è proprio in chi comanda. Ma essendo quelli che ci mettono i soldi credo ci sia poco da fare.
di Fabrizio Bocca
*articolo ripreso da Bloooog! (bloooog.it), Il Bar Sport di Fabrizio Bocca
*foto ripresa da CalcioMercato.com